Comitato Guglielmo Marconi International
Fondato nel 1995


Comunicati Stampa


Doverosa segnalazione sulla paternità  della radio

 

Bologna, 20/08/2010

Non occorre essere necessariamente degli esperti per comprendere che se la comunità scientifica non è ancora riuscita ad attribuire ufficialmente la vera paternità dell'invenzione della radio, ciò significa che il problema presenta elementi non ancora completamente compresi o sempre finora sfuggiti all'indagine degli storici anche più qualificati. 
In occasione delle celebrazioni per il centenario del conferimento del Nobel a Guglielmo Marconi, un'istituzione svizzera ed in particolare i suoi Professori Yves Fournier e Freddy  Gardiol hanno pubblicato in lingua francese un libro sull'opera di Marconi dal titolo " Marconi et Salvan, à l'aube de la télégraphie sans fil " in cui vengono invece ampiamente citate le osservazioni di uno studioso bolognese rivelatrici proprio di quelle stesse cause che fino ad oggi non avrebbero apparentemente permesso di conoscere la verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche del ventesimo secolo.

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy
Tel. 0516142948
Tel. Cell 3333404313

PATRIA VILE ?

Un Paese che ha tradito Guglielmo Marconi, uno dei suoi figli migliori, sincero patriota e benefattore dell’intera Umanità, non può appellarsi al recupero dell’amor patrio e dell’orgoglio nazionale.
L’unico Paese al mondo che celebra il Radio Day è la Russia.
Lo fa dal 7 maggio del lontano 1945 e lo ripeterà immancabilmente domani 7 maggio 2010, coinvolgendo stampa, radio e televisione.
Naturalmente non verrà ricordato Guglielmo Marconi ma solo Aleksander Popov, considerato tuttora in Russia e in Bulgaria il “vero inventore della radio”.
L’Italia invece, al Vero Inventore della radio, ha ingiustamente e ingenerosamente abrogato la data anniversario che doveva ricordarlo agli italiani.

Patria Vile! avrebbe gridato Giosuè Carducci !

Bologna, 6 maggio 2010

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy

SOS MARCONI !

Nell’era di Internet e della comunicazione, cosiddetta globale, l’Opera di Guglielmo Marconi continua ad essere oggetto di incredibili distorsioni e speculazioni che, grazie a questi nuovi mezzi di comunicazione, ha raggiunto delle dimensioni un tempo impensabili e oggi decisamente intollerabili.

Nessuna Istituzione preposta si preoccupa di porvi rimedio: non lo fa neppure la RAI, creata da Marconi.

Succede così che sull’invenzione della radio, gli studenti che frequentano le nostre università, non riescono a produrre delle Tesi di Compilazione o di Ricerca che rispettino la verità storica.

L’aver abrogato definitivamente la data anniversario che doveva ricordare agli italiani l’Opera universale di Marconi non contribuisce certamente a migliorare questa deprecabile situazione.

Nessuno ha protestato per quella inconsapevole decisione; non lo ha fatto neppure la figlia di Marconi.

Si verifica così che le autorità dell’Accademia delle Scienze di Mosca credono di poter continuare a sostenere nei loro testi che Marconi ha solo sfruttato l’invenzione di Popov per poter avviare una redditizia impresa commerciale.

Se la questione non fosse così vergognosamente tragica potrebbe costituire un argomento ameno per i simpatici Signor Grillo, Signor Crozza o per i Conduttori di “Stiscia la Notizia”.

L’onestissimo fisico russo Aleksander Popov non ha infatti inventato assolutamente nulla che potesse risultare utile al brevetto di Marconi.
L’autore di questo messaggio lo dimostra in due pubblicazioni:

LA RADIO la vera storia di un’invenzione incompresa e nel DOSSIER MARCONI, l’inventore della radio e la bugia del Nobel.

Sembra che gli storici della filosofia della scienza, per risolvere alcune diatribe scientifiche, abbiano raggiunto delle notevolissime capacità di analisi: è giunto il momento di dimostrarlo: Marconi lo sta infatti aspettando da più di cento anni.

Bologna, 7 maggio 2010

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
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40134 BOLOGNA Italy



SOS MARCONI

 

Nonostante i ripetuti SOS MARCONI nessun Assessore alla cultura, nessun Ministro della pubblica istruzione, nessun Ministro delle comunicazioni, e neppure nessun Parlamentare, di destra o di sinistra, sembra essersi reso conto che l'Italia continua a tradire un suo patriota benefattore dell'Umanità.

Dovrebbe essere noto che un marconista, quando lancia un SOS lo ripete fino a che non ha la certezza che sia stato intercettato. da chi è in grado di intervenire.

Da diversi anni ad alcuni Direttori della RAI è stato segnalato che l'ente pubblico non dispone di un solo programma sull'opera di Marconi che sia privo di affermazioni che offendono la verità storica sulla sua invenzione.

La recente trasmissione di Radio 1, programmata in diretta da Villa Griffone alle 9 del mattino dell'8 giugno scorso, nonostante la presenza di alcuni storici, ne offre una volta di più la prova.

Un ascoltatore intelligente desiderava infatti conoscere perché a Marconi venga ancora contestata l'invenzione della radio senza che nessuna autorevole istituzione intervenga per fare conoscere ufficialmente la verità storica.

Il Presidente della Fondazione Marconi, presente in studio, ha risposto di essere a conoscenza del problema ma di non disporre dei mezzi sufficienti per affrontarlo.

La risposta non ha permesso di capire a quali mezzi il Presidente facesse riferimento: non dovrebbero essere mezzi economici perché di finanziamenti nei tanti anni la Fondazione ne ha ricevuti in più di un'occasione.

Se invece la carenza riguardava l'esistenza di ricerche o pubblicazioni sull'argomento che siano in grado di dimostrare una volta per tutte e senza ombra di dubbio che Marconi è il vero inventore della radio, ebbene questi documenti esistono da tempo e il Centro Studi della FGM non li può ignorare.

L'unica speranza di rendere a Marconi l'unico omaggio che egli ha sempre desiderato dagli italiani è che il mio segnale di soccorso venga raccolto in Inghilterra, dove esistono delle istituzioni forse più sensibili di fronte all'opera di Marconi.

Se Marconi infatti avesse rinunciato alla cittadinanza italiana il problema della paternità della radio non sarebbe esistito: ma Marconi, affinché la sua invenzione rimanesse un patrimonio scientifico dell'Italia, non accettò l'offerta della cittadinanza inglese.

Dai documenti storici risulta che fin dall'inizio, la distorsione della verità storica sulla sua opera, si è verificata per l'incomprensione della comunità scientifica italiana: spetta pertanto alle nostre istituzioni porvi l'auspicato, doveroso rimedio.

