Fondato nel 1995
LE ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE IN ITALIA
La vera
storia delle radioaudizioni in Italia
RETROSCENA "POCO CHIARI"
SULLE ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE CON L'EIAR CONTRO MARCONI
Vicende delle grandi stazioni di Roma e Bologna.
Marconi suo padre e Solari (dal centro a sinistra)
31.
Lettera di Luigi Solari a Guglielmo Marconi, 5 giugno 1936 Accademia
Nazionale dei Lincei, Carte Marconi, fasc. Ufficio Marconi
"Eccellenza
e Caro Marchese, sono assai lieto di informarLa che ho ascoltato ieri
sera un completo programma eseguito tra le ore 22 e 23.30 dalla nuova
stazione Radiofonica di Bologna. La trasmissione è risultata
ottima sotto ogni punto di vista sia per qualità, intensità
di ricezione e profondità di modulazione senza alcun disturbo
o rumore di fondo. Ho avvertito anche l'Ammiraglio Pession dell'ottima
ricezione e credo che anche egli abbia personalmente controllato la
bontà della trasmissione. Partirò stasera alle 19 per
Bologna avendo domattina appuntamento col Commissario Prefettizio
del Comune di Bologna per concretare definitivamente il programma
della inaugurazione che avverrà il giorno 14 corrente. Dopo
tali accordi di massima che concreteremo domattina, il Commissario
Prefettizio del Comune di Bologna verrà a Roma per sottoporre
a Lei il completo programma della cerimonia della inaugurazione e
per conferire anche con S.e. il Ministro delle Comunicazioni al riguardo.
Circa la data della inaugurazione, La informo che l'E.I.A.R. aveva
fatto ieri un nuovo tentativo per rimandarLa inviando un telegramma
dilazionatore sia a noi che all'Ammiraglio Pession. Sono prontamente
intervenuto presso S.e. il Ministro delle Comunicazioni ed in seguito
alle assicurazioni da me date a S.e. il Ministro a cui ho anche consegnato
il promemoria riservato che qui Le allego per Sua conoscenza, la manovra
tentata dall'Ing. Chodelli a Torino è stata completamente sventata.
Rimane quindi definitivamente fissata la data del 14 corrente per
la inaugurazione. Io mi tratterò a Bologna fino a lunedì
prossimo per presenziare l'inizio delle operazioni di collaudo della
stazione e rientrò subito dopo a Roma lasciando l'Ing. Monachesi
a continuare il collaudo. La prego di voler gradire, caro Marchese,
i miei più cordiali saluti. Aff. Solari".
All.
1
RISERVATA
PER S.E. BENNI
ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE IN ITALIA
La
prima iniziativa di creare un Servizio di Radiodiffusione in Italia
fu presa nella primavera del 1923 dalla Società Italiana Marconi
che presentò all'allora Ministro Di Cesarò una regolare
domanda al riguardo. Tale domanda non ebbe risposta per vari mesi.
Al Congresso dell'Associazione elettrotecnica Italiana tenuto a Venezia
nell'Ottobre dello stesso anno, Solari ebbe a far rilevare pubblicamente
il dannoso ritardo in cui l'Italia veniva tenuta nella creazione di
questo importante nuovo servizio (vedi Atti Ufficiali dell'Associazione
Elettrotecnica relativi a detto Congresso). Allo scopo di far appoggiare
la suddetta iniziativa da tutti i principali costruttori di apparecchi
ricevitori per radiodiffusione, lo stesso Solari si rese promotore
della fondazione della Società Radiofono, alla quale parteciparono,
dietro suo invito, le Società: S.I.T.I. - Allocchio & Bacchini
- Western Italia - F.A.T.M.E.. Perego, le quali a quella data erano
le sole atte a costruire apparecchi radiofonici. Tutto ciò
risulta provato da documenti inconfutabili. La Sede della Società
Radiofono fu stabilita presso lo stesso Ufficio Marconi - Via Condotti
11 Roma - e su proposta dello stesso Solari ne fu nominato Presidente
l'Ing. Marchesi. La domanda avanzata dalla "Radiofono" non
ebbe però per molti mesi miglior sorte di quella precedente
della Società Italiana Marconi. Nella primavera del 1924 il
nuovo Ministro delle Comunicazioni Ammiraglio Ciano, invitò
il Marchese solari ad impiantare immediatamente a Roma a suo rischio
e pericolo la prima stazione per radiodiffusione nella intesa che,
se tale stazione avesse dato risultati soddisfacenti, la concessione
sarebbe stata data alla "Radiofono" la quale a sua volta
avrebbe rilevato la stazione suddetta. Fu allora impiantata dall'Ufficio
Marconi la prima stazione di Roma nel quartiere detto San Filippo.
