RADIO MARCONI & RADIO BOLOGNA
Guglielmo
Marconi e Luigi Solari
Cliccate per leggere la pagina del "Il Resto del Carlino
14 giugno 1926" con il discorso di Marconi ai cittadini di Bologna
RADIO
MARCONI
TELEVISIONE MARCONI
LE ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE IN ITALIA
CRONISTORIA DELLA RADIO DAL 1923 AL 2000
LA RADIO IN ITALIA CRONOLOGIA DAL 1919
AL 2000
EX CENTRO TRASMITTENTE AD ONDE MEDIE DI BUDRIO
(BO)
Non tutti
sanno che a Bologna, nel luglio del 1936, si doveva inaugurare una stazione
radio in onda media di 50 Kw, alla presenza di Guglielmo Marconi, il
nome scelto per questa stazione fu: RADIO MARCONI, comunemente conosciuta
con il nome di RADIO BOLOGNA.
Estratto di un articolo tratto da: "Il Resto del Carlino" 11 luglio 1934
Immagine tratta dalla "Rivista mensile del Comune di Bologna" N. 5-6 maggio-giugno 1936
Radio Bologna. (Composizione del pittore Piquillo).
Budrio: immagine riproducente il centro trasmittente e le relative antenne
I lavori vennero iniziati nel maggio 1935 e terminati nell'aprile 1936
Notate la scritta E.I.A.R. e i fasci littori
Immagine tratta dalla "Rivista mensile del Comune di Bologna" N.10 ottobre 1936 pag. 51
Budrio (Bo) 9 agosto 1936, Inaugurazione del centro trasmittente
Per
iniziativa del Comune di Bologna e col concorso dell'E.I.A.R. (oggi
RAI) e delle officine Marconi di Genova.
Gli studi erano ubicati in piazza San Martino a Bologna, mentre i trasmettitori
e l'antenna radio a Budrio. L'inaugurazione della stazione fu rinviata
a causa delle cagionevoli condizioni di salute di Marconi.
L'inaugurazione avenne il 9 agosto 1936 senza la presenza di Guglielmo
Marconi
"Parlare a Bologna - Marconi disse allora - non e' per me lo stesso che
parlare a Londra o a New York: cola' posso parlare sotto la guida della
mente; a Bologna potrei parlare solo con la guida del cuore".
Marconi
Mori' il 20 luglio 1937 senza poter inaugurare questa stazione radio.
Ad onorarne la memoria, il centro trasmittente fu a lui intitolato:
una targa marmorea, apposta sulla parete in prossimità della porta d'accesso
al locale ove si trovano le apparecchiature, ben ricorda l'impegno profuso
da Marconi stesso nella realizzazione della stazione trasmittente .
Il 23 luglio 1937 alle ore 13, il Marchese Solari lesse alla radio il
messaggio che Marconi aveva da tempo preparato per l'inaugurazione di
essa.
Il Marchese
Luigi Solari mentre legge ai microfoni dell' E.I.A.R.
di Bologna il messaggio di Marconi
dalla "sala rossa" del municipio di Bologna
(Foto gentilmente concessa da Giovanni Grimandi)
Il microfono Marconi - Reisz è stato utilizzato dal 1924 al 1940 circa, negli studi radiofonici della URI (Unione Radiofonica Italiana)
e poi dalla EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche)
Amici
Carissimi,
Sono vivamente grato al Comune di Bologna ad all'E.I.A.R di avermi procurato
il grande piacere di rivolgervi un cordiale saluto da questa stazione
bolognese.
Vi confesso che, quando, 42 anni or sono ruscii a compiere a Pontecchio
la prima radiodiffusione "telegrafica", intravidi la possibilita'
della propagazione delle onde elettriche a grandi distanze, ma non concepii
la speranza di poter ottenere la grande soddisfazione, che mi e' accordata
quest'oggi.
Anzi il maggior difetto allora attribuito alla mia invenzione era quello
della possibile intercettazione dei messaggi trasmessi.
E tale difetto mi preoccupo' talmente che, per molti anni, le principali
mie ricerche furono dedicate alla eliminazione di esso. Eppure esso,
utilizzato dopo circa 30 anni, ha reso la radiofonia quel mezzo di trasmissione
che giornalmente avvince oggi oltre 40 milioni di ascoltatori.