Bologna, 15 giugno 2010

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy



TREMONTI SU MARCONI


L’Italia è governata da ministri che non conoscono la verità storica su una delle maggiori invenzioni e scoperte scientifiche italiane del XX Secolo.
Solo questo può spiegare l’inconsapevole decisione governativa di sopprimere la Data Anniversario di Marconi.
Il 12 giugno scorso, a Santa Margherita Ligure, il ministro Tremonti, elencando una serie di eventi storici marconiani non ne ha azzeccato neppure uno.
Il ministro ha infatti esordito affermando che Marconi nell’estate del lontano 1923, in quelle acque, mediante la nave laboratorio Elettra, eseguì una serie di esperimenti sulle onde corte.
Questi esperimenti Marconi li condusse invece nel 1924 nell’Atlantico.
Tremonti ha affermato che Marconi offrì la sua invenzione al ministro italiano delle Poste e Telegrafi “La Fava ?? “ e che questi avrebbe consigliato di spedirlo al manicomio.
(Una notizia ANSA del lontano 8 marzo 2002 aveva precisato che l’offerta di Marconi al ministro delle Poste italiano non si era mai verificata)
Il ministro Tremonti ha affermato anche che Marconi ricevette lo stesso trattamento dal Post Office di Londra, mentre è universalmente risaputo che il General Post Office di Londra comprese subito Marconi fornendogli l’appoggio necessario.
Con quel maldestro intervento sull’opera di Marconi, Il ministro Tremonti ha involontariamente fatto capire che tutti i colleghi ministri che hanno più o meno la sua stessa età non possono conoscere la verità sull’opera di Marconi, per carenza di insegnamento a livello universitario.
Ad onor del vero si deve però affermare che la distorsione della verità storica sull’opera di Marconi non è da imputare ai politici dei tempi di Marconi o a coloro che attualmente ci governano, ma è semplicemente da imputare alla comunità scientifica italiana che non ha mai capito, o voluto accettare la verità storica sulle originali invenzioni e scoperte scientifiche di Guglielmo Marconi.

Bologna, 18 giugno 2010

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
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MARCONI WIKILEAKS
biasimevole comportamento delle istituzioni italiane
 

Che Guglielmo Marconi sia il vero Inventore della Radio non è mai stato confermato ufficialmente da nessuna autorevole Istituzione italiana.
Questo innegabile fatto ha sempre permesso il diffondersi di notizie non veritiere sulla Sua Opera Universale e impedito alla Sua città natale, e a Villa Griffone, l'ambito conferimento di Patrimoni Mondiali delle Radiocomunicazioni.
Il termine radiocomunicazione deriva da radio e, RADIO significa trasmissione e ricezione di informazioni (signals), cioè di messaggi mediante l'impiego di onde elettromagnetiche scelte con le caratteristiche adatte per coprire determinate distanze.
Il sistema inventato e brevettato da Marconi risultò essere il primo e unico sistema ingegneristico in grado di consentire le radiocomunicazioni a brevi e grandi distanze.
Nessuno infatti prima e dopo quel brevetto - è mai riuscito a dimostrare l'esistenza di un sistema alternativo in grado di garantire una radiocomunicazione a soli cento metri di distanza.
La deplorevole svogliatezza dimostrata finora da Ministri delle telecomunicazioni, Pubblica istruzione, Sindaci, Commissari prefettizi e Assessori alla cultura nel difendere la verità storica sulla paternità dell'invenzione della Radio, non ne impedisce l'inconsapevole distorsione nei testi e nelle Enciclopedie presenti nelle biblioteche italiane, con l'evidente conseguenza di non permettere a nessun Docente universitario di fare conoscere ai propri studenti la verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche del XX Secolo.

In un infelice documentario della RAI sull'opera dello scienziato Nicola Tesla si è affermato che nel lontano 1943 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America invalidò un famoso brevetto di Marconi, considerandolo preceduto da un brevetto di Tesla.

Questa notizia non veritiera è stata purtroppo ripresa in molte pagine Internet; compresa la frequentatissima wikipedia.

Si tratta di un vero e proprio falso che è doveroso segnalare perché non fa onore alle Istituzioni culturali italiane, infatti, nessun brevetto di Tesla avrebbe potuto consentire una radiocomunicazione, poiché venivano impiegate delle oscillazioni di alta frequenza di vibrazione che non avevano nulla da spartire con le onde elettriche generate dal sistema trasmittente brevettato da Marconi il 2 Giugno 1896.

Il libro che l'Editore Sandit pubblicherà fra alcuni mesi lo dimostrerà in maniera esaustiva, segnalando anche le vere cause di tanta incomprensione ed informazione scorretta sull'opera di Marconi, da parte di autorevoli ed insospettabili Istituzioni scientifiche.


Bologna, 24 novembre 2010

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
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40134 BOLOGNA Italy


MARCONI WIKILEAKS 2
 

L'Italia non ha mai emesso un francobollo dedicato a Guglielmo Marconi, con la dicitura Inventore della Radio.
La Russia invece dedica da oltre cinquant'anni dei francobolli con quell'errata attribuzione al fisico Aleksander Popov.
Il francobollo che nel lontano 1994 l'Amministrazione Postale della Repubblica di San Marino dedicò al Fisico russo potrebbe pertanto assumere, per gli appassionati filatelici di tutto il mondo, un valore venale inaspettato.
Le note che accompagnano l'emissione di quel francobollo affermano infatti che il fisico russo ha contribuito all'invenzione della radio inventando l'antenna radioelettrica e inviando il primo radiomessaggio, formato dalle parole "Heinrich Hertz".

Poiché si tratta di un deplorevole falso storico vale forse la pena di renderne possibile la comprensione anche ai meno esperti di Storia delle origini della Radio.

La prima vera antenna radioelettrica trasmittente venne inventata da Guglielmo Marconi perché era costituita da un conduttore aereo che quando veniva percorso da una tensione e una corrente elettrica di alta frequenza di vibrazione, irradiava (cioè trasmetteva nello spazio libero) dei campi elettromagnetici.
Il medesimo conduttore aereo diventava invece sede di tensioni e correnti di alta frequenza di vibrazione solo se si trovava immerso nel campo elettromagnetico irradiato da un altro radiotrasmettitore.

In quei tempi lontani una radiocomunicazione si poteva pertanto ottenere solo con il sistema radio ricetrasmittente inventato da Marconi e brevettato a Londra il 2 Giugno 1896.

Agli studiosi delle origini della radio dovrebbe essere noto che l'impiego delle antenne radioelettriche marconiane escludevano tutte le applicazioni che non comportavano l'uso della radiazione elettromagnetica.

