Comitato Guglielmo Marconi:
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QUÌ DOVE EBBE SEDE L'ISTITUTO CAVALLERO MOSSE I PRIMI PASSI NELLA VIA DEL SAPERE GUGLIELMO MARCONI INVENTORE DEL TELEGRAFO SENZA FILI. ______ GL'INSEGNANTI ED I CONDISCEPOLI DI LUI QUESTA MEMORIA POSERO
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Pagella dell'Istituto
Nazionale di Livorno, 4° classe primo bimestre 1887
Articolo tratto dal
"Resto del Carlino" (16/01/1903)
Una lapide a Marconi a Livorno
GUGLIELMO MARCONI STUDIÒ DAL 1885 AL 1889 NELLO ISTITUTO NAZIONALE CHE DIRETTO DAL CAV. PROF. OVIDIO FERRINI EBBE SEDE IN QUESTO PALAZZO _____ ALCUNI SUOI CONDISCEPOLI ORGOGLIOSI DI CHI ONORANDO LA PATRIA CONTINUA LA TRADIZIONE SCIENTIFICA ITALIANA DEDICARONO QUESTO MARMO 1909
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Fin
dalla giovinezza, si dedicò con intensa passione alla fisica,
approfondendo i suoi studi nell'elettrologia. Datano dal 1892 le prime
osservazioni sulle scariche atmosferiche, effettuate, con un tubetto
a limature, nel laboratorio del Prof. Vincenzo
Rosa, a Livorno.
Durante le vacanze del 1895 ad Andorno nel Biellese
Guglielmo Marconi meditò a lungo sulla possibilità di
comunicare a distanza con le onde Hertziane, in seguito alla lettura
della dimostrazione pubblica di Oliver Lodge, pubblicata su molte riviste
specializzate.
Ritornato a Villa Griffone, proseguì gli esperimenti, si faceva aiutare dal fratello Alfonso dal colono Magnani dal falegname Fornelli e dal custode Antonio Marchi.
Nell'agosto
riuscì a trasmettere segnalazioni tra un generatore di oscillazioni
elettriche, installato sul granaio della villa, ed un ricevitore distante
circa un chilometro.
Pontecchio - Villa Griffone
- 31 marzo 1904
In piedi da sinistra:
Cav. Ricci, Sindaco di Praduro e Sasso, Avv. Carpi, Luigi Marconi, Avv.
Nadalini, signora Majani, Cav. Monti,
Cav. Franceschelli, maestro Rodolfo Ferrari.
Seduti da sinistra:
signora Monti, la madre di Marconi, Guglielmo Marconi fra i nipoti,
Cav. Bianchini e Alfonso Muratori.
Guglielmo Marconi con la sua
famiglia
Giuseppe Marconi, Guglielmo Marconi, Alfonso Marconi, Annie Jameson
Furono quelle, le prime due stazioni radio telegrafiche. Marconi scopri allora, che, la portata delle trasmissioni tanto più rapidamente aumentavano quanto più si innalzava l'antenna dal suolo. A seguito della sua scoperta, partì per Londra il 12-2-1896, recandosi dai parenti della madre. Giunto a Londra avviò le pratiche per il brevetto della sua invenzione che depositò il 5 marzo. Fu presentato a William Preece il 30/3/1896, il quale era ingegnere-capo e direttore generale del British Post Office, ricercatore egli stesso, che gli mise a disposizione i mezzi per esperimentare pubblicamente i suoi apparecchi. L'undici dicembre dello stesso anno, Preece dichiarò in una storica conferenza, che "Marconi aveva ideato per primo un nuovo ed utilissimo mezzo di comunicazione tra le genti". Dopo alcuni esperimenti, fondò, il 20 luglio 1897, la "The Wireless Telegraph and signal Company Limited", diventata nel 1900," Marconi Wireless Telegraph Company Limited". - "L'Inghilterra, ricorderà il centenario della costituzione della società industriale di Marconi nel 1996 e nel 1997 con varie manifestazioni."- Dopo l'ufficializzazione delle scoperte Marconi, tornò in Italia richiesto, per dare una dimostrazione pratica.