Ma non desidero entrare nel campo tecnico. Lasciate che io goda di questi
pochi istanti di conversazione con voi, per dirvi che durante le mie
lunghe permanenze all'estero ho spesso invocato, anelato il dolce momento
di sentire la voce della mia Bologna.
Ora, grazie alla generosa iniziativa del Comune, subito approvata dal
Duce, al quale esprimo la piu' sentita riconoscenza, e grazie al prezioso
concorso dell'E.I.A.R., questo momento e' giunto.
Ma per mia fortuna ora vivo molto in Italia. L'esperienza pero' da me
fatta all'estero m'induce a dirvi, che non vi e' per gli italiani, obbligati
a vivere lontani dalla patria, emozione piu' grande di quella provata
nel sentire la voce d'Italia irradiata nel mondo. Non vi e' mai stata
per essi gioia piu' grande di quella sentita nell'udire dalla viva voce
del Duce, che " l'Italia ha alfine avuto il suo impero. "
All'estero si era in passato abituati a vedere il nostro popolo scendere
in piazza, suddiviso in partiti nemici dell'ordine e della disciplina,
in lotta fra essi.
Oggi all'estero si rivela, per mezzo della radio, il disciplinato silenzio
del popolo, italiano, che scende in piazza solo per ascoltare un'unica
voce: la voce a noi carissima del Duce, che dice agli altri popoli la
ferma volonta' del nostro Paese di progredire sempre piu' "col
lavoro, con la pace, e se necessario, con la forza".
Possa Bologna, Madre gloriosa di Galvani e di Righi, contribuire con
la sua scienza ad assicurare in modo sempre piu' vasto' il compimento
della volonta' del nostro popolo, costante esempio delle piu' generose
virtu'.
Possa questa stazione di Bologna, costruita ed eretta interamente da
abili ingegneri italiani e da preziose nostre maestranze, irradiare
nel mondo notizie di sempre nuove vittorie e di conquiste spirituali
e materiali dell'Italia fascista.
Questo e' il mio fervido augurio col quale invoco su di Voi, con tutto
il cuore, amici carissimi, ogni possibile bene e sulla nostra diletta
Italia ogni piu' arridente fortuna.
Il marchese Solari, non nascondendo la commozione, dopo aver letto il
messaggio di Guglielmo Marconi aggiunse quanto segue: "Qui finisce
il messaggio di Marconi, che risuona al nostro cuore staziato come un
estremo saluto. Permettete a me, il piu' vecchio pioniere della radio,
di intepretare il sentimento di tutti voi, o amici, che mi avete ascoltato.
Il pensiero del mondo e rivolto in questo momento a questa cara citta'
di Bologna.
Sii benedetta, o Bologna, di aver dato i natali a Guglielmo Marconi.
Tu ne conserverai con amore materno e con immenso orgoglio le sue spoglie
mortali, ma il suo spirito aleggia e aleggera' sempre piu' glorioso
negli spazi infiniti del cielo".
Discorso tratto
da: "il Resto del Carlino" 24 luglio 1937
Nota di Redazione:
Dov'é il messaggio originale scritto da Marconi, per affermare che quello letto dal Solari sia il vero e non sia stato manipolato da qualche giornalista per fare piacere al direttore fascista del giornale?
15 Settembre 1936, recita ben in evidenza la cartolina. Il testo prosegue con un bel "Maria e la sua nonna ringraziano e salutano affettuosamente". Questo ci racconta la cartolina spedita alla famiglia Chiesa, di Zola Predosa. Si noti la dicitura in basso a sinistra, sul retro della cartolina, che riporta "Ediz. Pietro Nanni e Figlio Cartoleria - Budrio" e poi anche il timbro "Budrio - 16.9.36" Questo cartolina con a fronte le "Antenne e Stazione Radio Bologna" ci restituiscono un pezzo della storia budriese che così riemerge da un lontano passato, forse ormai completamente dimenticato. Come è noto, a Cento di Budrio nell'area che i budriesi chiamano delle antenne RAI la passata amministrazione comunale ha deliberato la costruzione di un centro commerciale. La cosa che però ha destato l'interesse prima dei radioamatori e poi di molti cittadini è che il nuovo centro commerciale avrebbe richiesto l'abbattimento di questo pezzo del nostro patrimonio architettonico e paesaggistico. Perfino il palo in cemento del lampione è quello originale del 1936!
Cartolina di Antonio Menarini |
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