Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995

Storie e ricordi di vita vissuta
EX CENTRO TRASMITTENTE RAI AD ONDE MEDIE DI BUDRIO (BO)
VOLUTO DA GUGLIELMO MARCONI E A LUI INTITOLATO



La vecchia sede dell'E.I.A.R., diventata poi RAI, in Piazza San Martino, 1 a Bologna



Budrio: Fotogrammi tratti dal filmato dal titolo "RADIO italiana anno XVI" del 1937-38 dell'Istituto Nazionale Luce
Notate la scritta E.I.A.R. e la mancanza dei fasci littori


Budrio: immagine riproducente il centro trasmittente e le relative antenne
I lavori vennero iniziati nel maggio 1935 e terminati nell'aprile 1936
Notate la scritta E.I.A.R. e i fasci littori e i due piloni di 80 metri l'uno
Immagine tratta dalla "Rivista mensile del Comune di Bologna" N. 10 ottobre 1936 pag. 51
vi era allocato un Trasmettitore Marconi da 50kW m. 245,5 1222 kHz


Budrio (Bo) 9 agosto 1936, Inaugurazione del centro trasmittente


Budrio: Foto databile 9/10/1947 riproducente il centro trasmittente e
Pilone CIFA ex CT a cui sono stati aggiunti 20 metri dalla ditta "Contamessa" per un totale di 100 metri.
Notate la scritta R.A.I.  e la sparizione dei fasci littori
tx RCA 50-D in version ad "U" entrato in funzione 8-5-1947 Tx 50kW 656 kHz


In questa immagine si intravede la targa descritta in questo articolo
sullo sfondo un' antenna trasmittente (foto del 1951)
sulla sinistra si vede bene che e' presente ancora il filo (pentafilare) che va al traliccio nuovo....
nell'ammarro sul muro c'e' un filo con un'isolatore che va in alto,
e quella e' una draglia che va ancora sul vecchio traliccio autoportante che c'era dietro, quindi nel 51 non era stato ancora abbattuto ??
come si puo' vedere il centro del feeder non e' collegato all'interno, ma il filo della draglia invece e' collegato !


Immagine estratta dal filmato dell'Archivio storico Luce "Commemorazioni dei 50 anni della Radio"
LA SETTIMANA INCOM 00699 del 04/01/1952
Nuovi Trasmettitori Rai




Foto scattate il 24/07/2012: Targa recentemente ritrovata, nella quale si legge:

"TRASMITTENTE GUGLIELMO MARCONI
DEDICATA NEL CINQUANTENARIO
DELLA GRANDE SCOPERTA
1897 - 1947"
(Foto di Luca Betti)

(Segnaliano che il cinquantenario della radio (1895-1945), doveva essere festeggiato nel 1945,
ma a causa gli eventi bellici fu spostato e festeggiato nel 1947)


Non bisogna salvare solo la memoria storica,
ma bisogna salvare gli edifici e le opere !!! non devono fare la fine della famosa nave....
Luca Betti


Foto scattata il 23/07/2012 : Un cippo con la scritta Rai (Foto di Luca Betti)


Budrio: Prospetto centro trasmittente (foto del 1955??)
(Notate la facciata dell'edificio dopo la ristrutturazione e scomparsa la scritta RAI e la targa)


Budrio Fabbricato con antenna trasmittente BO2 (foto del 1951)

