I diari di laboratorio di Guglielmo Marconi.A Pontecchio Marconi sorge
villa Griffone, che lega la propria fama ai lunghi soggiorni di Guglielmo
Marconi, che qui compì i suoi primi esperimenti. La Villa Griffone completamente rifatta, con un timpano triangolare aggiunto alla parte centrale, come possiamo vederla ai nostri giorni, è oggi di proprietà della Fondazione Guglielmo Marconi
Nel 1995, anno dedicato al centenario dell'invenzione della radio, siamo stati in grado di gettare nuova luce sulla formazione di Guglielmo Marconi grazie al ritrovamento di documenti di grande interesse. Si tratta di una serie di quaderni e fogli sparsi annotati dall'inventore della telegrafia senza fili quando aveva tra i diciassette e i diciannove anni di età (il materiale è stato identificato dal Dott. Giovanni Paoloni ed è conservato presso l'Accademia dei Licei di Roma). L'analisi dei nuovi documenti è determinante per delineare gli elementi più significativi della creatività marconiana. Le ricerche relative a questo materiale dovrebbero essere ancora in corso e ad esse prendono parte, Barbara Valotti, Maurizio Bigazzi, Anna Guagnini e Giuliano Pancaldi. Le pagine più interessanti di questo materiale sono contenute in quattro quaderni, nei quali il giovane Guglielmo Marconi, oltre a svolgere dettati ed esercizi di algebra, registrava le sue prime esperienze di elettricità e scriveva minute delle lettere inviate ai parenti negli anni 1891-1893. Questi
diari contengono molte cose interessanti, come ad esempio:
Attraverso
questi diari, si possono ricostruire le radici dell'attività
scientifica di Marconi, nei quali ci sono alcune date: 4 Maggio 1892
- 21 Marzo 1892 e 22 luglio 1893.
Sui quaderni giovanili scriveva di energia
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Una
pagina del quaderno "Blu" (dal colore della copertina) In un angolo della pagina c'è disegnato un apparato sperimentale e, accanto, delle misure rilevate con un galvanometro. Ci sono anche evidenti tracce di bruciature, come se l'apparato che Marconi stava sperimentando avesse preso fuoco. Quaderno di Appunti di Guglielmo Marconi, s.d. ma 1892 Accademia Nazionale dei Lincei, Carte Marconi, scat. 37 fasc. A1 |
La passione
di Marconi per l'elettrotecnica è ben documentato nei
suoi diari di laboratorio, ritrovati solo nel 1995. Il
primo strumento nella foto, un motore molto particolare esposto
al Museo Marconi, è stato ricostruito da Maurizio Bigazzi
in seguito all'analisi di alcuni appunti presenti nei diari
annotati da Marconi, all'età di 18 anni. |
In questo quaderno è
registrata l'attività sperimentale compiuta da Guglielmo Marconi
sulle pile elettriche.
Quaderno di Appunti Guglielmo Marconi, s.d. ma 1892
Accademia Nazionale dei Lincei, Carte Marconi, scat. 37 fasc. A1
Un'altra interessantissima
pagina dei diari di laboratorio di Marconi
Appunti di Guglielmo Marconi
del 1893 relativi alla realizzazione di una pila
per la partecipazione a un concorso della rivista (L'Elettricità),
Accademia dei Lincei, Archivio Marconi, scatola 37, fasc. A1
Nel
"quaderno verde" si trovano considerazioni personali sulla
primavera, forse un'esercitazione scolastica. E poi ci sono le bozze
di corrispondenze, e una lettera inviata da Livorno al fratello Alfonso.
(probabilmente primavera del 1892)
Accademia Nazionale dei Licei, Carte Marconi, scat. 37, fasc. A1
Marconi descrisse
il suo più recente progetto, e cioè la costruzione di
una pila termoelettrica, In questa lettera scrisse:
"Ho
tardato molto a darti, io stesso, mie notizie ma spero che mi scuserai.
