Intervista a Marcello Mastroianni
Marcello
Mastroianni durante l'intervista
Erano presenti molti giornalisti e molte televisioni fra cui la RAI
Intervista
a Marcello Mastroianni realizzata, presso la ditta OVA Bargellini di
Pieve di Cento, il 6 maggio 1995 in occasione del'Inaugurazione del
monumento intitolato: "ELETTRA" energia, slancio progressivo
di Umberto Mastroianni. Omaggio a Guglielmo Marconi nel centenario dell'invenzione
della radio 1895-1995.
In occasione della quale e' stata avanzata l'idea di un film su Guglielmo
Marconi.
A lanciarla uno dei più grandi interpreti nel nostro cinema:
Marcello Mastroianni, alla presenza della Principessa Elettra Marconi.
"Io credo, potrei sbagliarmi, ma dubito che qui non si
è fatto mai un film su Guglielmo Marconi, vorrei essere smentito, ma...se
è stato fatto qualcosa deve essere stata una piccolissima cosa, io
parlo di un grande film!! Immaginate se gli americani avessero un uomo
come Marconi"...
Domanda:
Lei lo interpreterebbe?
Risposta:
"Io credo di essere troppo vecchio, ho già 70 anni; dovevano presentarsi
prima. l'ho sempre detto, questi grandi uomini che noi abbiamo avuto
meritano un riconoscimento.
Io non sono un grande ammiratore del cinema americano, ma dico: hanno
fatto un film sul generale George Smith Patton e appena hanno un uomo
che emerge un po' in qualsiasi campo...loro ci fanno un film. Non sempre
riuscito, non sempre bello ma lo fanno.
E noi!! anche noi abbiamo avuto dei grandi uomini, ma chi merita più
di Guglielmo Marconi?".
L'intervista era confortata dal consenso della gente presente.
Piu'
tardi, un'oratore ad un convegno riproponeva le dichiarazioni di Marcello
Mastroianni, e subito il pubblico approvava con un scrosciante applauso.
Marcello
Mastroianni e' stato per diversi anni C.B., tanto che risulta apparso
(in copertina) su riviste specializzate dedicate al mondo della radio.
Marcello Mastroianni - Biografia
Attore. Nato a Fontana
Liri, Frosinone, nel 1924.
Sin da piccolo ebbe la possibilità di fare comparsate
in film come La corona di ferro (1941), di Blasetti, e I bambini
ci guardano (1943), di De Sica. Più tardi, iscrittosi
alla facoltà di Economia e Commercio, calcò le
scene con i gruppi del Centro Universitario Teatrale. Notato
da Luchino Visconti, ottenne importanti ruoli nei suoi lavori
teatrali: Un tram che si chiama desiderio (1949), Morte di un
commesso viaggiatore (1951), La locandiera (1952), Le tre sorelle
(1952). Nel frattempo collezionò una serie di apparizioni
sullo schermo. Il film che rivelò alla critica e al pubblico
i suo talento fu Le ragazze di Piazza di Spagna (1952), di Luciano
Emmer, che lo aveva già diretto in Domenica d'agosto
(1950): Mastroianni si rivelò particolarmente adatto
alla delicata introspezione di un cinema che stava a metà
strada tra il neorealismo e la commedia all'italiana. Questa
sua predisposizione venne confermata in Giorni d'amore di De
Santis, dove egli potè rivivere le sue origini ciociare
in una chiave di lieve comicità. Blasetti e Lizzani gli
affidarono anche ruoli drammatici, ma egli sembrava più
incline alla commedia: la sua immagine di ingenua onestà
si legava bene alla malizia femminile della giovane Sophia Loren.
I due fecero coppia in diversi film, ma i risultati migliori
li ottennero in Peccato che sia una canaglia (1954), e La fortuna
di essere donna (1955), entrambi diretti da Blasetti. Parallelamente,
Mastroianni proseguì in teatro la collaborazione con
Visconti, che nel 1957 gli offrì anche il ruolo principale
in uno dei suoi migliori film, Le notti bianche, tratto da Dostoevskji.