Percorrendo la diramazione che dalla strada statale N.253 «S. Vitale», conduce a Budrio, paese dell'hinterland bolognese, anche l'osservatore più distratto non può fare a meno di notare le poderose antenne del centro trasmittente ad onde medie della RAI, che si scagliano nel panorama circostante tipico della pianura padana. La storia e le vicende dell'impianto radiofonico sono legate indissolubilmente a quelle di colui che, con amore e dedizione, ha ivi prestato la sua opera quasi ininterrottamente dal 1943 al 1975 garantendo il corretto funzionamento dell'impianto e la qualità del segnale irradiato. Grazie al cortese interessamento del dott. Rino Zacchiroli, capo gruppo A.I.R.E. di Bologna, ho potuto incontrare personalmente il Sig. Antonio Duca che, come detto, ha svolto per oltre trenta anni le mansioni di capo tecnico presso l'impianto gia citato. La conoscenza fra i due risale a parecchi anni addietro in quanto Zacchiroli risiede dalla nascita a Budrio ed è amico d'infanzia dei figli del sig. Duca.
Il colloquio, molto piacevole sia sotto l'aspetto dei contenuti, sia sotto quello prettamente umano, si è protratto per circa due ore grazie anche alla cortesia e disponibilità manifestate dal mio interlocutore, che lascia trasparire tutta la sua nostalgia per i tempi passati ogni qual volta si nomina la località di Budrio.
E qui inizia un viaggio a ritroso nel tempo; i ricordi, fissati indelebilmente nella memoria, come fotogrammi di un film per lungo tempo rimasto inutilizzato, si fanno più vivi ed evocano sensazioni e sentimenti sopiti ma mai dimenticati.
La stazione radio di Bologna, fortemente desiderata da Marconi stesso, sorse presso Budrio sopra un terreno di proprietà del Comune di Bologna che, per volontà del Duce, lo destinò a tale scopo. Il concorso dell'E.I.A.R. e delle Officine Marconi di Genova consentì di concludere alacremente i lavori tanto è che la stazione divenne ufficialmente operativa nel luglio del 1936. La prolusione inaugurale doveva essere tenuta proprio da Guglielmo Marconi poiché, oltre a trattarsi della stazione appartenente alla sua città natale, rappresentava la prima grande stazione Marconi di radiodiffusione costruita interamente in Italia. All'ultimo momento, la cerimonia fu rinviata per consiglio dei medici di Marconi il quale, già gravemente minato nel fisico, affidò al Marchese Luigi Solari, suo fedele collaboratore, queste parole nell'imminenza dell'inaugurazione: «Parlare a Bologna non è per me lo stesso che parlare a Londra o a New York: colà posso parlare sotto la guida della mente: a Bologna potrei parlare solo con la guida del cuore».
Marconi aveva già preparato il messaggio inaugurale: la sua lettura alla radio fu affidata al Marchese Solari il giorno stesso della tumulazione del grande inventore.
Ad onorarne la memoria, il centro trasmittente fu a lui intitolato: una targa marmorea, apposta sulla parete in prossimità della porta d'accesso al locale ove si trovano le apparecchiature, ben ricorda l'impegno profuso da Marconi stesso nella realizzazione della stazione trasmittente.
Tornando alla storia dell'impianto, il sig. Duca inizia a prestare la sua opera presso il centro trasmittente nel 1943. Il trasmettitore installato era caratterizzato da una potenza in antenna di 50 Kw. L'oscillatore preposto alla generazione dell'onda portante era di tipo Hartley; come noto dalla teoria, nel processo di modulazione (A.M.) l'ampiezza dell'onda portante varia al ritmo della «modulante». Nel trasmettitore installato presso il centro trasmittente di Budrio, il segnale modulante, la cui ampiezza veniva preventivamente elevata attraverso un opportuno stadio amplificatore, era applicato all'anodo della valvola finale di potenza, operante quale amplificatore a radio frequenza, mediante un apposito trasformatore di modulazione le cui dimensioni, come del resto quelle degli altri componenti dell'impianto, erano notevoli. Tutte le valvole impiegate negli stadi di potenza erano del tipo a vapori di mercurio ed il raffreddamento delle stesse era garantito dalla circolazione di acqua distillata entro adatte camicie in rame che circondavano gli anodi delle stesse. Il sig. Duca ricorda, ancora, come a quel tempo esistesse una licenza specifica, rilasciata dagli organi preposti, per l'installazione e l'esercizio di un distillatore d'acqua indispensabile, per quanto detto, al corretto funzionamento dell'impianto stesso.
L'alimentazione anodica in corrente continua era ottenuta mediante un mutatore esafase a vapori di mercurio, di produzione Brown-Boveri, analogo ai modelli impiegati in campo ferroviario nella trazione elettrica. Il principio di funzionamento dei mutatori si basa sull'effetto valvolare, o meglio, sulla conduttività unidirezionale che si manifesta ogni qual volta due elettrodi isolati, di cui uno caldo e l'altro freddo, si trovano racchiusi in una atmosfera di gas a bassa pressione. I sei anodi erano connessi ad un trasformatore caratterizzato dal collegamento delle fasi secondarie detto «a doppia stella» e tale da dare luogo alla trasformazione tri-esafase. Il primario era alimentato direttamente dalla rete di distribuzione esercita dalla Società Elettrica Padana. La tensione raddrizzata raggiungeva il valore di 18000 V, caratterizzata da una ondulazione residua ininfluente ai fini della qualità del segnale irradiato, e questo grazie anche alla scelta del sistema polifase adottato per l'alimentazione del mutatore stesso.
L'irradiazione del segnale avveniva attraverso una cortina di dipoli, alimentati al centro mediante un feeder aereo, e tesi fra le sommità di due torri metalliche, a base quadrata, visibili in talune cartoline d'epoca. Il feeder raggiungeva la cabina di «sintonia» ove erano installate le apparecchiature preposte all'ottenimento del corretto accordo d'antenna e a garantire, quindi, il massimo trasferimento di energia a radio frequenza dal trasmettitore all'aereo.
Gli eventi bellici portarono all'occupazione, da parte delle forze tedesche oramai in ritirata verso Nord, del centro trasmittente. Questo fu mantenuto in efficienza allo scopo di poter diffondere programmi in lingua tedesca contenenti informazioni ai comandi militari dislocati nel territorio e propaganda bellica contro le truppe angloamericane.
L'esercizio dell'impianto fu affidato ai tecnici italiani che già vi operavano. Il sig. Duca racconta come, in tal modo, ebbe modo di evitare la chiamata alle armi nell'esercito della Repubblica Sociale di Salò. L'incalzare degli eventi bellici costrinse le armate tedesche ad un ulteriore arretramento delle linee difensive nell'ottobre del 1944, poi il centro trasmittente fu abbandonato precipitosamente dopo aver smontato le apparecchiature con destinazione Fai e averne minato i basamenti delle torri... di cui una fu abbattuta. La città di Bologna rimase praticamente priva di stazione radiofonica.
In effetti esisteva un secondo trasmettitore, della potenza di 250 W, installato in città presso il palazzo della Mercanzia, sede della Camera di Commercio, ed impiegante una antenna filare, tipo Levy, tesa fra la sommità della torre Asinelli e l'altana sovrastante lo stesso palazzo della Mercanzia. Quest'impianto era stato in un primo tempo realizzato per l'irradiazione del secondo programma. La messa fuori servizio del centro trasmittente di Budrio e la momentanea impossibilità di ripristino, anche parziale, dello stesso indusse i tecnici della neonata R.A.I. a servirsi del predetto impianto per la trasmissione del programma nazionale. Grazie al medesimo, il 21 aprile 1945 fu possibile far entrare nelle case dei bolognesi la notizia dell'ingresso delle truppe alleate in città e l'annuncio dell'imminente fine dei combattimenti.
Nell'immediato dopoguerra si delineo' da subito la necessità di procedere alla riattivazione dell'impianto trasmittente di Budrio al fine di irradiare il programma nazionale con una intensità e qualità superiori rispetto a quelle garantite dal trasmettitore in esercizio presso il già citato palazzo della Mercanzia. A tal fine si provvide allo smontaggio del trasmettitore installato presso la stazione di Cervia (RA), ancora efficiente e caratterizzato da una potenza di 25 Kw, e al suo successivo montaggio presso il centro di Budrio. La penuria di materiali e mezzi, conseguente alla recente fine della guerra, costrinse all'impiego di componentistica di recupero necessaria per poter procedere alla messa in esercizio, seppur provvisoria, delle apparecchiature. L'antenna impiegata, di tipo verticale, proveniva dallo smantellamento dello stesso impianto di cui faceva parte il trasmettitore ed era di tipo verticale con alimentazione alla base. Nel frattempo si iniziò la costruzione del nuovo centro trasmittente che divenne ufficialmente operativo nel 1951. Per la realizzazione delle apparecchiature trasmittenti, si fece ricorso a soluzioni costruttive interamente sviluppate presso il Laboratorio R.A.I. di Torino diretto dall'Ing. Vittorio Banfi. Vi trovarono posto due trasmettitori a servizio delle reti radiofoniche esercite dall'ente di stato denominate, rispettivamente, «RETE ROSSA» e «RETE AZZURRA» che cambiarono successivamente denominazione per assumere quella di «Programma Nazionale» e «Secondo Programma».
Per quanto concerne le antenne, si abbandonò la soluzione costruttiva impiegante una cortina di dipoli a mezza onda tesi fra due torri di sostegno in favore della realizzazione di antenne verticali funzionanti in quarto d'onda, dette anche «antenne marconiane», munite di idonee controventature e dotate di apposito piano di terra realizzato interrando un numero sufficientemente elevato di conduttori disposti a formare una stella avente centro in corrispondenza dell'asse dell'antenna stessa.
Furono dotate, ciascuna, di una propria cabina di sintonia connessa al locale trasmettitore attraverso un «feeder» realizzato mediante un conduttore centrale, portante il segnale, contornato da quattro conduttori, connessi a terra, e costituenti la via di ritorno del segnale stesso. La disposizione anzidetta dei conduttori era ottenuta tramite adatte mensole, munite di isolatori ceramici, e poste sulla sommità di pali di sostegno piazzati lungo le direttrici congiungenti le antenne al fabbricato ove erano installati i trasmettitori. La parte irradiante, di notevole altezza, poggia interamente sopra un grosso isolatore ceramico. La protezione contro le eventuali fulminazioni è affidata ad uno spinterometro ad elettrodi emisferici, disposto presso la base dell'antenna, e ad una serie di scaricatori posti lungo i cavi costituenti i controventi ed aventi una duplice funzione di protezione e di interruzione della continuità elettrica degli stessi al fine di evitare che vengano a costituire elementi parassiti risonanti in fondamentale o in armonica della frequenza di lavoro.
Durante i periodi di manutenzione alle strutture irradianti, si procedeva alla messa in opera di un'antenna filare, denominata «draghe», costituita da un robusto conduttore di bronzo fosforoso, che veniva steso fra un traliccio irradiante, dopo averlo assicurato ad una quota dipendente dalle condizioni di corretto accoppiamento con il trasmettitore, ed un picchetto preventivamente infisso nel terreno circostante.
Nel corso degli anni entrambe le antenne hanno subito modifiche strutturali più o meno evidenti dipendenti da variazioni apportate alle frequenze di emissione dei programmi e a motivi tecnici connessi con l'esercizio del sistema radiofonico nazionale. In particolare, l'avento delle trasmissioni in modulazione di frequenza, allocate nella banda 88-108 MHz, impose alla R.A.I. l'installazione di nuovi trasmettitori per garantire la copertura del territorio. Alla sommità del pilone irradiante, costituente l'antenna del 2^ programma, fu collocata una struttura metallica a traliccio, alta circa 24 m, recante una serie di dipoli aperti a servizio del trasmettitore in FM installato nei locali tecnici del centro trasmittente. Recentemente (luglio 1998), questa struttura è stata smontata in quanto, attualmente, la R.A.I. irradia i programmi in FM dalla località di Barbiano, sulle colline circostanti Bologna, sede, per altro, di numerosi ripetitori televisivi.
Nel 1968 si provvide ad una nuova sostituzione dei trasmettitori con altri di potenza maggiore dotati, ciascuno, di una propria riserva atta a garantire l'esercizio in caso di guasto al trasmettitore principale e realizzare, così, un sistema ridondante tale da evitare l'interruzione dell'irradiazione di un programma per un tempo più o meno prolungato necessario al ripristino del corretto funzionamento delle apparecchiature in avaria. In particolare, le apparecchiature precedentemente utilizzate furono sostituite da un trasmettitore della potenza di 50 Kw, avente una riserva della potenza di 12 Kw, a servizio del 2^ programma, e da un secondo trasmettitore da 20 Kw, a servizio del programma nazionale; la peculiarità costruttiva di quest'ultimo risiede nell'amplificatore che è realizzato mediante due sezioni, cadauna della potenza di 10 Kw, in grado di funzionare indipendentemente una dall'altra, in caso di guasto, e garantire così l'emissione a potenza ridotta. Il trasmettitore di potenza maggiore, realizzato su progetto dell'Ing. Manganelli del laboratorio R.A.I. di Torino, vantava soluzioni costruttive molto evolute quali, ad esempio, una parte a stato solido e, vera novità , la possibilità di controllo remoto di molte funzioni del trasmettitore stesso.
I progressi compiuti nel campo dei ponti ripetitori unito a necessità connesse all'esercizio dell'impianto consigliarono l'abbandono del sistema fino ad allora adottato per il trasferimento del segnale modulante dalla sede R.A.I. di Bologna alla stazione radio, impiegante un cavo coassiale aereo teso fra pali posati in prossimità della linea ferroviaria «Bologna-Portomaggiore», in favore di un sistema a ponte radio realizzante il collegamento fra la stazione e la già citata località di Barbiano, in visibilità di Budrio. Questo consente, inoltre, il completo telecontrollo del centro e la tempestiva rilevazione di anomalie nel funzionamento delle apparecchiature attraverso una serie di segnali opportunamente codificati che sono direttamente trasmessi alla sede R.A.I. di competenza.