Sono sempre molto occupato a studiare, specialmente la matematica; di
qui (sic!) prendo lezioni tre volte la settimana dal proff. (sic!) Bizzarrini
di questo Ist(ituto). Ero anche avanti nella lingua francese ma essendosi
ammalato di differite (sic!) il figlio del maestro ho dovuto sospendere
le lezioni da un mese circa, e forse dovrò proseguire con un
altro insegnante. Ho consultato i programmi governativi delle materie
richieste per ottenere la licenza dell'Istituto Tecnico o del Liceo,
come era desiderio del prof. Righi. Questi programmi sono molto complicati;
Volendo ottenere la licenza dell'Istituto Tecnico (Sezione fisico-matematica)
sono richieste quindici materie e per la licenza liceale undici. I candidati
provenienti da scuola privata o paterna devono essere esaminati più
rigorosamente degli altri, così per es(empio), coloro che anno(sic!)
fatto il corso di studii regolarmente, nell'esame di latino devono fare
una versione scritta dal latino in italiano mentre quelli che hanno
studiato privatamente, oltre alla versione sopracitata, ne devono fare
un altra (sic!) dall'italiano in latino. Io cercherò di fare
di tutto per potere superare questi esami, e sarebbe anche necessario
che questa estate al Griffone avessi un'insegnante capace di insegnarmi
tutte le materie necessarie; forse non sarebbe difficile trovare uno
studente dell'Università che potrebbe essere al caso.
I miei studi elettrici particolari vanno molto bene, essendo pervenuto
a risultati soddisfacentissimi dal lato teorico ed industriale, e sono
certo che l'ultima macchina che ho costruito merita una privativa industriale.
Questo te lo potrà confermare anche il prof. Righi dopo che gli
avrò tutto spiegato. Con i diversi studi e lavori mi trovo occupato
per più di dieci ore al giorno, il che trovo alquanto faticoso.
Da (sic!) un bacio per me a Giannino ed a Pierino che staranno bene;
ed i miei saluti alla Letizia, e sperando di vedervi tutti presto e
in salute mi affermo tuo aff. fratello".
In realtà, i risultati non si dimostrarono così promettenti, ed il giovane inventore decise di abbandonare il tentativo. Tuttavia questo commento indica chiaramente che, ancora prima di iniziare le indagini sulle onde elettromagnetiche, Marconi era già ben consapevole di quanto fosse importante ottenere un riconoscimento legale della priorità della sua invenzione.
Fattura
della Società Elettrica Industriale, 14 novembre 1893.
Secondo l'interpretazione di Maurizio Bigazzi, il materiale
oggetto dell'ordine consentirebbe di datare all'inverno 1893
il passaggio dell'attivita sperimentale di Guglielmo Marconi
dall'elettrochimica alle onde hertziane. Accademia Nazionale
dei Lincei, Carte Marconi, scat. 37, fasc. A1 |
La fattura
inviata a Marconi presso la villa paterna dalla Società Elettrica
Industriale di Milano, in data 14 novembre 1893, documenta l'acquisto
da parte del giovane di un "liquido per saldare privo d'acido".
La richiesta di questa sostanza è particolare poichè a
quell'epoca i prodotti comunemente utilizzati per saldare erano dei
liquidi che il giovane sarebbe stato certamente in grado di produrre
spurgando una certa qualità d'acido con una una piccola lamina
di zinco. Queste sostanze però lasciavano un residuo acido e
quindi conduttore elettrico. Il particolare prodotto richiesto da Marconi,
un liquido per saldare che non lascisse tracce elettricamente resistive,
è molto interessante poichè fa supporre che al termine
del 1893 Marconi iniziasse ad effettuare esperienze con apparecchiature
impieganti onde elettromagnetiche. Nelle saldature di alcune parti del
ricevitore di onde elettromagnetiche una resistenza elettrica lasciata
dal residuo potrebbe infatti pregiudicare notevolmente la sensibilità
dell'apparecchio. Questo documento permette quindi si stabilire uno
sviluppo nell'attività del giovane Marconi. Riteniamo comunque
che anche le esperienze precedenti, relative alle pile e all'elettricità
(vi sono molteplici testimoniaze di altre esperienze eseguite da Marconi
agli albori del suo interesse per le scienze, ripetendo alcuni degli
esperimenti di Benjamin Franklin e di Luigi Galvani riportati anche
sui testi divulgativi), forniscono informazioni decisive sulle conoscenze
di cui Marconi si avvalse per la sua invenzione del 1895. L'attività
di laboratorio svolta negli anni 1892 - 1893 gli permise di acquisire
solide basi prevalentemente pratiche di elettricità, chimica
e metallurgia. Le conoscenze nel campo dei metalli furono sicuramente
determinanti per uno dei componenti del suo sistema di telegrafia senza
fili: il coherer, rivelatore di onde elettromagnetiche.