Il testo della relazione
di Marconi alla conferenza del 1903 in campidoglio,
pubblicata sulla rivista di elettronica "L'Elettricista".
Roma: Marconi accompagnato
dalla madre, esce dal Campidoglio,
dopo avere ricevuta la cittadinanza onoraria dell'Urbe (1903)
La stazione senza fili di
Poldhu con le torrette di legno decorate.
Le decorazioni erano in onore della visita del principe e dalla principessa
del Galles alla stazione il 18 luglio 1903
La stazione senza fili di
Poldhu con le torrette di legno decorate.
Le decorazioni erano in onore della visita del principe e dalla principessa
del Galles alla stazione il 18 luglio 1903
Poldhu Hotel & Marconi
Station (1901- 1933)
Poldhu Hotel & Marconi
Station (1901- 1933)
Stele
ricordo della stazione Radio-Telegrafica di Poldhu
Poldhu Hotel
"La
mattina del 12 dicembre 1901 tutto era pronto ed il momento decisivo
si avvicinava. Nonostante un fortissimo e gelido vento si riuscì
ad innalzare dopo molti vani tentativi un cervo volante che sollevava
una estremità dell'antenna ad un' altezza di cica 120 metri.
Alle 12,30 mentre ero in ascolto al telefono del ricevitore ecco giungere
al mio orecchio, debolmente ma con tale chiarezza da non lasciare adito
a dubbi, una successione ritmica dei 3 punti corrispondenti alla lettera
S dell'alfabeto Morse. I segnali ciò che secondo ordini da me
impartiti venivano lanciati nello spazio dalla stazione di Poldhu sull'altra
sponda dell'Oceano. Era nata in quel momento la radio telegrafia a grande
distanza. La distanza di oltre 3000 Km che sembrava allora enorme per
la radio era stata superata nonostante il presunto ostacolo della curvatura
terrestre che tutti ritenevano insormontabile. Il governo Italiano fu
il primo ad avere la notizia di questa scoperta. Un dubbio rimaneva
tuttavia nella mente di molti studiosi, quello cioè che essendo
la trasmissione dall'Inghilterra all'america avvenuta soltando attraverso
la superficie del mare essa avrebbe forse potuto essere ostacolata se
lungo il percorso si fossero trovati continenti e montagne. La possibilità
di risolvere questo dubbio mi fu data per volere di S.M. il Re Vittorio
Emanuele III che nel 1902 fece mettere amia disposizione la R.
Nave Carlo Alberto agli ordini dell'ammiraglio
Carlo Mirabello. Su questa Nave nel corso di una lunga crociera
nella Manica nel Baltico, nel Mediterraneo e nell'atlantico potei inconfondibilmente
provare che le zone continentale e le montagne interposte fra stazioni
radiotelegrafiche non ne impedivano le comunicazioni. Si ebbe così
la conferma di ciò che avevo da tempo intuito e che ora è
divenuto realtà cioè non vi e distanza sulla terra che
le radio comunicazioni no possano superare. Da quel giorno la scienza
delle radiotelecomunicazioni ha fatto passi da gigante ed offre oggi
all'umanità il più potente ed universale mezzo di rapida
comunicazione a distanza che il mondo abbia mai conosciuto".
UNA FOTOGRAFIA RARA: Guglielmo
Marconi, nel gennaio del 1905, fotografato
in casa Marconi-Majani. Da sinistra a destra: Giovanni Marconi (nipote
di Guglielmo);
dottor Calandrelli; prof. Leonelli; il segretario di Guglielmo Marconi;
Alfonso Marconi (fratello di guglielmo); avvocato Carpi; Guglielmo Marconi;
signora Luisa Majani e Arturo Majani. Sedute: signora Ersilia Agnoli;
Letizia Marconi Majani
(cognata di Guglielmo Marconi); Signora Annetta Marconi Jameson (madre
di Guglielmo)
e Pietro Marconi (nipote).