Poiché nel 1895 il fisico russo A.Popov impiegava nei suoi esperimenti il conduttore dell'asta di un parafulmine, è un grossolano errore considerarlo l'inventore dell'antenna radioelettrica.

Popov non può nemmeno essere considerato l'autore del primo radiomessaggio perché, sia a brevi che a grandi distanze, un messaggio poteva essere inviato e ricevuto su una stampante solo mediante l'impiego della radio ricetrasmittente inventata da Marconi.

Non si dovrebbe neppure dimenticare che antenna radioelettrica, radio, radio onde e radiocomunicazioni, sono termini impropri quando vengono citati per esperimenti eseguiti da altri ricercatori, prima dell'invenzione di Marconi.

AUGURI PER UN SERENO 2011 E TRIONFO DELLA VERITA' STORICA SULL'INVENZIONE DELLA RADIO


Bologna, 31 dicembre 2010

Lodovico Gualandi
RAI Senior

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy

 




IL 75° ANNIVERSARIO DI RADIO MARCONI


Il titolo "marconista dell'anno" generosamente conferitomi dalla Fondazione Guglielmo Marconi il 30 aprile 2011, e l'aver lavorato nel lontano 1943 presso la prima radio broadcasting di Bologna (inaugurata il 9 agosto 1936), mi induce a ricordare che Marconi sognava di poterla inaugurare fino dal lontano 1923; perché qui la Radio era nata.

Marconi riuscì ad esaudire questo suo sogno solo nel 1936, dopo aver faticosamente progettato e curato personalmente una broadcasting della potenza di 50 chilowatt. La stazione era pronta il 4 giugno 1936 ma venne inaugurata solo il 9 agosto. La Rai e nessun quotidiano locale ricordò il cinquantesimo anniversario di un evento che permise alla "Dotta" di godere di un mezzo moderno che dei Paesi dotati di maggiore "coscienza radiofonica" disponevano ormai da parecchi anni.

Il cinquantesimo anniversario di questo evento non venne ricordato dalla RAI e neppure dal quotidiano locale. Ricordare pertanto il Settantacinquesimo anniversario di "Radio Marconi"(come era descritta in un prezioso testo del 1939), sarebbe l'unico modo per riparare i torti commessi nei confronti della sua figura di scienziato e benefattore dell'Umanità, da parte di molte istituzioni. non solo del passato.

A Marconi, infatti - per ragioni mai onestamente chiarite - venne impedito di inaugurare ufficialmente la prima stazione broadcasting, da Lui amorevolmente progettata proprio per la città che tanto amava, e dove era nata la RADIO. Egli, infatti, per quella tanto evocata occasione aveva preparato un significativo messaggio destinato agli ascoltatori italiani e americani, avvertendo al riguardo tutte le stazioni radio d'America.

Il messaggio destinato agli italiani venne politicamente manipolato e trasmesso solo dopo la sua scomparsa, mentre quello destinato agli americani non venne mai trasmesso perché si capiva che Marconi, per la sua lunga esperienza e visione del mondo desiderava avvicinare l'Italia all'Inghilterra e all.America: una dichiarazione evidentemente non gradita a chi governava l'Italia. Se nel lontano 1940 Marconi fosse rimasto in vita, avrebbe sicuramente compiuto ogni sforzo pur di impedire il folle piano di guerra contro l'Inghilterra e l'America, riuscendo forse in extremis, ad evitare i lutti e le rovine che colpirono così gravemente la Patria che tanto amava.

Se le necessitano maggiori informazioni sull'argomento le può reperire a pagina 92 e a pagina 94 del mio libro "Dossier Marconi".

Cordiali saluti.
Lodovico Gualandi


MARCONI: MARCONISTA DELL'ANNO, FU VERA INVENZIONE E SCOPERTA

(AGI) - Bologna, 21 luglio 2011 - Quella di Guglielmo Marconi fu invenzione o scoperta? La riposta - che a oltre un secolo di distanza da quello che avvenne a Villa Griffone, nella campagna bolognese, giura non si possa ancora trovare in nessun testo di storia della scienza e della tecnica - arriva dallo studioso bolognese Lodovico Gualandi, recentemente nominato dalla Fondazione Guglielmo Marconi "Marconista dell'anno". Classe 1926, un passato da tecnico prima all'Eiar e poi alla Rai, una grinta invidiabile anche a un quarantenne, Gualandi - infaticabile studioso di Marconi e autore del recente libro (l'ultimo di una lunga serie) "Il vero inventore della radio"(Sandit editore) - sostiene di poter fornire al quesito "una risposta concreta ed esauriente sotto il profilo storico, scientifico e tecnico". Ovvero: quella di Marconi "fu una invenzione tecnica seguita immediatamente da una fondamentale scoperta scientifica". "Guglielmo Marconi - spiega Gualandi - nel lontano 1895, a Villa Griffone, invento' la radio. Questa conquista, come si era verificato sette anni prima con l'opera dello scienziato tedesco Heinrich Hertz, fu il risultato di una invenzione tecnica seguita da una scoperta scientifica, piu' importante dell'invenzione stessa. Infatti - prosegue Gualandi - se Hertz non avesse inventato il primo trasmettitore di onde elettriche (conosciuto come l'oscillatore o dipolo orizzontale di Hertz) egli non avrebbe potuto assolutamente scoprire che delle onde elettriche di lunghezza infinitamente maggiore di quelle ipotizzate nella Teoria elettromagnetica della luce di Maxwell si potevano produrre artificialmente". Ma non e' finita qui. "Se anche Marconi nel 1895 - spiega ancora lo studioso bolognese, conterraneo del famoso scienziato - non avesse inventato prima il suo originale oscillatore verticale trasmittente in quarto d'onda - definito erroneamente in molta letteratura "Sistema antenna-terra" - e l'altrettanto inconfondibile primo vero radioricevitore, non avrebbe potuto assolutamente scoprire che la radiazione elettromagnetica generata e captata dal suo sistema ingegneristico non era limitata alle brevissime distanze, ma poteva addirittura compiere un lavoro a distanze che la comunita' scientifica riteneva impossibile raggiungere". La conclusione, per Gualandi, e' dunque a portata di mano. "Quella di Marconi fu una invenzione tecnica seguita immediatamente da una fondamentale scoperta scientifica; come grande scoperta scientifica - aggiunge - fu quella successiva del 12 dicembre 1901, quando Marconi scopri' che impiegando in trasmissione delle onde elettriche di lunghezza superiore ai 300 metri era possibile superare la distanza che separava l'Europa dall'America. L'onda marconiana della prima trasmissione transatlantica - conclude Gualandi - venne infatti stimata in 1200 piedi, pari a circa 360 metri di lunghezza: una scoperta scientifica che anche nel 1901 poteva verificarsi solo da parte di chi aveva inventato la radio".
(AGI) Ari