La nuova sede della RAI di Bologna, Viale della Fiera, 13


Le antenne per Onde medie di Budrio


Le antenne del Centro Rai di Budrio

Dal 1975 il centro trasmittente è inpresenziato; la messa in funzione dei trasmettitori ed il loro spegnimento sono comandati, mediante segnali di controllo inviati attraverso il ponte di trasferimento, dal ponto centrale capo-rete avente sede presso il «Palazzo della Radio», in Via Asiago N.10, a Roma. Attualmente vi è anche installato il trasmettitore a servizio del 3^ programma, della potenza di 3 Kw. Attraverso un dispositivo combinatore, impiega come antenna la medesima a servizio del trasmettitore del programma nazionale ed opera sulla frequenza di 1602 kHz. In precedenza il programma anzidetto era irradiato servendosi di un trasmettitore Western Electric, della potenza di 1 Kw, installato presso il Palazzo delle Assicurazioni Generali, sito nel centro storico di Bologna, ed impiegante una antenna filare tesa fra la terrazza di copertura dello stabile e la sommità della torre Asinelli.
Mentre mi congedo dal mio interlocutore, ringraziandolo per la cortesia e disponibilità dimostratemi, m'interrogo sulle grandi potenzialità ancora non espresse dalla radio in questa era multimediale. Mi auguro che gli impianti radiofonici come quello qui descritto, di cui si è cercato di fornire un profilo storico sufficientemente dettagliato, oltre a testimoniare, negli anni a venire, il passato glorioso della radiofonia in Italia contribuiscano al suo rilancio in sinergia con le nuove tecnologie che giornalmente il progresso ci rende disponibili.

Luigi Sfienti

 

Tratto da: A.I.R.E. Bollettino ufficiale - anno X - numero 2 - aprile 1999



Budrio Trasmettitore BO1 con tavolo di controllo (Magneti Marelli) In funzione dal 3-6-1951 Tx 25 kW



Il trasmettitore un RCA 50-D in version ad "U" installato nel 1947 e rimasto in funzione fino al 1967.
Foto di Luca Betti



Il trasmettitore di Budrio BO2 con tavolo controllo un RCA 50-D in version ad "U" entrato in funzione 8-5-1947 Tx 50kW 656 kHz e rimasto in funzione fino al 31-5-1967, Il quale fu smontato del Centro Trasmittente di Cervia e installato a Budrio. Ecco la foto di com'era nel 1951. Potete vedere che e' stato sostituito il logo centrale RCA con quello della Magneti Marelli, infatti nel dopoguerra la Magneti Marelli collaborava con la RCA e metteva sugli tali impianti il proprio marchio. I comandi in questo caso venivano posti dietro degli sportelli anziche essere lasciati a vista. L'impedenza di uscita era 240 ohm in pentafilare, andava ad alimentare una delle due vecchie torri che per fortuna era scampata al bombardamento. Luca Betti



Il centro trasmittente di Budrio (Radio Bologna) doveva essere inaugurato da Guglielmo Marconi nel 1937 ma la morte soppravvenuta qualche mese prima lo impedì; era dotato di un'antenna filare sostenuta da due tralicci di legno che furono fatti saltare dall'esercito tedesco in ritirata nell'aprile del 1945. Ricostruito negli anni seguenti il conflitto fu ufficialmente inaugurato nel 1951: Nell'immagine si riconoscono in primo piano il Cardinale Nasalli Rocca e il Dott. Cock, in secondo piano a sinistra il sindaco di Bologna Dozza e a destra il giovanissimo don Mario parraco della frazione di Cento per 54 anni.