La foto ritrae Guglielmo Marconi
mentre gli viene conferita la Laurea ad Honorem in fisica dall'Università
di Bologna
L'importanza dell'opera del Marconi è stata riconosciuta da governi, università, società scientifiche di ogni nazione. Tra i molteplici riconoscimenti a lui attribuiti sono da ricordare: 16 lauree ad Honorem fra cui quelle dell'università di Bologna, Oxford e Cabridge; la nomina a membro onorario delle principali accademie ed istituti scientifici di Europa e d'America; le altissime decorazioni e onorificenze a lui conferite da molte Nazioni;
Nel
settembre 1932 fu invitato negli Stati Uniti ad assistere alle speciali
onoranze in suo onore in occasione dell’esposizione di Chigago -2 ottobre
1932- Quel giorno venne decretato in America "The Marconi Day",
in quell’occasione gli fu conferita la medaglia Albert della Royal Society
of arts Scott, per l'invenzione delle "Telegrafie senza fili".
Durante la guerra mondiale partecipò all’Ambasceria italiana
inviata negli Stati Uniti d'america. Nel 1919 fu delegato plenipotenziario
presso la Conferenza della pace di Versailles.
L’Inghilterra cercò di lusingarlo, come raccontò lo stesso Marconi al solito Solari: «mi fu detto da un personaggio molto influente che sarei stato fatto subito baronetto, se avessi assunto la cittadinanza britannica. Ella può immaginare quale sia stata la mia risposta. Io apprezzo la Gran Bretagna ed il suo popolo; ma sono nato italiano e resterò sempre tale. E se un giorno mi sposerò,
farò in modo che i miei figli nascano in Italia».
Dal Re di Inghilterra, in ogni caso, ottenne il titolo di cavaliere di Gran Croce del Royal Victorian Order per il quale poteva essere chiamato sir Guglielmo o sir William Marconi.
Marconi
a Parigi per la Conferenza della pace, 1919
Il
1° dicembre 1909, a Stoccolma (Svezia), viene conferito a Guglielmo
Marconi il PREMIO NOBEL per la fisica, unitamente al Fisico tedesco
Karl Ferdinand Braun, dalle mani del Re di Svezia. Socio nazionale dell'Accademia
dei Lincei (1912). Nel 1914 egli, a soli quarant'anni, veniva nominato
Senatore del Regno, nella privilegiata categoria dei «benemeriti
della Patria». Il 2 febbraio 1928 fu nominato Presidente del
Consiglio nazionale delle ricerche; l'anno seguente, sulla proposta
del Capo del Governo, Sua Maestà il Re gli conferiva il titolo
di marchese; Il 29 novembre 1930 gli si affidava la Presidenza dell’Accademia
d'Italia, diventando automaticamente, membro
del Gran Consiglio del Fascismo. Nel 1935,
gli venne affidata la cattedra di Onde elettromagnetiche all'Università di Roma e Accademico Pontificio nel 1936.
L'insediamento
del nuovo Presidente della Reale Accademia d'Italia S.E. Guglielmo Marconi
alla presenza di S.E. il Capo del Governo e delle alte cariche dello
Stato.