SCIENZA: MARCONISTA DELL'ANNO,"SOGNO UN FILM-VERITA' SU MARCONI"

(AGI) - Bologna, 29 dic. - Il film dovrebbe rivelare chi furono i veri maestri di fisica e matematica dello scienziato Guglielmo Marconi, quali furono le sue prime basilari invenzioni e scoperte scientifiche fatte nel parco della villa paterna alle porte di Bologna e perche' lo scienziato bolognese poteva brevettare la sua invenzione solo in Inghilterra. Sogna un film-verita' su Marconi Lodovico Gualandi, classe 1926, un passato di tecnico prima all'Eiar e poi alla Rai, "Marconista dell'anno" per il 2011 su decisione della stessa Fondazione Marconi. Ormai prossimo a passare il testimone, Gualandi - infaticabile studioso di Marconi e autore del recente libro (l'ultimo di una lunga serie)"Il vero inventore della radio" (Sandit editore)- vuole ribadire ancora una volta che quella di Marconi "fu vera invenzione e scoperta". "Indubbiamente - spiega Gualandi - un film potrebbe risultare molto efficace, come fu a suo tempo quello americano dedicato a Thomas Edison.
Per questo motivo ho incaricato un professore fiorentino, naturalizzato americano, che vive in California e sta traducendo il mio ultimo libro, di entrare in contatto con il famoso regista Steven Spielberg: se egli si dimostrera' interessato alla soluzione del problema, potrebbe uscirne un film atteso da tutti gli studenti che dopo tanti anni di informazione scorretta sull'opera di Marconi desidererebbero conoscere la verita'. Proponiamo infatti a Spielberg una sceneggiatura piacevole, ricca anche di colpi di scena e di episodi veri che le generazioni nate dopo il secondo conflitto mondiale non hanno piu' avuto la possibilita' di conoscere".
Sara' il tempo a dire se si tratta di sogno o realta'.
Il 'marconista' Gualandi intanto e' gia' al lavoro, per ricostruire i primi esperimenti a Londra di Marconi, nella pianura di Salisbury e a La Spezia, quando lo scienziato venne richiamato in patria dal Ministro della Marina militare per eseguire in Italia le dimostrazioni pratiche del suo sistema.
La trama prosegue con il successo del primo collegamento internazionale Francia-Inghilterra, e potrebbe concludersi con il clamoroso successo dalla trasmissione transatlantica del 12 dicembre 1901 e il grande ricevimento riservatogli all'Hotel Astoria di New York da parte delle massime autorita' americane in campo scientifico. Per l'occasione il grande salone dell'albergo della quinta strada era stato decorato - ricorda Gualandi - con una lunga serie di gruppi di tre lampadine, color bianco, rosso e verde, che si accendevano al ritmo dei tre punti della lettera esse dell'alfabeto Morse: rendendo cosi' onore all'inventore della radio e alla sua patria.
"L'elezione a 'Marconista dell'anno' - confessa Gualandi - mi ha fatto sperare di poter permettere agli studenti che frequentano le scuole di qualsiasi ordine e grado di conoscere la verita' su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane del XX secolo: l'Invenzione della Radio da parte di un giovane studente di soli ventuno anni. Gli studenti, infatti, nelle biblioteche dei loro istituti, sull'opera di Marconi trovano delle notizie cosi' superficiali e incomplete da non riuscire a capire quali furono le sue prime vere fondamentali invenzioni e scoperte scientifiche". Infine un auspicio: "Poiche' il 2011 sta per concludersi con la presenza in Italia di un nuovo Governo di Tecnici, questa imprevista situazione potrebbe favorire, almeno per Marconi, il doveroso ripristino di una Data Anniversario". Un anniversario che, suggerisce ancora Gualandi, potrebbe coincidere, per esempio, con la prima basilare invenzione e scoperta verificatasi a Villa Griffone nel mese di novembre del lontano 1895: invenzione e scoperta scientifica che permise a Marconi di avere quella certezza cosi' bene espressa con le sue parole in una storica registrazione fonografica: "Fin dal 1895, all'inizio cioe' dei miei primi esperimenti, ebbi la forte intuizione, direi quasi la visione chiara e sicura, che le trasmissioni radiotelegrafiche sarebbero state possibili alle piu' grandi distanze".

VALORE STORICO CULTURALE DI UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO


L'eccezionale scoperta scientifica di Marconi del mese di febbraio del lontano 1902 è stata sempre trascurata nonostante sia l'unica in grado di demolire la falsa opinione, divulgata purtroppo tuttora in molta letteratura che il 12 dicembre 1901, a San Giovanni di Terranova, egli abbia scambiato delle scariche atmosferiche per il segnale telegrafico inviatogli dalla punta estrema della Cornovaglia

Marconi decise di eseguire quella prova per sfatare l'opinione che le onde hertziane non avrebbero permesso di superare le distanze da lui previste e annunciate già nel 1897.
Che Marconi nutrisse la certezza della buona riuscita dell'audace esperimento lo dimostra il fatto che fu in grado di ricevere il segnale telegrafico convenuto; nonostante che l'uragano verificatosi due mesi prima avesse completamente distrutto l'efficientissima antenna predisposta.
Il felice risultato di quella nuova scoperta scientifica parve così incredibile che dopo il suo annuncio non venne creduta: un eminente scienziato fece pubblicare su uno dei maggiori quotidiani di Londra“una rondine non fa primavera” per significare che un semplice segnale non rappresentava un messaggio, e la mancata presenza di testimoni ufficiali, giustificavano i dubbi espressi da autorevoli scienziati.

Marconi, ritornato in Inghilterra il 12 gennaio 1902, decise allora di ripetere immediatamente la prova in senso inverso, registrando questa volta i messaggi su una stampante Morse. Quel nuovo esperimento gli consentì di fare un'ulteriore importante scoperta: la scoperta scientifica dell'influenza esercitata dalla luce solare sulla propagazione delle onde elettriche.
Partito da Cherbourug con il piroscafo Philadelphia alla mezzanotte del 22 febbraio 1902, terminò felicemente quella storica impresa, registrando su una stampante i messaggi ricevuto alla distanza di 300… 600… 1500… 2000 e 3000 chilometri.

La carta della rotta, con le distanze contrassegnate con asterischi e le zone telegrafiche dei messaggi ricevuti, furono autenticate dal comandante della nave e dal primo ufficiale.
Il 2 marzo 1902 i quotidiani annunciarono quel nuovo successo con il seguente titolo:
“IL TRIONFO DI MARCONI IN MEZZO ALL'OCEANO”

In quell'ultima settimana del lontano febbraio 1902, Marconi aveva pertanto fornito la prova incontestabile che il 12 dicembre 1901 non si era ingannato.
Con i mezzi di fortuna impiegati sarebbe stato superfluo tentare di ricevere dei messaggi, lo scopo principale era infatti quello di stabilire se le onde elettromagnetiche irradiate con il suo sistema erano in grado di superare anche l'enorme curvatura terrestre che separava l'Europa dall' America .
Marconi ne era sicuro perché quel semplice segnale ricevuto il 12 dicembre 1901 glielo aveva confermato.