3-6-1951: Il Sindaco di Bologna Giuseppe Dozza e Ido Vicari giornalista RAI
- Durante l'inaugurazione del Centro Trasmittente di Budrio -


Bologna: Sulla destra l'altana dove era collocato il vecchio trasmettitore per le onde medie,
l'antenna filare andava dall'altana verso la cima della torre (11/3/2012)


Inaugurazione del trasmettitore Radio 3 per le onde medie da 1 KW allocato dentro l'altana
da sinistra: Pavoncelli, Pecci, Cacciagli, Duca, Valde, Pirola, Cock.
Il tx della torre degli asinelli venne installato il 30-12-1951
il trasmettitore era un western electric da 1kw montava 4 VALVOLE TIPO 357b


Radio 3 - Piazza Mercanzia 6 (10-3-1965)


Radio 3 - Piazza Mercanzia 6 (10-3-1965)


Gli impianti operavano fino a maggio 2004 sulle seguenti frequenze:

567 kHz (RAI Radio1)
1.098 kHz (Rai Gazzettino dell'Emilia-Romagna) Dalle 14 alle 14,30 - Per parecchi anni, almeno, fino al 1970 (Circa)
1.116 kHz (RAI Radio2)
1.602 kHz (RAI Radio3)


Da Maggio 2004 rimase attivo solo il 1.116 kHz che ripeteva i programmi di (RAI Radio1) dopo varie lamentele la RAI decise di spegnere i 1.116 kHz e riattivare i 567 kHz.


Anno 2000: L'ingresso del Centro trasmittente di Budrio
Via Zenzalino Sud, 34/52

Foto scattata il 10/03/2012: (Foto di Luca Betti)


Foto scattata il 10/03/2012: Dove sono finite queste targhe e stemmi??? (Foto di Luca Betti)

Foto scattata il 4/08/2012: Chi ha preso le targhe e stemmi???


Anno 2003: Antenne RAI Budrio

BO1 - Inizio del servizio 14-7-40 / Dal 3-6-51 in funzione Tx 20 kW
BO2 - Inizio del servizio 9-8-36 / Dall' 8-5-47 in funzione Tx 50kW / Dall' 1-6-67 in funzione Tx 60 kW
BI-ONDA - In funzione dall' 1-6-67


Anno 2005: Antenne RAI Budrio


Anno 2001: Antenne RAI Budrio


Foto scattata il 2/12/2001: Cabine trasformatori A.T.


Foto scattata il 2/12/2001: Condensatori filtro


Foto scattata il 2/12/2001: Pannello di controllo TX


Foto scattata il 2/12/2001: TX OM2 60KW


Foto scattata il 2/12/2001: Modulatore TX OM2 60KW
60 kw fu spento nell' 87 quando arrivarono i due "marconi" da 10 kw con il combinatore quindi da 60 kw si passo' a 20 kw


Foto scattata il 2/12/2001: Quadro strumenti


Foto scattata il 2/12/2001: 4CV100000 (zoccolo della valvola ! che viene montanta a testa in giu')


la valvola e' una 4cv100000 della Eimac, nel tx da 60 kw (quello con le porte rosse)
ce n'erano montate due una di portante ed una di picco !


Foto scattata il 2/12/2001: Rabbocco acqua distillata


Foto scattata il 2/12/2001: TX OM2 riserva 12 kw ( Rai laboratorio 1967 )

UN AVVISO IMPORTANTE PER GLI ASCOLTATORI DELLA RADIO
LA RAI, IN LINEA CON LA MISSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO, STA ATTUANDO UN PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TRASMISSIONE IN ONDA MEDIA.

L’INIZIATIVA COMPORTA L’UNIFICAZIONE DELLE ATTUALI TRE RETI.

PERTANTO, A PARTIRE DAL 15 MAGGIO 2004 LE STAZIONI IN ONDA MEDIA TRASMETTERANNO UNICAMENTE LA PROGRAMMAZIONE DI RADIOUNO, ALTERNATA ALL’INFORMAZIONE REGIONALE, AI PROGRAMMI IN AUTONOMIA DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE, ALLE AUDIODESCRIZIONI PER NON VEDENTI, E AD ALTRI PROGRAMMI DI SERVIZIO.

DI NOTTE, RESTERA’ INVARIATA LA TRASMISSIONE DEL NOTTURNO ITALIANO, IN ONDA DALLE 24.00 ALLE 6.00.

LE TRASMISSIONI DI RADIODUE E RADIOTRE PROSEGUIRANNO REGOLARMENTE IN MODULAZIONE DI FREQUENZA.

PER CHIARIMENTI SULLE FREQUENZE DEI CANALI RADIO RAI NELLA TUA REGIONE - IN ONDA MEDIA O IN MODULAZIONE DI FREQUENZA - SONO A TUA DISPOSIZIONE:

IL NUMERO VERDE 800.111.555;
IL CALL CENTER DELLA RAI: 199.123.000;
LA PAGINA 375 DEL TELEVIDEO REGIONALE;
IL SITO WWW. RADIO. RAI. IT.

RADIORAI: SEMPRE DI PIU’ IL TUO SERVIZIO PUBBLICO.

Ecco come muore un'antenna del servizio pubblico,
Venerdì 15/12/2006 alle ore 15.25,
RaiWay ha abbattuto il traliccio-antenna più alto
del centro trasmittente ad onde medie di Budrio (Bo).









Perchè l'antenna per 1.116 kHz è stata abbattuta? non poteva essere riutilizzata per ricerche scientifiche e Protezione Civile?