Roma, 29/11/1930
Il 16 settembre 1930 Tommaso Tittoni si dimette, per gravi motivi di salute, dalla carica di Presidente della Reale Accademia d'Italia. Due giorni dopo, nell'adunanza segreta del 18 settembre, viene designato per acclamazione Guglielmo Marconi quale nuovo Presidente dell'accademia. Il prestigio dell'incarico induce il grande scienziato a dedicarsi subito e con grande impegno alla nuova attività. Dal suo discorso di insediamento alla presidenza, svoltasi il 29/11/1930 si legge: Altezza Reale, Duce, Eccellenze, Signore, Signori! [.] La nomina di Marconi comporta per l'Accademia l'assunzione di numerosi incarichi programmati per organizzare la politica culturale italiana. Incarichi che hanno immediatamente grande visibilità sia nel paese che all'estero, grazie, oltre che alla qualità di certe iniziative, anche all'uso preponderante della propaganda del regime, attraverso i giornali, la radio e la cinematografia. Con Marconi Presidente, all'Accademia d'Italia viene conferito dal regime il ruolo di rappresentante all'estero della cultura scientifica italiana. Marconi in quegli anni riassume in sé la carica di Presidente del CNR e della Reale Accademia d'Italia e in virtù di questo avvia una proficua collaborazione tra i due organismi, fino alla costituzione di un comitato tecnico-scientifico, di cui faceva parte anche Enrico Fermi, accademico d'Italia e, al tempo stesso, segretario del Comitato di Fisica del CNR. Un'iniziativa di grande rilievo assunta dalla nuova presidenza, su suggerimento proprio di Enrico Fermi, è l'organizzazione del primo Convegno Volta, ovvero del Congresso internazionale di fisica nucleare del 1931, promosso dalla Fondazione Volta. Infatti, la Società generale italiana Edison di elettricità, per iniziativa fervidamente concepita e sostenuta dal proprio presidente, on. Giacinto Motta, costituisce la Fondazione Alessandro Volta, annessa alla Reale Accademia d'Italia, istituita nel maggio 1930 presso l'Accademia d'Italia. |
Il
26 marzo 1930 Marconi compie un esperimento che suscita l'ammirazione
del mondo intero. Da bordo della nave Elettra ancorata nel porto di
Genova, trasmette a Sidney, in Australia, un radiosegnale che provoca
l'accensione dell'impianto di illuminazione della Esposizione Mondiale
della Radio che si inaugurava nella capitale australiana.
Nel 1931, Enrico Fermi
organizza il primo Congresso Internazionale di Fisica Nucleare, sotto
l'egida dell'Accademia d'Italia e della Fondazione Volta, che svolgerà
a Roma dall'11 al 17 ottobre del 1931. La presenza degli scienziati
pił eminenti nel campo della fisica nucleare conferisce all'evento una
enorme importanza scientifica.
Guglielmo
Marconi al microfono della stazione londinese 2LO nell'anno 1930
MARCONI HOUSE - In questo edificio la "Marconi Wireless Telegraph Company Limited" attivò la stazione radio 2LO dal'11 maggio al 14 novembre 1922 che divenne la prima sede della BBC. La prima anticipazione di un programma di intrattenimento radiofonico ebbe luogo due anni prima quando Nellie Melba cantò dagli impianti Marconi di Chelmsford il 15 giugno 1920. |
Tra gli innumerevoli episodi della vita dello scienziato risulta che il 25-9-1912 alla guida della sua automobile mentre si dirigeva a La Spezia rimase coinvolto in un incidente stradale, in cui perse l'occhio destro.
La
macchina di Marconi dopo l'incidente di Borghetto Vara
Lo scienziato vi perdette un occhio
Borghetto Vara (SP) - 25 Settembre 1912 - L'auto di Marconi -Fiat 50
HP,
dopo l'incidente fotografata al garage Liburnia. (Foto di Ugo Pucci)
L'INCIDENTE
D'AUTO DI MARCONI
Marconi
su una nave da guerra nelle acque di Tobruk
Guglielmo
Marconi a Tobruk con il vice-ammiraglio Aubry.