E' quindi veramente assurdo che ci siano ancora delle persone, alcune appartenenti a importanti istituzioni scientifiche, che gli contestano una scoperta scientifica di valore superiore alla stessa invenzione tecnica dei mezzi che l'hanno resa possibile.

Ricordare questo eccezionale anniversario marconiano, sempre dimenticato, può rivelarsi l'unica occasione in grado di sfatare una falsa opinione divulgata inconsapevolmente in molta letteratura, stampa quotidiana e pagine web.

Lun 20 Feb 2012

Lodovico Gualandi
RAI Senior

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Tel. 0516142948

BOLOGNA INGRATA!

In tutta la letteratura da cartolina della città tanto amata dall’Inventore della Radio, non esiste la minima traccia di Guglielmo Marconi.
I turisti stranieri che ne ammirano il centro storico, ignorano così che l’Inventore della Radio è nato a pochi passi da quella meravigliosa Piazza Grande lodata in Italia e all’Estero dall’indimenticabile Lucio Dalla.
L’ingratitudine della città di Bologna verso il genio che l’ha tanto onorata in tutto il mondo ha delle radici infeconde che non sono mai state doverosamente estirpate. E’ infatti storicamente innegabile che la vecchia generazione dei fisici della patria di Luigi Galvani e Augusto Righi non è mai stata favorevole a Marconi, e che questa ingenerosa attitudine si è trascinata fino ai nostri giorni.

Le motivazioni di natura politica, spesso addotte per giustificare questo comportamento, fino ad arrivare all’inconsapevole decisione di abrogare la Data Anniversario di Marconi, sono solo un pretesto per mascherare una verità di tutta altra natura, le cui radici infeconde, come si è detto, non sono mai state estirpate.

Le motivazioni che impediscono ancora di conoscere la verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane del XX secolo, sono tuttora legate al fatto che del complesso di apparati che consentirono solo al giovane genio autodidatta di realizzare le radiocomunicazioni a brevi e grandi distanze, nessuno, neppure il Sommo Augusto Righi, sembrava averne compreso le vere ragioni scientifiche e tecniche..

Paradossale è anche il fatto che se si domanda ad un Fisico dei nostri giorni quali sono state le basilari invenzioni tecniche e scoperte scientifiche marconiane che permettono di considerare ufficialmente Marconi Vero Inventore della Radio, difficilmente si ottiene una risposta che rispetti la verità storica, scientifica e tecnica.

I testi di storia della scienza e della tecnica, le enciclopedie e i programmi radio televisivi della RAI ne rappresentano l’inequivocabile conferma.

13 Marzo 2012


Lodovico Gualandi
RAI Senior
“marconista del XXI secolo”

MARCONI
promesse disattese

A Bologna la prima Broadcasting ad onda media, progettata e curata personalmente dall'Inventore della Radio,  fu inaugurata  il 9 Agosto del lontano 1936. Marconi come località più adatta per servire Bologna, e altre città e paesi nel raggio di oltre 50 chilometri, aveva scelto l'aperta campagna nei dintorni di Budrio.
Nel nuovo piano di Montreux del 1939 il nuovo Centro Trasmittente era classificato col nome di RADIO MARCONI, specificando che la moderna stazione della potenza di 50 kW trasmetteva nei pressi della città natale dell'indimenticabile Guglielmo Marconi, scomparso prematuramente il 20 luglio 1937.
L'autore di questo messaggio venne assunto dall'Eiar il primo giorno di febbraio del lontano 1943 come allievo operatore tecnico, e dopo il necessario addestramento, fece parte del turno giornaliero presso il trasmettitore locale ad onda media, in funzione dal 28 Ottobre 1941 e predisposto per irradiare il secondo programma dell'Eiar.
Il trasmettitore CGE (Compagnia Generale di Elettricità) della potenza di 250 Watt - denominato BO2 per distinguerlo dal BO1 di 50 kW - era ubicato in una graziosa altana presso le Due Torri, e il sostegno dell'antenna trasmittente marconiana era rappresentato, nientemeno, che dalla gloriosa Torre degli Asinelli.

Per chi ha lavorato con passione nei primi trasmettitori ad onda media dell'Eiar e della Rai, e conosce le angherie subite da Marconi da parte di quei funzionari dell'Ente che preferivano stabilire i contratti con le Case concorrenti RCA, Western Electric e Telefunken, non meraviglia l'ingenerosa indifferenza dimostrata dalla Rai verso la figura di Marconi e  lo storico Centro Trasmittente di Budrio. Non meraviglia neppure l'indifferenza dimostrata  verso chi da tempo segnala che la Rai non dispone di un solo servizio sull'Opera di Marconi che meriti di essere riproposto, perché non rispetta  la verità storica sulle sue invenzioni e scoperte scientifiche.

Budrio doveva diventare un Centro di studi e di scienze, in special modo nel campo della radio: lo avevano perorato il prof. Quirino Majorana, il prof. Sartori, l'ing. Aldo Righi  e il comm. Bruno Cavalieri Ducati. Il Comune  di Bologna aveva assicurato che sarebbe stato sempre in prima fila perché l'alta, nobilissima iniziativa divenisse realtà.

E' doveroso allora ricordare che Marconi manteneva sempre più di quello che prometteva: un  esempio mai recepito da chi ci governa.

Lodovico Gualandi
“marconista del XXI secolo”

Bologna, 16 maggio 2012

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy

per altre info clicca qui:
http://www.radiomarconi.com/marconi/budrio.html

Gentile Redazione, un marconista quando lancia un SOS abbandona il tasto telegrafico solo a missione compiuta. Cordiali saluti, Lodovico Gualandi.

7 Maggio 2012
I russi hanno forse ragione a sostenere che la radio l’ha inventata Popov?
Analisi di Lodovico Gualandi “marconista del XXI secolo”

 


Il 7 maggio 2012 la Russia ha celebrato il Radio Day attribuendo l’invenzione della radio al fisico russo Aleksander Popov, e ha diffuso l’insostenibile notizia in 64 lingue e in 160 paesi.
Il Governo italiano, abrogando la Data Anniversario che doveva ricordare il Vero Inventore della Radio in campo Nazionale, si è reso inconsapevolmente complice del più macroscopico falso di tutta la Storia della Scienza e della Tecnica.