Riceviamo e pubblichiamo

From: "Massimo Bernieri" 
Date: 15 May 2007, 04:55:01 PM
Subject: stazione radio Budrio


Buon giorno, navigando in rete, ho visto l'articolo riguardante la storia della stazione a onde media della RAI sita nel comune di Budrio. Vi faccio i miei complimenti perchè a un profano come me nel settore delle radiotecnica (pur essendo diplomato in elettrotecnica) sono riuscito a farmi una idea di come funziona una stazione radiotrasmittente in quanto sin da bambino, sono sempre rimasto affascinato dalle antenne che si scagliano nei cieli sfidando le intemperie i venti ecc e mi ero sempre chiesto il perchè delle varie tipologie di costruzione dei tralicci. Passando per Cento di Budrio, mi ero accorto che avevano abbattuto il traliccio della seconda antenna giustificando il tutto dal fatto che in onde medie la RAI trasmette solo una rete, scelta a mio avviso assolutamente errata in quanto in certe zone della montagna, sfido chiunque con un comune apparecchio radio, a ricevere i 3 programmi in FM della RAI. Sono concorde con voi che la antenna visto che c'era già, poteva essere lasciata e usata per altri scopi scientifici o di protezione civile. Buon lavoro e cordiali saluti.

Massimo Bernieri

3 Febbraio 2008

Sembra che per la chiusura delle trasmissioni in onde medie e corte della RAI, il Radioamatore I8SKG - Dott. GIUSEPPE BALLETTA (Napoli), abbia presentato 14 DENUNCE QUERELE ad altrettante Procure della Repubblica Italiane.

Qualcuno ha notizie più approfondite in merito?

                        -
Maggio 2010 - Segnaliamo che l'impianto RAIWay in onde medie di Budrio (Bo) sara' presto trasferito, a Vedrana di Budrio (Bo) l'attuale terreno e' stato destinato a zona industriale.
Segnaliamo che il trasmettitore valvolare RAI Lab da 60 Kw è stato smantellato ma era quello di Radio Due su 1116 KHz.
Per Radio Uno su 567 KHz è in servizio il trasmettitore Harris a stato solido da 20 Kw (due unità da 10 Kw combinate che possono funzionare anche singolarmente), in impianto è ancora presente il tx Marconi con finale a valvole sempre da 20 Kw che all'occorrenza potrebbe essere ancora usato.
Per quanto riguarda il trasferimento dell'impianto non abbiamo nessuna notizia, in generale i tempi sono sempre molto lunghi per cui non crediamo che si faccia qualcosa a breve termine.

 RAIWay  segnala:

 28/02/2012 RAI UNO IN ONDE MEDIE: DALLE 24:00 DI OGGI SI SPENGONO LE TRASMISSIONI DALL'IMPIANTO DI BUDRIO

Si informa l'utenza radiofonica che a partire dalle ore 24:00 del giorno 28 febbraio cesseranno le trasmissioni in onda media dall'impianto di Bologna Budrio freq. 567 kHz.

La programmazione RAI sarà comunque fruibile per l'utenza locale attraverso gli impianti in modulazione di frequenza (FM) che diffondono il servizio Radio Uno.

Tratto da: http://www.raiway.it/index.php?lang=IT&cat=144&showINFO=172


9/03/2012 - Il Centro Trasmittente ad onde medie di Budrio (Bo)
Questa è l'immagine della palazzina storica, che volendo, si potrebbe trasformare in museo.
Per quale motivo hanno asportato i vecchi trasmettitori? Che fine hanno fatto?
Inoltre ci sono documenti, immagini, apparecchiature elettroniche, valvole,
componenti elettronici, antenne, che qualcuno sta disperdendo,
i quali fanno parte della storia della radiofonia italiana e che quindi vanno conservati.



9/03/2012 - Ad onorarne la memoria di Guglielmo Marconi, il centro trasmittente di Budrio fu a lui intitolato: una targa marmorea, apposta sulla parete in prossimità della porta d'accesso al locale ove si trovano le apparecchiature, ben ricorda l'impegno profuso da Marconi stesso nella realizzazione della stazione trasmittente. Nell'immagine si intravete il posto in cui era collocata la targa, rimossa probabilmente nel 1951


9/03/2012 - Antenne varie


9/03/2012 - La sala dove era ubicato il trasmettitore OM2 (1.116 kHz)


9/03/2012 - La sala dove era ubicato il trasmettitore OM2 (1.116 kHz)


9/03/2012 - Una brutta immagine.. dove è finito il trasmettitore ( Rai laboratorio 1967 ) ?? (TX OM2 riserva)


9/03/2012 - L'ex trasmettitore due harris DX10 combinati allo stato solido per i 567 kHz 20 Kw
dietro, seminascosto, la sua riserva


9/03/2012 - L'ex trasmettitore di riserva ogni tx monta due valvole 4cx15000 eimac 567 kHz Marconi 10 Kw


Impianto AM di Budrio   2X10 kw  567 khz


9/03/2012 - I trasferimenti e controlli vari ancora attivi


9/03/2012 - La vecchia palazzina dei Carabinieri per presenziare il centro trasmittente di Budrio


9/03/2012 - L'antenna con il posto di osservazione dei Carabinieri


9/03/2012 - L'antenna per i 567 kHz e gli ex 1.602 kHz


9/03/2012 - La "punta" dell'antenna per i 567 kHz e gli ex 1.602 kHz


9/03/2012 - l'isolatore in ceramica marrone alla base dell'antenna per i 567 kHz e gli ex 1.602 kHz

Foto scatta il 9/3/2012... in occasione della visita al centro trasmittente di Budrio della RAI, nella foto un nostro collaboratore, mentre osserva attentamente dove appoggia il traliccio strallato di oltre 100 metri.... il pezzo fatto a fungo rovesciato di colore marrone e' un isolatore in ceramica..... il quale sopporta centinaia di tonnellate...il traliccio irradiava fino al 28/02/2012 i 567 kHz (RAI Radio1) e prima del maggio 2004 anche i 1.602 kHz (RAI Radio3)



9/03/2012 - I plinti in cui era fissato il primo traliccio dell'E.I.A.R.
sullo sfondo la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore


9/03/2012 - I plinti in cui era fissato il secondo traliccio dell'E.I.A.R.
sullo sfondo la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore

Foto scattata il 26/04/2009 - Cabina di sintonia e i plinti in cui era fissato il secondo traliccio dell'E.I.A.R.
sullo sfondo la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore
(Foto di Luca Betti)


Foto scattata il 4/08/2012: Cabina di sintonia con i danni di guerra ?


9/03/2012 - Il centro trasmittente fotografato dal retro


9/03/2012 - Ecco cosa rimane dell'antenna OM2 1.116 kHz


24/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - ALBERI DI PREGIO ABBATTUTI, le ruspe hanno proceduto ad abbattere anche 37 alberi di pregio, con diametro del fusto fino a 110 cm, tra le specie di Cedrus Atlantica, Magnolia Grandiflora, Cupressus Arizonica, Taxus Baccata, Tilia Platyphyllos, Pinus Nigra e Picea Abies. Gli alberi verranno sostituiti con arbusti di diametro 14cm e altezza di 2m. (Foto Budrio Next)


Ecco l'ultima foto prima della demolizione di quello che qualcuno ha definito rudere...