Dallo stesso Ufficio Marconi fu allestito il primo auditorio in Via
Maria Cristina e furono organizzati i primi servizi di radiodiffusione
e fu fondato il primo giornale "Radio-Orario". In merito
al giornale "Radio-Orario" Solari ebbe sin da allora a far
rilevare tutta l'importanza della pubblicità radiofonica, fornendo
importanti dati ottenuti al riguardo all'estero. Egli raccomandò
di conservare tale importante cespite a favore della Società
ma esso fu invece, per decisione presa in seguito dai Sigg. Protto
e Chiodelli (il cui intervento sarà fra poco spiegato) dato
gratuitamente ad una Società fondata dal Polaccio Osiatinsky,
dalla quale poi l'E.I.A.R. lo rilevò pagando qualche milione.
In seguito al successo della stazione di Roma fu accordata dal Ministero
delle Comunicazione la prima importante concessione alla Unione Radiofonica
Italiana (U.R.I.) fondata dalla Società Radiofonica sopra accennata
che ne aveva la maggioranza. All'atto del trasferimento della prima
stazione Marconi di Roma San Filippo alla Unione Radiofonica Italiana
(U.R.I.) fu proposto dal gruppo laniero di Biella rappresentato dal
Comm. Protto (e che era entrato nell'affare per concessione di Solari
attraverso la F.A.T.M.E. in cui il detto gruppo era interessato) di
fare assistere al collaudo per le misure elettriche dell'impianto
fornito dalla Marconi, un Ingegnere estraneo al Gruppo Marconi. Solari
aderì a tale richiesta e fu allora presentato l'Ing. Chiodelli
che aveva una modesta posizione presso la Compagnia Generale di elettricità,
filiale di un gruppo americano. Quando in accordo al programma stabilito
da solari fin dalla fondazione della Società Radiofono, la
U.R.I. iniziò il suo florido sviluppo l'Ing. Marchesi ed il
Comm. Protto trasferirono la maggioranza della Società Radiofono
che controllava la U.R.I. alla S.I.P. (On. Ponti) ad un prezzo di
circa quattro volte il valore nominale. La S.I.P. provocò successivamente,
d'accordo col Ministero delle Comunicazioni, la trasformazione dalla
U.R.I. nell'E.I.A.R., ottenendo una concessione sempre più
larga e favorevole. Questa in riassunto la prima parte della storia
della radiodiffusione in Italia. Per quanto riguarda gli impianti
occorre ricordare che in riconoscimento dell'iniziativa assunta dall'Ufficio
Marconi e dei rischi da esso assunti per la creazione della prima
stazione e dei primi servizi sopra riportati, veniva promesso con
impegno scritto e firmato dall'Ing. Marchesi, come Presidente della
"Radiofono" che a parità di condizioni sarebbe stata
data la preferenza agli impianti del sistema Marconi. Ma sebbene tale
impegno sia stato rispettato per quanto riguarda il numero delle stazioni,
praticamente esso non fu osservato nei riguardi della importanza delle
nuove stazioni, poiché stazioni di minore potenza furono assegnate
al sistema Marconi e Western, mentre quelle di maggiore potenza (come
quella di Milano 50 KW. E Roma 50 KW.) furono assegnate alla Radio
Corporation la quale nulla aveva fatto in Italia per la laboriosa
creazione di tale servizio. Occorre rilevare che i prezzi ai quali
R.C.A. fornì le stazioni di Milano e Roma furono assai superiori
a quelli offerti dall'Ufficio Marconi di fronte alle proteste dell'Ufficio
Marconi per questa ingiustificabile preferenza data al sistema americano
su proposta dell'Ing. Chiodelli, il Ministro Ciano esaminò
personalmente la situazione insieme al Direttore Generale delle PP.TT.