I russi hanno ragione a sostenere la loro tesi perché lo fanno in buona fede: non perché sia stato Popov ad inventare la radio. Popov infatti non ha inventato nulla che potesse permettere una radiocomunicazione a soli cento metri di distanza: hanno ragione perché la notizia che sia stato Popov ad inventare la radio era stata stabilita ufficialmente, il 7 maggio del lontano 1945, dall’Accademia delle Scienze di Mosca e dal Governo sovietico mentre, in Italia, nessuna Accademia scientifica e nessun Governo ha mai stabilito ufficialmente essere Marconi il Vero Inventore.

Nessuno ha protestato per l’ingiusta e ingenerosa decisione di abrogare la Data Anniversario di Marconi, non hanno protestato neppure i familiari di Marconi, e le numerose segnalazioni dell’autore a Ministri della Pubblica Istruzione, Sindaci, Ministri delle Telecomunicazioni, Dirigenti Rai e a Redazioni scientifiche della stampa quotidiana, sono state ignorate.

Questa deplorevole indifferenza permette alla “THE VOICE OF RUSSIA ” di continuare a divulgare la versione riprodotta in calce, e continuerà a diffonderla in buona fede ogni 7 maggio, fino a quando un’Accademia scientifica e il Governo italiano non stabiliranno ufficialmente che l’Invenzione della Radio appartiene a Guglielmo Marconi, ristabilendo anche quella Data Anniversario, abrogata da funzionari e ministri a cui non è mai stata offerta la possibilità di conoscere la verità storica.

Breve stralcio della versione trasmessa da “THE VOICE OF RUSSIA”

Russia is marking Radio Day. May 7 became a holiday in 1945, exactly 50 years after the great Russian physicist, Alexander Popov, invented wireless communication in 1895.
More than a century later, radio still remains one of the most consumer-friendly, fast-developing and democratic media around, along with television, mobile communication and the Internet. We are sending Radio Day greetings to all our listeners wherever they may be in the world !

Lodovico Gualandi
“marconista del XXI secolo”

Bologna, 8 giugno 2012

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy


MARCONI E LA VERITA' STORICA SULL'INVENZIONE DELLA RADIO

Se si analizzano i Testi di Storia della Scienza e della Tecnica, le Enciclopedie e molte pagine Internet, confrontandone i contenuti, non può sfuggire che a Guglielmo Marconi viene spesso contestata l'originalità e la rilevanza scientifica del sistema ingegneristico da lui inventato; nonostante si fosse dimostrato l'unico in grado di permettere le radiocomunicazioni, a brevi e grandi distanze.

Prima del brevetto di Marconi, infatti, nessuno dei suoi presunti precursori era riuscito a progettare un sistema tecnico in grado di permettere la trasmissione, la ricezione e la registrazione di un messaggio a soli cento metri di distanza.

L'opinione espressa in molta letteratura, che Marconi non abbia inventato nulla in quanto gli apparati da lui impiegati con successo erano composti da dispositivi già inventati da altri è pertanto deplorevolmente falsa.

L'Invenzione della Radio rappresenta una delle maggiori conquiste scientifiche del XX secolo.

Conquista scientifica italiana perché lo ha voluto Marconi. Se egli avesse infatti accettato la cittadinanza britannica - come gli era stato insistentemente proposto - questa conquista sarebbe diventata inglese: la leggenda di Popov inventore della radio non sarebbe nata e Marconi avrebbe sicuramente ricevuto il Premio Nobel per l'Invenzione della Radio, e non per avervi soltanto contribuito, come affermato nell'inadeguata motivazione del Nobel.

Il libro “IL VERO INVENTORE DELLA RADIO della “Sandit Libri”, con la prefazione del Presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, dimostra che l'Invenzione della Radio è stata una creazione meditata e cosciente; frutto di una rigorosa ricerca scientifica.

Mi auguro che la sua diffusione riesca a favorire il ripristino della Data Anniversario di Marconi, ingiustamente e ingenerosamente abrogata dal governo italiano.

 

Lodovico Gualandi “marconista del XX secolo”

 

Bologna, 14 giugno 2012

LODOVICO GUALANDI, I4CDH
VIA P. PASQUALI, 6
40134 BOLOGNA Italy

IL PENOSO RISULTATO DI UNA TARDIVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

 

Legislatura 16° -Aula-Resoconto stenografico della seduta n. 002 del 06/05/2008

 

Interrogazione del senatore Filippo Berselli al Ministro dell'Interno, in previsione del Centenario del premio Nobel conferito a Marconi,

Premesso che secondo la legge 28 marzo 1938, n.276, mai peraltro abrogata e quindi in vigore, “il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile”; per quale motivo dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi tale ricorrenza non sia mai stata in alcun modo celebrata come”giorno di solennità civile”, si chiede di sapere se e quali iniziative il Governo intenda porre in atto il 25 aprile 2009 come “giorno di solennità civile”, per celebrare adeguatamente il 135° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, e quali disposizioni intenda impartire a tutte le Prefetture italiane affinché in futuro venga rigorosamente rispettato il dettato della legge 28 marzo 1938, n.276.

Le iniziative prese dal Governo in carica nel 2008 e le disposizioni impartite a tutte le Prefetture italiane affinché venisse in futuro rispettato il dettato della legge italiana del 28 marzo 1938 sono purtroppo ben note.

Il Senatore Filippo Berselli sapeva benissimo che dal lontano 1995, lo studioso Lodovico Gualandi gli aveva più volte segnalato che nei confronti del Governo in carica, la mancata osservanza di quella legge configurava una inconfondibile ipotesi di reato.

La tardiva Interrogazione del Senatore Filippo Berselli ha finito così col creare per il Governo italiano una doppia ipotesi di reato: la prima per non aver rispettato una legge per 63 anni, e la seconda per non aver scelto per l'Inventore della Radio una nuova Data Anniversario, ma di avere preferito abrogarla definitivamente senza fornire nessuna ragionevole giustificazione.

Bologna, 21 giugno 2012

Lodovico Gualandi, Rai Senior “marconista del XXI secolo”

 

LETTERA APERTA INDIRIZZATA AI RESPONSABILI DEL NUOVO GOVERNO TECNICO

 

L'Italia è ancora amministrata da un Governo Tecnico che tenta faticosamente di rimediare agli errori commessi dai Governi che lo hanno preceduto. Ma se anche questo nuovo Governo si rifiutasse di ripristinare una Data Anniversario per l'Inventore della Radio , meriterebbe di entrare a pieno titolo nel Guinness dei Primati dell'Incomprensione Tecnica.

Fu infatti una competenza tecnica di primordine quella che nel lontano 1895 permise solo all'italiano Guglielmo Marconi di risolvere il difficilissimo problema delle comunicazioni ad onde elettromagnetiche; mediante la sua prima inconfondibile Tecnologia Wireless.