Subito dopo tornò alla commedia all'italiana con I soliti
ignoti, uno dei capolavori del genere. Fotogenico come pochi,
Mastroianni è attore dal talento non comune: oltre a
possedere innegabili doti interpretative, ha il merito di non
legarsi ad alcun stereotipo (a differenza di tanti altri attori
della sua generazione). I primi segni della maturità
rinvigorirono il fascino della sua immagine e La dolce vita
(1960) lo consacrò come l'antieroe del nuovo decennio:
il suo sguardo di sfinge incarnava il turbamento intellettuale
di un'epoca di crisi. In Otto e mezzo, Federico Fellini se ne
servì per un celeberrimo autoritratto. Ma anche Bolognini
(Il bell'Antonio, 1960), Antonioni (La notte, 1961) e Zurlini
(Cronaca familiare, 1962), gli affidarono ruoli difficili e
complessi. Mastroianni non rinnegava però la sua vis
comica e toccava tutte le corde dell'umorismo, da quello più
gentile e garbato (Fantasmi a Roma, 1961), a quello più
corposo (Divorzio all'italiana, 1962). Il suo sodalizio con
la Loren, ormai star consacrata dall'Oscar, si rinnovava più
volte e con ottimi risultati, soprattutto in Ieri, oggi e domani
(1963), I girasoli (1960) e Una giornata particolare (1977).
Anche negli anni '70, egli fu l'interprete più amato
dagli autori del cinema italiano. Marco Ferreri ed Ettore Scola
lo vollero protagonista in molti dei loro film: da Permette?
Rocco Papaleo (1971), a La grande abbuffata (La grande buffe,
1973), da Ciao maschio (1978), a La terrazza (1980). Le caratterizzazione
di Mastroianni erano sempre sapide e rispettose delle indicazioni
degli autori. Pur senza mai prevaricare i suoi ruoli, Mastroianni
si affermò come una delle maggiori personalità
che il cinema italiano abbia prodotto nel dopoguerra. Anche
quando è maschera di se stesso, come nella nostalgia
felliniana di La città delle donne (1980) e di Ginger
e Fred (1985), egli sa costruire con pazienza e modestia il
suo personaggio, cominciando ogni volta da zero. Forse è
per questo che anche i registi delle nuove generazioni continuano
a servirsi di lui: Marco Bellocchio, ad esempio, gli ha affidato
un difficile ruolo pirandelliano nell'Enrico IV (1984). Naturalezza,
ironia e senso della misura sono le inossidabili armi di Marcello
Mastroianni.
Marcello Mastroianni si spegne il 19 dicembre 1996 nella sua
casa di Parigi.
Altri film -1954 Cronache di poveri amanti, Casa Ricordi. -1958
Un ettaro di cielo. -1959 La legge (La Loi). -1963 I compagni.
-1967 Lo straniero. -1972 Che? (What?). -1974 Allonsanfàn.
-1976 Todo modo. -1978 Così come sei. -1981 Il mondo
nuovo. -1982 Oltre la porta. -1985 Le due vite di Mattia Pascal.
1987 Oci ciornie. -1995 Sostiene Pereira. -1996 Tre vite una
sola morte. |
Riccardo
Stefano Cascone,
nato a Torino nel 1961, inizia giovanissimo a scrivere "jingles"
e testi per le pubblicità radiofoniche.
Progressivamente la passione per la scrittura si indirizza verso il
settore fumettistico e cinematografico. Poi dal 1985, la scelta di avviare
in proprio l'attività di Investigatore Privato, sia in campo civile
che penale.
Attraverso l'esperienza professionale matura una conoscenza dell'amimo
umano nelle sue molteplici manifestazioni individuali, che ispira i
suoi interessi e la sua ricerca nella scrittura.
Da qui nasce l'idea di raccontare l'appassionante e complessa vicenda
umana e scientifica di Guglielmo Marconi, con l'obiettivo di trasformare
questo racconto in un progetto cinematografico.
"Riccardo Stefano Cascone, LE VIE DEL CIELO, Racconto biografico
per la realizzazione di un film sula vita e le opere di Guglielmo Marconi,
Presentazione di Renzo Arbore, Mose' Edizioni"
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