Libia 1911: Marconi e il cap. Luigi Sacco
Tobruk: Guglielmo Marconi, Il Capitano Montù ed il Tenente Capuzzo
Marconi nel forte di Tobruk
Tripoli Italiana: Marconi nel Campo di aviazione
Qui sopra
al centro G. Marconi in mezzo allo Stato Maggiore di una nave da battaglia
delle Regia Marina italiana,
durante le prove di radiotelefonia fra unità di squadra con apparati
a valvola (1914-1915)
Guglielmo
Marconi in divisa di ufficiale
Marconi
lascia l'ufficio telegrafico di Treviso, dopo esservi trattenuto in
breve e cordiale visita
(16 luglio 1915).
Prima Guerra
mondiale: Guglielmo Marconi mentre parte per una missione al fronte,
aveva il grado di Tenente del genio e faceva parte della sezione dirigibili.
I Marinai
Bolognesi, a ricordo di Guglielmo Marconi
Ammiraglio della Marina Militare, Bologna 25-9-1993
Il monumento è allocato nel Giardino Marinai d'Italia
In Via Yuri Gagarin a Bologna, Italy
Questo Busto
di Guglielmo Marconi era allocato nell'atrio dei telefoni di Stato
In piazza dell'VIII Agosto a Bologna.
Rimosso, fu allocato per un lungo periodo in un sottoscala nel palazzo
ex RAI ora Telecom Italia, in via Alessandrini
Una copia uguale di questo busto è a
Villa Griffone a Pontecchio Marconi.
Concludo
con un'articolo tratto da un quotidiano dell'epoca citandolo testualmente:
"ROMA, 20 Luglio 1937 - Nella sua abitazione privata di via Condotti, a
Roma e spirato questa notte alle 3,45 il Sen. Guglielmo Marconi per sincope
cardiaca. Mentre in tutta la città si diffondeva fulmineamente
la notizia della morte, avvenuta nelle prime ore di stamane, anche tutto
ilmondo ne era informato attraverso marconigrammi diffusi dalla radiotelegrafia.
Il destino ha voluto che proprio la radiotelegrafia avesse dato per
prima l'annunzio della morte del suo grande inventore. Anche sugli Oceani,
delle navi in viaggio, la notizia è stata appresa da bollettino
radiotelegrafico della Radio Nazionale, suscitando profondo cordoglio
fra i marittimi che più di ogni altro debbono alla prodigiosa
invenzione di Marconi l'accresciuta sicurezza delle loro vite, esposte
a continui pericoli. Numerosi marconigrammi, pervenuti da parte degli
Stati Maggiori, degli equipaggi e dai passeggeri, esprimono indicibile
costernazione. Colpiti dalla ferale notizia, i naviganti hanno rivolto
il pensiero ai numerosi salvataggi marittimi ed aerei compiuti per mezzo
della radio e hanno compreso l'immenza sventura che colpisce non soltando
gli italiani ma tutto il mondo civile, che sperava di ottenere ancora
da genio di Marconi nuove invenzioni, destinate a rendere più
sicura la vita umana e più intense le relazioni fra i popoli,
abolendo le distanze e rendendo più facili le intese internazionali
dirette a raggiungere la pace universale, e la sua gloria rimmarrà
perenne e incancellabile nei secoli".
Durante i funerali di Marconi, che si svolsero prima a Roma poi a Bologna
il 23-7-'37, le stazioni radiotelegrafiche Italiane ed estere effettuarano,
in omaggio all'inventore alcuni minuti di silenzio radio.
La salma di G. Marconi fu tumulata in un primo tempo nel cimitero la
Certosa, a Bologna, poi in seguito (il 6 ottobre 1941),
nell'attuale luogo a Pontecchio.
L' ULTIMA
FOTOGRAFIA DI GUGLIELMO MARCONI
(Stazione Radio di Santa Palomba - Roma, giugno 1937)
Elio Antonucci
Le prime esperienze nei ricordi di Antonio Marchi
Una testimonianza inedita: Un Cippo
Guglielmo Marconi a Cavalese 23 Settembre 1902
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