I Responsabili dell'attuale Governo Tecnico non possono ignorare che coloro che li hanno preceduti hanno commesso anche l'errore di abrogare la Data Anniversario di uno scienziato Premio Nobel, autentico Patriota e Benefattore dell'Umanità intera: dimenticando che Marconi rifiutò di accettare la nazionalità britannica affinché la sua invenzione rimanesse un patrimonio imperituro della cultura scientifica e tecnica del Suo amato Paese.

Bologna, 22 novembre 2012

Lodovico Gualandi

“marconista del XXI secolo”


                           
 ITALIA  INGRATA!

Il Governo italiano, con un Decreto convertito in Legge il 18 febbraio del 2009, commise l'incauto errore di abrogare definitivamente la Data Anniversario che doveva ricordare l'Inventore della Radio ai   compatrioti del Paese da Lui tanto amato.

Questa ignobile decisione dimostrò il grado di incompetenza storica, scientifica e tecnica dei ministri e parlamentari di quel governo, nei confronti della  maggiore conquista scientifica italiana del XX secolo.

   L'unica ragione plausibile per quella deplorevole decisione va ricercata nell'incontestabile fatto che la comunità scientifica italiana  non ha mai desiderato riconoscere ad un Genio autodidatta, estraneo all'ambiente universitario, la realizzazione pratica di ciò che scienziati di comprovato valore scienziati giudicarono irrealizzabile anche dopo il successo della trasmissione Transatlantica del 12 Dicembre del lontano 1901.

 Questo innegabile fatto è verificabile nelle Sale di Consultazione delle più prestigiose Biblioteche Pubbliche italiane, dove non è possibile rintracciare un solo testo di Storia della scienza e della tecnica, o una Enciclopedia multimediale, con l'esatta esposizione delle fondamentali invenzioni e scoperte scientifiche che permisero solo a Marconi di Inventare la Radio.

L'opinione diffusa che oggi vi siano in gioco delle questioni più importanti da affrontare che occuparsi di un problema che nemmeno la Fondazione Guglielmo Marconi che si avvale della collaborazione di laureati di formazione tecnico-scientifica e laureati di formazione umanistica,  è riuscita a risolvere.

Questo comodo pretesto è ingiustificabile.  Basti pensare al fatto che nel lontano 1943, nonostante  l'Italia avesse nel 1941dichiarato guerra ad una Nazione che solo quattro giorni prima aveva subito il vile attacco giapponese di Pearl Harbor, il Governo degli USA non rinunciò a difendere l'opera universale di Marconi da quegli scienziati che per ragioni politiche e per identificabili  interessi mercantili, lo accusavano di non aver inventato nulla che non fosse già stato brevettato da studiosi  americani.

Solo il Ministro delle Telecomunicazioni di questo breve Governo Tecnico, può rimediare al grave torto commesso dall'incauto Governo politico precedente, evitando il non augurabile discredito che colpirebbe le nostre Università e Accademie scientifiche, se risultasse  che l'unico studioso in grado di rivelare la sacrosanta verità  risulta ancora un modesto studioso autodidatta “ Rai Senior, marconista del XXI secolo” e del tutto estraneo all'ambiente universitario.

Bologna, 12 dicembre 2012

                                                                                       Lodovico Gualandi


RAGIONEVOLE SOSPETTO DI REATO

 Lodovico Gualandi “Rai Senior e marconista del XXI secolo” segnala un ragionevole “sospetto di reato” commesso da quei ministri del Governo italiano che, il 18 febbraio 2009, ventuno giorni dopo le Celebrazioni del Centenario del Nobel conferito a Marconi, ebbero l'inaudita impudenza  di abrogare  definitivamente  la Data Anniversario stabilita in Suo onore e perpetua memoria.

Un'azione che nessun compatriota dell'Inventore della Radio può ragionevolmente accettare senza conoscerne le vere cause.

Nessun Governo e nessuna Istituzione scientifica italiana, infatti, si è mai premurata di dichiarare  ufficialmente che la Radio è stata inventata da  Guglielmo Marconi nel 1895: non lo affermano nessun testo di storia della scienza e della tecnica, nessuna enciclopedia multimediale e neppure le due imponenti  Pietre Miliari poste a Villa Griffone di Pontecchio.

            Questo incontestabile fatto può rappresentare  l'unica  ragionevole causa  che può assolvere quei ministri dal  “sospetto di reato”, previsto dall'articolo 42 del nostro codice penale, permettendo  il doveroso ripristino della Data Anniversario di Marconi, e agli studiosi che frequentano le Sale di Consultazione di prestigiose Biblioteche Pubbliche, di riconoscere  le versioni vere sull'Opera Universale di Marconi, da quelle che inconsapevolmente non ne rispettano  la verità storica, scientifica  e tecnica.  

Bologna, 13 dicembre 2012

                                                                                     Lodovico Gualandi

Gentili Amici, confido nel Vostro aiuto perché l'AGI e perfino la Redazione "scientifica" dell'ANSA di Roma, dimostrano di non essere in grado di comprendere l'esistenza di un problema che dovrebbe stare a cuore a tutti i compatrioti di Marconi.
Tengo a precisare che non desidero fare pubblicità ai miei libri: basti pensare che la mia trentennale ricerca l'ho condotta tutta a mie spese, e dalla Sandit libri non ho voluto neppure i diritti d'autore: pago solo del fatto che sia stato l'unico Editore a comprendere  la necessità di fare conoscere la verità storica sull'Opera di Marconi e l' Invenzione della Radio.
                                                                      
Con stima e riconoscenza, Lodovico Gualandi

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                                                          MARCONI E I BOLOGNESI

                              Perché non dimostrare di essere dei  degni concittadini di Marconi?

Di fronte alla incontestabile documentazione storica, scientifica e tecnica di prima mano, che rivela essere l'italiano Guglielmo Marconi  il vero Inventore  della radio e della prima tecnologia wireless a radiazione elettromagnetica, viene spontaneo chiedersi  perché esistono ancora degli ingegneri, fisici, tecnici, storici e biografi, italiani e stranieri, che ne contestano la paternità.
Non volendo dubitare della loro intelligenza e onestà intellettuale, questo innegabile fatto non può che dipendere dalla mole di documentazione storica scientifica e tecnica non veritiera presente nelle biblioteche pubbliche: mai doverosamente analizzata criticamente da nessuna Istituzione, e pertanto inconsapevolmente ripresa  e divulgata in moltissime pagine web.
Ad un marconista del XXI secolo è allora doveroso segnalare che la documentazione storica scientifica e tecnica veritiera di prima mano è stata fedelmente riprodotta in  tre pubblicazioni della   Sandit libri : LA VERA STORIA DI UNA INVENZIONE INCOMPRESA, DOSSIER MARCONI e IL VERO INVENTORE DELLA RADIO.