Ammiraglio Pession ed avendo riconosciuto la fondatezza degli argomenti
addotti dal Solari stabilì che l'E.I.A.R. impiantasse a Roma
oltre la stazione americana da 50 KW, una stazione ad onde corte del
sistema Marconi (che fu poi la stazione di Prato Smeraldo).
Vicende
delle grandi stazioni di Roma e Bologna.
Veniamo
ora al più recente periodo della Radiodiffusione in Italia
e cioè alle due grandi stazioni di Roma e Bologna in corso
di allestimento. La fornitura della nuova stazione da 500 KW. di Roma
fu trattata per vari mesi segretamente dalla ricezione dell'E.I.A.R.
con la Radio Corporation senza portare la cosa neppure in consiglio
in modo che il Solari ne fosse ignaro. Fu dietro casuale rivelazione
fatta al Solari dallo stesso ministro Ciano che tale trattativa venne
scoperta e fu dietro invito dello stesso Ministro Ciano che l'E.I.A.R.,
non avendo potuto ottenere la ratifica del proprio concordo con la
Radio Corporation fu obbligata ad indire una gara alla quale fu invitato
l'Ufficio Marconi. Il termine di tempo accordato per la presentazione
del progetto fu brevissimo ciò che creava grandi difficoltà
all'ufficio Marconi il quale non aveva avuto modo di studiare ancora
il progetto mentre il gruppo americano lo aveva già in esame
da vari mesi. La Direzione dell'E.I.A.R. e lo stesso suo Nuovo Presidente
Prof. Vallauri cercarono di dare la preferenza al sistema americano
ma in vista delle garanzie tecniche e delle condizioni economiche
fatte dall'Ufficio Marconi, la gara fu vinta dal sistema italiano
grazie alla imparzialità dei Tecnici Governativi che intervennero
nella laboriose trattative. Occorre aggiungere che l'Ufficio Marconi
si è impegnato in tale occasione di costruire impianti di tanta
entità presso le Officine Marconi di Genova rendendo così
l'industria nazionale indipendente dall'estero in lavorazioni complesse,
importanti e delicate, mai fatte prima d'ora in Italia. Ma l'E.I.A.R.,
senza tener conto delle enormi difficoltà tecniche ed economiche
da superare da parte dell'Ufficio Marconi fu severissima nelle condizioni
di tempo e di pagamento. Per quanto riguarda il tempo pretese una
esosa penale di L. 2000 per ogni giorno di ritardo nella consegna
della stazione di Roma mentre per quanto riguarda il pagamento pretese
di effettuarlo entro due anni senza interesse, impose inoltre altre
condizioni severissime al riguardo dell'immobilizzo di costosissime
valvole per una somma di circa L. 1.100.000. Ma l'Ufficio Marconi
allo scopo di creare con personale e mezzi nazionali il più
grande e potente impianto europeo di radiodiffusione, ha subito queste
esose condizioni, sulla cui applicazioni si riserva, se sarà
il caso, di chiedere un imparziale giudizio. La data della consegna
della stazione di Roma dipendeva dalla data della consegna del fabbricato
da parte dell'E.I.A.R.; avvenne a tale riguardo il seguente increscioso
incidente: il Direttore dell'E.I.A.R. Ing. Chidelli annunziò
per iscritto che in data 6 giugno 1935 il fabbricato dalla stazione
di S. Palomba era pronto; il Direttore dell'Ufficio Marconi avendo
constatato, in contrasto con tale affermazione che il fabbricato era
ben lontano dall'essere completato, fece rilevare ciò in forma
cordialissima alla Direzione dell'E.I.A.R., ma l'E.I.A.R., persistette
nella propria affermazione; ed allora, il direttore dell'Ufficio Marconi
essendosi recato a fare una constatazione sul posto col Presidente
dell'A.E. di Roma come testimonio (onde evitare l'intervento di un
notaio), il Direttore dell'E.I.A.R. fece chiudere i cancelli della
stazione di S. Palomba di fronte all'automobile del Direttore dell'Ufficio
Marconi dicendo che questi né come Direttore dell'Ufficio Marconi
né come rappresentante di S.E. Marconi poteva entrare nella
stazione. Per quanto riguarda poi la stazione di Bologna l'E.I.A.R.,
ostacolò in tutti i modi l'impianto e dovette solo subirne