25/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Palazzina Carabinieri e locali garage, Palazzina Marconi, Palazzina Capotecnico


26/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Demolizione Palazzina Marconi


26/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Demolizione Palazzina Marconi


26/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Demolizione Palazzina Marconi, notate quanti volatili ci sono.
(Foto Budrio Next)



26/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Demolizione Palazzina Marconi (Foto Budrio Next)


26/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Demolizione Palazzina Marconi (Foto Budrio Next)


26/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Demolizione Palazzina Marconi (Foto Budrio Next)

Segnaliamo che l'antenna OM é stata abbattuta il 5 luglio 2013





6/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Quello che rimane della Palazzina Marconi (Macerie),
anche l'ultima antenna strallata è stata abbattuta. (Venivano irradiate in onde medie le frequenze 567 kHz e 1.602 kHz)


1995 Irlanda - Centenario della radio. Nel primo francobollo, Guglielmo Marconi e le apparecchiature utilizzate a Londra nel 1895. Il secondo francobollo raffigura la scala parlante di una radio su cui sono indicate in rosso le capitali dei cinque Stati che hanno partecipato all'emissione congiunta.
Emissione Congiunta con: Italia, San Marino, Città del Vaticano, Germania, evidenziamo la scritta in rosso R.MARCONI


11/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - 240.000 euro per abbattere la Palazzina Marconi, antenna e tutto il resto.


27/06/2013 Budrio ex centro trasmittente Rai - Solo macerie


21/12/2014 Budrio ex centro trasmittente Rai - Il nulla


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Se l'antenna marconiana è ancora intatta, chi vuole demolirla dimostra di essere un indegno compatriota dell'Inventore della Radio. Il prossimo 7 maggio in Russia si celebrerà l'invenzione dell'antenna radioelettrica e della radio, attribuendola arbitrariamente al fisico russo Aleksander Popov. Tutte le stazioni radio, compresa quella installata sul tragico transatlantico TITANIC e quelle ancora attive oggi nella gamma delle onde medie, funzionavano e funzionano ancora solo impiegando le antenne radioeletriche verticali inventate e brevettate da Marconi il 2 giugno del lontano 1896. Credo che solo trasformando l'antenna marconiana di Budrio in un monumento, si pòtrebbero riscattare tanti errori, compreso quello dell'inconsapevole abrogazione della Data Anniversario di Guglielmo Marconi.
10 marzo 2012 - Lodovico Gualandi RAI Senior
 

Ma che pena: nelle foto di interni alcuni locali sono già vuoti, altri son pieni di cose ammassate come se stessero davvero sbaraccando tutto.
Lo credo che una situazione del genere non si può sopportare e bisogna fare qualcosa.
E' la distruzione di una storia, questa. La storia di Guglielmo Marconi, niente di meno! In questo modo si onora un grande nel nostro paese? Già la vita di questo genio stava a cavallo tra una patria che non gli riconosceva da subito i meriti che gli spettavano ed altri paesi che però non erano il suo. Mai fu più vero che nessuno è profeta in patria.
E oggi, tra di noi chi sono quelli che NON lo onorano o non permettono che la gente di buoni principi lo possa fare?
Piccoli politicanti azzeccagarbugli e raffazza-soldi per se stessi, un manipolo di disonesti che non può rappresentare una massa di gente che non li vuole più, che si arricchiscono alle spalle di tutti impoverendoli di denaro e di ogni cosa! Gente senza cultura e senza tecnica, degna di essere anche senza storia.
Allora, cosa aspettiamo a mandarli tutti a casa, questi infami?
Non importa che ora si siano tutti nascosti dietro l'angolo a far sì che qualcun altro tolga al posto loro le castagne dal fuoco per un po' finchè la gente si dimentica dei danni che hanno fatto e che faranno. Sono pronti a ritornare e non dobbiamo più lasciarglielo fare.

Scusate lo sfogo.
E' che sono proprio molto demoralizzato e ogni tanto torno col ricordo a quando, ragazzino con la mia piccola radio sempre tra le mani, negli anni '60 ascoltavo in anteprima la notizia dell'assassinio di Kennedy dalla Voice of America in Germania, stazione che trasmetteva con 1000 kW sulle onde lunghe a 173 KHz. Che tempi meravigliosi erano quelli, che pochi disturbi c'erano allora e anche in città con una radio piccola ma già ben fatta di notte ascoltavi di tutto. Che cos'era la radio cinquanta anni fa......un sogno!

E torno ad oggi. Perchè mai questo sogno deve finire? Io ci sono cresciuto assieme e sento che è un pezzo di me che se ne va, la radio in AM. Ma non è ancora da buttare via. Siamo soprattutto noi in Italia o chi ci governa che non la sa usare.
Perchè, la FM la sappiamo usare? Ma se dimostriamo di gestire come un vero caos anche quella!

Meglio lasciar perdere, chè mi rattristo troppo. Solo, ancora un invito a resistere ed a rimanere uniti esteso a tutti gli amici della radio.

Giorgio Villa, 11 marzo 2012


MARCONI
promesse disattese

A Bologna la prima Broadcasting ad onda media, progettata e curata personalmente dall'Inventore della Radio,  fu inaugurata  il 9 Agosto del lontano 1936. Marconi come località più adatta per servire Bologna, e altre città e paesi nel raggio di oltre 50 chilometri, aveva scelto l'aperta campagna nei dintorni di Budrio.
Nel nuovo piano di Montreux del 1939 il nuovo Centro Trasmittente di Budrio era classificato col nome di RADIO MARCONI, specificando che la moderna stazione della potenza di 50 kW trasmetteva nei pressi della città natale dell'indimenticabile Guglielmo Marconi, scomparso prematuramente il 20 luglio 1937.
L'autore di questo messaggio venne assunto dall'Eiar il primo giorno di febbraio del lontano 1943 come allievo operatore tecnico, e dopo il necessario addestramento, fece parte del turno giornaliero presso il trasmettitore locale ad onda media, in funzione dal 28 Ottobre 1941 e predisposto per irradiare il secondo programma dell'Eiar.
Il trasmettitore CGE (Compagnia Generale di Elettricità) della potenza di 250 Watt - denominato BO2 per distinguerlo dal BO1 di 50 kW - era ubicato in una graziosa altana presso le Due Torri, e il sostegno dell'antenna trasmittente marconiana era rappresentato, nientemeno, che dalla gloriosa Torre degli Asinelli.

Per chi ha lavorato con passione nei primi trasmettitori ad onda media dell'Eiar e della Rai, e conosce le angherie subite da Marconi da parte di quei funzionari dell'Ente che preferivano stabilire i contratti con le Case concorrenti RCA, Western Electric e Telefunken, non meraviglia l'ingenerosa indifferenza dimostrata dalla Rai verso la figura di Marconi e  lo storico Centro Trasmittente di Budrio. Non meraviglia neppure l'indifferenza dimostrata  verso chi da tempo segnala che la Rai non dispone di un solo servizio sull'Opera di Marconi che meriti di essere riproposto, perché non rispetta  la verità storica sulle sue invenzioni e scoperte scientifiche.

