CENTRO TRASMITTENTE MARCONI - Un altro pezzo di storia a rischio

 

Pubblicato da Marco Piazza il giorno Venerdì 5 ottobre 2012 alle ore 17.58 ·
 
5 ottobre 2012 – Discorso consigliere Marco Piazza (M5S) – Ex centro trasmittente di Budrio.

 

 Il Comune di Bologna e' proprietario di un complesso (terreno ed alcuni edifici) nel comune di Budrio, in via Zenzalino SUD, denominato “ex centro trasmittente ad onde medie” adibito fino a qualche anno fa a complesso radio RAI riconoscibile per le impressionanti antenne da 70 metri (ne resta solo una).

L'edificio principale del complesso e' meglio noto come palazzina Marconi in quanto voluta dal celebre premio Nobel ed a lui dedicata come dimostra una targa purtroppo oggi rimossa.

Il terreno fu acquistato nel 1934 dal Comune di Bologna, che si fece carico della realizzazione degli edifici per ospitare le apparecchiature radio. Il complesso venne inaugurato nel 1936 come testimoniato da numerosi documenti, fotografie e persino cartoline.

È importante sottolineare che l'edificio ha subito solo lievi danni dal secondo conflitto mondiale subendo poi un  ampliamento. Nel 1951 viene re inaugurato conservando in gran parte il suo aspetto originario (le “ombre” dei fasci littori che sono stati rimossi sono ancora visibili nelle foto a testimonianza del fatto che il corpo principale dell'edificio è sopravvissuta al conflitto mondiale).

Questo sito, oltre a rappresentare un importante pezzo di storia (essendo stato la sede dei primi esperimenti in onde medie), e' stato anche il simbolo dell'orgoglio Bolognese per aver dato i natali all'illustre genio dell'etere. In quell'area si concretizzò l'affetto dei nostri concittadini per Guglielmo Marconi.

Lo spirito emerge bene dagli articoli dell'epoca: in particolare vi leggo un brano tratto dal Resto del Carlino del 1 luglio 1934 a firma di Majorana, Righi, Ducati

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 Sarà stata appresa con particolare soddisfazione e con legittimo orgoglio dalla cittadinanza bolognese la deliberazione presa ieri a Roma dal Consiglio dei Ministri relativa all'impianto di una stazione radio a Bologna, a cura dell'EIAR. A nessuno può sfuggire l'importanza di questa deliberazione in quanto essa, oltre a coronare una giusta aspirazione di tutti i radioamatori, pone Bologna anche in questo campo all'altezza delle altre grandi città italiane.

Ma non basta: per noi la decisione ha il significato più profondo di un riconoscimento. Infatti, Bologna, città che ha dato i natali a Guglielmo Marconi, mago della radio e che l'illustre scienziato tiene particolarmente cara - essendone del resto ricambiato con pari affetto - non poteva e non doveva rimanere senza una stazione trasmittente. Bologna per i suoi vincoli indissolubili con Galvani, Righi, Marconi, non poteva rimanere assente dal coro delle voci e non poteva non esser concesso il giusto orgoglio di ricordare ai popoli della terra, spesso immemori, che qui scoccò' la prima scintilla della più splendente scoperta dell'epoca nostra.

La Radio-Bologna esalterà nel mondo il genio della gente della nostra terra e legherà nel tempo il nome della nostra vecchia e gloriosa città al genio del suo grande figlio che qui nacque, studiò e diede ali al suo grande volo. Il Comune sarà come sempre in prima fila perché l'alta nobilissima iniziativa divenga realtà.

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Se chi nel 1934 scriveva questo articolo avesse immaginato che pochi decenni dopo il Comune di Bologna e di Budrio si sono accordati per demolire tutto  in nome dell'ennesimo centro commerciale, in un paese dove si è smesso di celebrare persino l'anniversario del nostro genio Marconi, avrebbe avuto un triste sussulto.

Ma oltre ai giornali vi cito anche la delibera del Comune di Bologna di acquisto del terreno in cui il comune, rimarcando ancora lo spirito generale di affetto ed orgogli dei bolognesi, si assume un importante impegno morale:

Vi leggo parte della delibera del 1934

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Bologna attribuisce all'attuazione dell'impianto di una stazione radiofonica un valore anche di alto significato morale, come omaggio e affermazione della città che diede i natali a Guglielmo Marconi e come nuova fattiva espressione di quel patrimonio culturale che per il suo antico studio la onorano nell'appellativo di "dotta".

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Purtroppo l'impegno morale e lo spirito dell'iniziativa vengono traditi nel 2010 quando l'amministrazione Cancellieri decide di destinare alla vendita l'intera proprietà senza considerare però che il sito è tutelabile per interesse storico in quanto edificio pubblico con più di 70 anni (l'amministrazione riteneva risalisse al 1960).

Ma oltre all'interesse storico, il complesso sarebbe a nostro avviso tutelato anche per interesse SCIENTIFICO-CULTURALE.

E infatti la soprintendenza ha tutelato provvisoriamente tutto il complesso nell'attesa di analizzare la corposa documentazione dalla quale secondo noi si evince in maniera inequivocabile sia la tutela per interesse storico che per interesse scientifico-culturale.

Se la tutela venisse confermata determinerebbe  l'impossibilità di abbattere l'edificio e il comune di Budrio dal canto suo dovrebbe rivedere i suoi strumenti urbanistici che dedicano quell'area alla realizzazione di un centro commerciale. 

Non si ritiene che a livello comunale siano stati compiuti degli errori o delle omissioni amministrative che avrebbero potuto creare un danno  economico e di immagine al Comune di Bologna? La soprintendenza infatti non è stata informata del processo di dismissione dell'immobile che avrebbe portato alla sua demolizione (come ampiamente riportato nella  di richiesta del permesso di costruire del nuovo centro commerciale da parte dell'impresa).

Se il comune ha presso i sui depositi targhe o oggetti vari asportati dal centro Marconi e se si, di avere un elenco dettagliato;

A sostegno di questo pezzo di storia e di orgoglio sono intervenute importanti associazioni tra cui la Fondazione Marconi e il WWF. Come cittadino e radioamatore vorrei sapere da che parte vuole stare la nuova amministrazione: Intende valorizzare questo patrimonio o proseguire nell'intento di demolizione di un altro pezzo della nostra identità culturale e storica?

Qui il testo dell'interpellanza e della risposta ricevuta dalla vicesindaco Giannini: 

Comune di Bologna - COMUNICATO STAMPA - Bologna, 05/10/2012 QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'EX CENTRO TRASMITTENTE A ONDE MEDIE

Questo il mio commento alla risposta ricevuta:

Il bene risale al 1936 ed ha quindi più di 70 anni per cui la procedura di tutela va attivata. Inoltre il bene rappresenta un pezzo di storia, se fosse negli Stati Uniti ne farebbero un santuario.

Noi invece lo demoliamo. Ritengo che questo sistematico distruggere pezzi di storia e di identità del nostro territorio sia inaccettabile.

Se proprio Budrio vuole fare l'ennesimo inutile centro commerciale, chiamatelo "centro commerciale Marconi" e valorizzate l'immobile trasformandolo in un museo o inglobandolo nel progetto senza demolirlo. L'antenna da 70 metri sarebbe visibile da Km di distanza e sarebbe caratteristica unica del centro commerciale. Lo spazio ci sarebbe per far convivere le due strutture che potrebbero valorizzarsi a vicenda.

NOTA: Ringrazio Il Antonio Giacon del M5S di Budrio ed Elio Antonucci


cliccate per vedere alcuni video sulla Palazzina Marconi di Budrio