Villa Griffone in una foto
d'epoca
La collina
dei Celestini vista da villa Griffone,
in una vecchia fotografia.
La collina
dei Celestini vista da villa Griffone,
in una fotografia realizzata nel 1995
Minuta di una lettera di Guglielmo marconi alla cugina Daisy Prescott,
Pontecchio, s.d.
(estate 1894?) Alcuni indizi presenti in altri documenti ritrovati, portano a datare questa minuta estate 1895
Accademia Nazionale dei lincei, Carte Marconi, scat. 37 fasc. A1
"Carissima Daisy, mi perdonerai se ho tardato molto a scriverti, ma tu ne avrai forse, indovinata la ragione, sapendo come sono sempre occupato coi miei esperimenti elettrici. Ho avuto sempre intenzione di scriverti ma sono arrivato, non so come, sino ad oggi senza darti io stesso mie nuove. Qui al Griffone fa molto caldo, e temo che sarà così peggio anche a Firenze. Domani accompagnerò Gigino ad Andorno, dove egli si reca a passare parte dell'estate. Io mi ci tratterò circa una settimana. Nel tornare a casa mi fermerò forse due giorni a Milano avendo bisogno di fare acquisti d'apparecchi elettrici. La mamma andrà ai bagni della Porretta lunedì prossimo e vi si tratterrà circa quindici giorni. Puoi immaginare il piacere e la contetezza che ci arrecano le buone nuove della salute della cara zia. Sono certo che il soggiorno che farà a Livorno gioverà a ristorarle la salute. Saluta tanto la Giorgina e la Laura, e non dimenticare il tuo aff.".
Tavolo
di laboratorio di Guglielmo Marconi a Villa del Griffone
La Sala dei bachi ieri:
Il laboratoro di Marconi nella soffitta di Villa Griffone a Pontecchio,
come fu lasciato da Marconi nel 1896
quando partì per Londra.
La Sala dei bachi oggi:
Al secondo piano
di Villa Griffone, nella cosidetta stanza dei bachi,
nei pressi della finestra dalla quale venne lanciato il leggendario
primo segnale radioelettrico,
è allestita una area espositiva
con la ricostruzione del primo laboratorio di Marconi giovinetto
così come si presentava nel 1895.
Da recenti
studi e documenti ritrovati, spicca quanto Marconi fosse legato a Pontecchio
e che il vero maestro non fu, come molti credono, Augusto Righi, ma
il professor Vincenzo Rosa di Livorno, città dove lo scienziato
si recava in vacanze con la madre. Questi gli diede le basi della matematica,
della fisica e della elettrologia, che risulteranno fondamentali a far
si che lo scienziato, a soli 21 anni, pur non avendo seguito corsi scolastici
regolari, approdasse all'invenzione della communicazioni senza filo,
invenzione che risulterà la più importante del secolo.
Prof. Gabriele Falciasecca
(attuale presidente della Fondazione Marconi)
Davanti alla ricostruzione del Tavolo laboratorio di Guglielmo Marconi
Barbara Valotti: Studiosa
e ricercatrice dell'opera tecnico scientifica di Guglielmo Marconi
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