Budrio doveva diventare un Centro di studi e di scienze, in special modo nel campo della radio: lo avevano perorato il prof. Quirino Majorana, il prof. Giuseppe Sartori, l'ing. Aldo Righi  e il comm. Bruno Cavalieri Ducati. Il Comune  di Bologna aveva assicurato che sarebbe stato sempre in prima fila perché l'alta, nobilissima iniziativa divenisse realtà.

E' doveroso allora ricordare che Marconi manteneva sempre più di quello che prometteva: un  esempio mai recepito da chi ci governa.

Lodovico Gualandi
“marconista del XXI secolo”

Bologna, 16 maggio 2012


L'ultima sofferta opera di Marconi viene distrutta in nome del profitto commerciale

Il Centro Radio Trasmittente Marconi di Bologna rappresenta l'ultima sofferta opera dell'inventore della radio.

Per il titolo conferitomi dalla Fondazione Marconi di "Marconista del XXI secolo" sento il dovere di lanciare un accorato appello a tutti coloro  che hanno ottenuto il medesimo conferimento, affinchè invitino le autorità del Comune di Bologna ad una più consapevole riflessione su quello che nel lontano 1936 rappresentò per l'Alma Mater Studiorum l'edificazione di un Centro Radio Trasmittente, progettato e curato personalmente da Guglielmo Marconi.

Infatti delle efficienti broadcasting che adottavano i sistemi brevettati da Marconi esistevano già in molte nazioni del mondo a partire dai primi anni '20.
Il Centro Trasmittente Marconi di Budrio venne inaugurato solo il 9 agosto 1936 e da quel momento le trasmissioni radiofoniche vennero finalmente ascoltate anche a Bologna e in altre importanti località dell'Emilia-Romagna.

Nell'ottobre del 1944 lo storico Centro venne semidistrutto da soldati tedeschi in fuga.
Nel 1946 fu amorevolmente riscostruito dai tecnici della RAI ed ora lo si vuole nuovamente distruggere in nome del progresso e del profitto commerciale.

Questa operazione può essere dolorosamente accettata solo rispettando una precisa giustificazione morale: che al profitto commerciale non venga ancora una volta sacrificata la possibilità di conoscere la verità storica sull'invenzione della radio, tuttora contestata ingiustamente a Marconi in troppa letteratura italiana e straniera.

Perchè questa possibilità diventi concreta è necessario e opportuno che sia ristabilità una Data Anniversario che ricordi a tutti gli italiani, ed ai giovani studenti in particolare, l'opera universale di Guglielmo Marconi, il primo italiano ad ottenere il Premio Nobel nella disciplina delle scienze fisiche.

Lodovico Gualandi
“marconista del XXI secolo”

Bologna, 8 agosto 2012


RAY WAY-MARCONI-BERSELLI

La decisione di RAI WAY, di alienare il Centro storico RADIO MARCONI nel Comune di Budrio, rischia di trasformarsi in un caso pari a quello del Comune di SALVAN, nel Canton Vallese delle Alpi svizzere, che ebbe il potere di coinvolgere sterilmente la Stampa e perfino il Parlamento italiano.

Non vi è dubbio che l'Italia, e Bologna in particolare, hanno accumulato nel tempo un notevole debito morale nei confronti dell'Inventore della Radio: l'Italia per aver ingiustamente abrogato la data anniversario di Marconi e Bologna per aver sempre negato di intitolare un Liceo scientifico al primo italiano Premio Nobel per la Fisica.

Il nuovo "Caso Marconi" rischia pertanto di procurare  a RAI WAY e ai Sindaci di Bologna e di Budrio,  dei fastidi che si potrebbero ragionevolmente evitare mediante il giusto e doveroso ripristino di una semplice Data Anniversario.

Il maldestro tentativo dell'ineffabile Avvocato, Senatore Filippo Berselli, di riproporre per Marconi la data anniversario del 25 Aprile non poteva che trovare la facile opposizione del Parlamento: negare comunque una Data Anniversario all'Inventore della Radio non può che nuocere al prestigio delle istituzioni culturali italiane.

Lodovico Gualandi
“marconista del XXI secolo”

Bologna, 3 settembre 2012


La Pizzoli doveva andare in un terreno acquistato da un privato, mentre il centro commerciale dovrebbe sorgere in un terreno acquistato da RaiWay, mentre parte del parcheggio doveva sorgere su in terreno acquistato dal comune di Bologna... (L'area della palazzina storica)

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Ma sopratutto come si può mettere sempre di mezzo le cose che non centrano nulla?! Quella palazzina è li dagli anni 30 e fino a pochi mesi fa ha ospitato un centro di trasmissione che in passato ha permesso a moltissime persone di informarsi e di alfabetizzare il territorio. Oggi la riconoscenza che gli diamo è il fatto di essere stata dimenticata sia dalla rai che dal comune di Bologna. Il problema non è la palazzina ma chi ha permesso che tutto questo venisse fatto senza considerare meritevole di tutela quel luogo. Soliti pasticci burocratici all'italiana. Citare i posti di lavoro e la palazzina è come dare la colpa degli incidenti alle auto. Chi ha permesso questo? Come mai non si è valutato prima? La palazzina non è assolutamente marcia e ha resistito anche alla seconda guerra mondiale. Mi spiace che i Budriesi non si interessino di quel trasmettitore che ha permesso loro e a tutta Bologna e provincia (e oltre) di iniziare ad uscire da quel muro che ci ha tenuti sempre provinciali rispetto al resto del mondo. Lo sviluppo della radiofonia è stato cruciale per portare le persone dai campi alle scuole e sebbene oggi questo non sia più così il luogo merita rispetto, sopratutto perché voluto e curato fino alla sua morte da Marconi in persona.

Bologna, 13 giugno 2013

Marco Massari


GUGLIELMO MARCONI: Un anniversario per il Padre della RADIO, demolito dal suo paese!

18 luglio 2013 alle ore 14.24
 
In Italia dal 1923, fino alla sua prematura scomparsa, il grande Guglielmo Marconi è stato sempre vittima di un trattamento ostile verso le sue proposte che miravano a rendere il suo paese, l’Italia, all’avanguardia nel campo delle radio comunicazioni e indipendente dalle commesse straniere.
Aveva anche rinunciato ad assumere la cittadinanza inglese affinchè la sua invenzione rimanesse un patrimonio della cultura scientifica italiana.

L’ostruzionismo nei suoi confronti si è manifestato anche verso l’ultima sua opera, la più sofferta: una radio per la sua città natale e da cui tutto era cominciato. Infatti Bologna nel 1936 non aveva ancora una sua stazione radiotrasmittente al contrario di tante altre città italiane. 