l'esecuzione in seguito a telegrammi scambiati fra il Capo del Governo
ed il Podestà di Bologna ed alle larghe concessioni fatte dal
Comune di Bologna all'E.I.A.R. la quale ha ottenuto fabbricato, terreno,
ecc. gratuitamente da detto Comune. L'E.I.A.R. mentre ha sempre dimostrato
molta poca premura per l'esecuzione dell'impianto di Bologna per il
quale l'Ufficio Marconi è in anticipo in relazione alla data
di ultimazione del fabbricato ha fatto tutto il possibile per far
precedere l'impianto di Bolzano (costruito dall'E.I.A.R. usando abusivamente
in parte metodi e dispositivi Marconi) a quello di Bologna ed ha cercato
di dare all'inaugurazione della stazione di Bolzano la maggiore pubblicità
con estesi inviti evitando però di invitare a tale inaugurazione
il rappresentante di Marconi per quanto esso sia uno dei fondatori
e Consigliere dell'E.I.A.R.. Nonostante le grandi difficoltà
tecniche ed economiche create dalle sanzioni le quali hanno impedito
all'Ufficio Marconi di ottenere l'assistenza tecnica della Compagnia
Marconi di Londra e hanno obbligato l'Ufficio Marconi di eseguire
pagamenti all'atto dell'ordinazione di materie prime e di macchinari
costruiti da sub-fornitori, l'Ufficio Marconi è riuscito a
completare con materiali, mezzi e personale completamente italiani
la stazione di Bologna e l'importante stazione di Roma. Dalla stazione
di Bologna sono state effettuate le necessarie prove a piena potenza
con successo. è stato quindi chiesto il collaudo per la prossima
settimana nella certezza che salvo piccole rettifiche che risultassero
necessarie durante il collaudo e che l'Ufficio Marconi si è
impegnato di eseguire nel più breve tempo possibile, la stazione
è già pronta a funzionare a piena potenza e potrà
quindi effettuare la prima trasmissione ufficiale il 14 corrente.
Il Comune di Bologna ha già tutto predisposto per la cerimonia
dell'inaugurazione ed il relativo programma verrà quanto prima
comunicato a S.E. il Ministro delle Comunicazioni per la sua definitiva
approvazione. Allo scopo di dare alla cerimonia un risalto internazionale
col significato anche politico, se ciò riuscirà di gradimento
del Governo, S. E. Marconi ha accettato di inviare un messaggio radiofonico
ai radio-ascoltatori americani. Tutte le stazioni di America sono
già avvertite al riguardo. Ma di fronte a tutto l'impegno ed
entusiasmo posti per il completo successo di questa cerimonia di carattere
nazionale ed internazionale, l'E.I.A.R., guidata dall'attitudine sempre
poco favorevole nei riguardi dell'opera di Marconi, di S.E. Vallauri
e dell'Ing. Chiodelli, come potrà essere a parte documentato
(anche con fatti estranei alla radiodiffusione per quanto riguarda
S.E. Vallauri) sta prendendo un'attitudine poco chiara ed evidentemente
ostruzionistica. Tale atteggiamento è assai ingiusto specialmente
da parte di coloro che non dovrebbero dimenticare che, senza l'opera
di Marconi e senza l'iniziativa assunta dall'Ufficio Marconi per la
creazione della Radiofono e quindi dell'E.I.A.R., oggi essi non avrebbero
la carica onorifica ed assai proficua che coprono. Tale attitudine
poi non è consona alla imparzialità e serietà
di un Ente Parastatale come l'E.I.A.R.".
Bologna 1936: Da sinistra a destra: l'Ing Gori, l'Ing. Airoldi, S.E. Vallauri, l'Ing. Chiodelli
Una delegazione EIAR accolta dall'Ing.Airoldi
facente funzione di reggente di Radiobologna in visita la stazione di Budrio
Roma: Stazione URI di San Filippo (Parioli) 1924, 1,5 kW - prodotta dalla Marconi -
Budrio: Antenne e Stazione Radio Bologna
Cartolina postale databile 1940 riproducente un'immagine dell' ottobre 1936
RADIO MARCONI & RADIO BOLOGNA
EX CENTRO TRASMITTENTE RAI AD ONDE MEDIE DI BUDRIO (BO)
VOLUTO DA GUGLIELMO MARCONI E A LUI INTITOLATO
LE ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE IN ITALIA
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