Marconi, che nel 1924 aveva offerto a sue spese all’Italia la prima stazione radio, teneva moltissimo alla realizzazione di una stazione radio a Bologna che venne infine realizzata nei terreni di proprietà del Comune di Bologna a Budrio. Marconi sostenne anche ingenti spese a causa delle sanzioni imposte all’Italia che non gli permettevano di ottenere delle parti elettroniche dalla casa madre inglese da Lui fondata.

Oggi le risposte della Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali a più interrogazioni arrivano persino a negare la partecipazione e il coinvolgimento in prima persona di Marconi al progetto della radio realizzata a Budrio oltre che dare il via libera alla demolizione.

Noi condanniamo fermamente la demolizione del centro Marconi di Budrio fortemente voluto dal nostro illustre concittadino. Ulteriore sfregio alla memoria del premio Nobel che si aggiunge all’ingiustificata e gravissima soppressione della ricorrenza annuale dedicata a Guglielmo Marconi.

Questa scellerata e sistematica demolizione del ricordo e dell’opera di Marconi non fa che avvallare testi infondate che attribuiscono erroneamente l’invenzione della radio ad altri scienziati esteri: Russi, Croati, Tedeschi, Inglesi, Americani ecc… ognuno fortemente sostenuto dal proprio paese.

L’Italia, unico paese che ha dato i natali al vero inventore della radio, fa di tutto per disconoscerne la paternità e giustificare l’errata riscrittura di un’importante pagina della storia.

Per questo i Parlamentari Emiliano-Romagnoli presenteranno una petizione per istituire un anniversario dedicato a Marconi e alla SUA fondamentale scoperta scientifica ed invenzione tecnica: la radio! 
 

Lodovico Gualandi – Storico Marconiano http://www.radiomarconi.com/marconi/storico.html

Marco Piazza e Antonio Giacon – Consiglieri Comunali M5S

Vedi anche:
http://www.radiomarconi.com/marconi/comunicato_centro_trasmittente/index.html 

Trascrizione del discorso del Sindaco di Bologna Giuseppe Dozza, fatto durante la celebrazione del cinquantenario della radio

Sull'ex centro trasmittente di Budrio risponde all'interrogazione scritta n° 4-00189 l'ex Il Ministro per i beni e delle attività culturali e del turismo - (31 ottobre 2013) BRAY - Il quale smentisce la documentazione consultabile da tutti in rete... si ringraziano gli oltre 70 Radioamatori che hanno creduto nella causa e quelli che hanno remato contro.

24/07/2012: Attivazione Radioamatoriale ex centro trasmittente ad onde medie
voluto da Guglielmo Marconi e a lui intitolato

Comune di Bologna Settore Patrimonio ATTO DEL COMMISSARIO Esecutivo dal 23/11/2010 PG. N. 278503/2010 ACCORDO DI PROGRAMMA IN VARIANTE ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA PER LA "DELOCALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO RAI WAY OM E DELLA SOCIETA' PIZZOLI SPA DI BUDRIO, PER LO SVILUPPO DELL'AMBITO PRODUTTIVO E COMMERCIALE SOVRACOMUNALE DI CENTO, CON PREVISIONE DI INTERVENTI CONNESSI ALLA SOSTENIBILITA' TERRITORIALE AMBIENTALE ED ENERGETICA", AI SENSI DELL'ART. 34 DEL T.U. E.L. E DELL'ART. 40 DELLA L.R. 20/2000. RATIFICA DEGLI ACCORDI DI CUI AL PROTOCOLLO DI INTESA SOTTOSCRITTO CON IL COMUNE DI BUDRIO E APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE P.G. N. 79881/2009.

COMUNE DI BOLOGNA - SCHEMA DI CONVENZIONE PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA RELATIVO AL COMPARTO “D3-10” IN COMUNE DI BUDRIO E ALLA DELOCALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO RAI WAY OM DI BUDRIO - LOCALITA' CENTO DI BUDRIO.

"DELOCALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO RAI WAY OM E DELLA PIZZOLI SPA DI BUDRIO E PER LO SVILUPPO DELL'AMBITO PRODUTTIVO E COMMERCIALE SOVRACOMUNALE DI CENTO, CON INTERVENTI CONNESSI ALLA SOSTENIBILITA' TERRITORIALE AMBIENTALE ED ENERGETICA"

Prevista la demolizione degli edifici di fattura recente di Rai Way (edifici successivi al 1950) ?

Rassegna stampa: Ex Centro Trasmittente Rai ad onde medie di Budrio (Bo) voluto da Guglielmo Marconi e a lui intitolato

Da dove nasce il nome "Radiomarconi"?

Palazzina Marconi: Danni di guerra? per quale motivo non sono documentati?
Comune di Bologna: 21 dicembre 1934 - Partecipazione all'impianto di una stazione radiofonica in Bologna 6.308KB
Comune di Bologna: 22 maggio 1936 - Estremi acquisto terreno a Budrio 1.033KB

RADIO MARCONI & RADIO BOLOGNA

RETROSCENA "POCO CHIARI" SULLE ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE CON L'EIAR CONTRO MARCONI
Vicende delle grandi stazioni di Roma e Bologna.

Stazione radiofonica di Idice - San Lazzaro di Savena (Bo)

La missione di Radio Bologna Libertà

Radio Bologna Libera, l'emittente della Quinta armata americana che da Piazza San Martino
annunciò ai bolognesi la liberazione dalle truppe tedesche nell'aprile del'45


Radio Libere - Pionieri a Bologna - Il 23 novembre 1974 la prima trasmissione "privata" dai colli felsinei

Storia di una morte annunciata: l'antenna di RAI 2 O.M.

cliccate per vedere il video sulla demolizione della prima antenna

cliccate per vedere altri video sulla Palazzina Marconi di Budrio

CENTRO TRASMITTENTE MARCONI - Un altro pezzo di storia a rischio

L'Ex Centro Trasmittente Rai ad onde medie di Budrio (Bo) voluto da Guglielmo Marconi e a lui intitolato
in un estratto del Filmato dal titolo "RADIO italiana anno XVI" del 1937-38 dell'Istituto Nazionale Luce
Notate la scritta E.I.A.R. e la mancanza dei fasci littori


La rete radiofonica in Italia dal 1940 al 1945

Le principale attivita' della Societa' Concessionaria dal 1924 al 1943

AGCOM: Consultazione pubblica relativa all’utilizzo, in tecnica analogica e digitale, delle frequenze in onde medie e corte

Ritorna in onda la storica frequenza di Budrio 567 Khz, la frequenza della stazione in Onde Medie di BUDRIO (Bologna)
voluta espressamente da Gugliemo Marconi.



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