Bologna, 15 dicembre 2012


Lodovico Gualandi

Lodovico Gualandi
Via P.Pasquali, 6
40134 Bologna
tel: 051 6142948


  UN IMPROROGABILE DOVERE DEL PROSSIMO GOVERNO ITALIANO

L'inconsapevole decisione del precedente Governo politico italiano di abrogare  la Data Anniversario di Guglielmo Marconi, permette alle autorità della nuova Federazione Russa di credere, e in buona fede continuare a divulgare, la falsa opinione che la Radio non sia stata inventata dall'italiano  Guglielmo Marconi, ma dal fisico russo Aleksander Popov.

Trattandosi di un macroscopico falso storico, architettato dalle passate autorità sovietiche, non si comprende perché venga tuttora accettato e divulgato nelle Sale di Consultazione delle più prestigiose Biblioteche Pubbliche italiane, attraverso voluminose enciclopedie sovietiche, tradotte in lingua inglese.
Si tratta di una versione sull'invenzione della radio talmente al limite della credibilità che ogni Redazione giornalistica scientifica italiana, con un minimo di competenza in questo ramo particolare del sapere, dovrebbe segnalare a tutti i giornalisti della carta stampata, per il semplice fatto che queste versioni infedeli hanno inquinato perfino le nostre accreditate enciclopedie DE AGOSTINI, GARZANTI, UTET, RIZZOLI, non risparmiando neppure gli insospettabili DIZIONARI e LESSICO UNIVERSALE della TRECCANI.

       Bologna, 30/12/2012                                                                                                       

Lodovico Gualandi
                                                                                                                    RAI Senior
                                                                                                         “marconista del XXI secolo”


UN MACROSCOPICO FALSO !

LODOVICO GUALANDI, FREELANCE RADIO ENGINEER,HISTORIAN AND WRITER.

 

RUSSIA O ITALIA ?  CHI NE E' VERAMENTE RESPONSABILE !


Ad oltre un secolo di distanza dall'Invenzione della Radio - Brevetto Marconi del 2 Giugno 1896 - l'unica Nazione al mondo che con una Data Anniversario continua a ricordare l'evento storico che ha cambiato la vita nel Mondo, è  la Russia.
Il fatto veramente paradossale è che il Governo della Federazione Russa , non avendo mai ricevuto nessuna doverosa smentita ufficiale da parte di un  Governo italiano, crede in buona fede che la radio sia stata veramente inventata dal fisico russo Aleksander Stepanovic Popov.
Trattandosi di un  macroscopico falso non si riesce a comprende perché La Fondazione Guglielmo Marconi di Villa Griffone,  e nessun altra autorevole Istituzione italiana, siano mai riuscite a risolvere un problema che impedisce ancora agli studenti che frequentano le Facoltà Universitarie di Storia della Filosofia della Scienza, di conoscere la verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche del XX secolo.

Bologna, 4 gennaio 2013


Lodovico Gualandi
                                                                                                                           Rai Senior
                                                                                                               “marconista del XXI secolo”

                    
WHO ARE  THE TRUE RESPONSIBLE: RUSSIA OR ITALY ?

The historical truth about the Invention of Radio is simple, and if no scientific institution in the world has ever managed to officially establish its paternity, it is solely due to the fact that in Italy, multimedia encyclopaedias and texts of the history of science and technology have always unfairly and unknowingly distorted it.

More than a century after the invention of radio and the practical realization of the first real radio communications at short and long distances, only the Academy of Sciences in Moscow  has officially attributed the authorship to the Russian physicist Aleksandr Stepanovich Popov.
Many milestones, Russian scientific texts and web pages confirm this through unsustainable arguments from both an historical science and a technological standpoint.
Being this a macroscopic false, it is impossible to understand why the Italian Guglielmo Marconi Foundation, or other prominent scientific institutions have ever been able to solve a problem that still keeps students attending the University Faculties of the History of Philosophy of Science, to know the historical truth about one of the greatest Italian scientific achievements of the Twentieth Century.

Lodovico Gualandi
freelance  radio engineer, historian and writer

13 febbraio: giornata mondiale della radio (dimenticata)

La terra di Guglielmo Marconi trascura l'evento istituito da Unesco nel 2011

(Comunicato stampa)

Pochi sanno che il 13 Febbraio 2013 si è celebrata la Giornata Mondiale della Radio. La data è stata istituita su iniziativa dell'Unesco nel 2011. I festeggiamenti principali si svolgono nella sede dell'organizzazione a Parigi. Proprio il 13 Febbraio del 1946 iniziarono le trasmissioni della Radio ONU.

In questa giornata l'Unesco dedica 24 ore alla Radio, in tutte le sue forme e in tutte le sue epoche. Mi domando per quale motivo l'Italia, e soprattuto Bologna, patria di Guglielmo Marconi, l'attenzione a tale evento è stata scarsa, se non inesistente, pertanto i cittadini, se non appassionati del tema, non ne sono venuti a conscenza.

A Bologna non ho sentito parlare di tale evento... eppure mi risulta che la radio sia nata proprio a Bologna.... Nella patria di Guglielmo Marconi c'e' poca attenzione: l'ultime dedicatagli, ad esempio, la dismissione della stazione ad onde medie a lui dedicata di Budrio.

Il 18 febbraio 2009, ventuno giorni dopo le Celebrazioni del Centenario del Nobel conferito a Marconi, ebbero l'inaudita impudenza di abrogare definitivamente la Data Anniversario stabilita in Suo onore e perpetua memoria. Negare comunque un Anniversario all'Inventore della Radio o non celebrare la Giornata Mondiale della Radio, non può che nuocere al prestigio delle istituzioni culturali italiane.

Quindi è necessario e opportuno che siano celebrati entrambi per ricordare a tutti gli italiani, ed ai giovani studenti in particolare, l'opera universale di Guglielmo Marconi, il primo italiano ad ottenere il Premio Nobel nella disciplina delle scienze fisiche.


Bologna: 14/02/2013

MARCONI E LE BIBLIOTECHE ITALIANE

In Russia l'invenzione della radio è stata ufficialmente attribuita al fisico russo Aleksander Stepanovich Popov,

il 7 maggio del lontano 1945 ; con una data anniversario tuttora rigorosamente rispettata.

In Italia invece, abrogando ingiustificatamente la data anniversario di Marconi, si è commesso l'errore di facilitare la distorsione della verità storica in molta letteratura e pagine web.

Per il titolo onorifico di “ marconista del XXI secolo ”, conferitomi dalla Fondazione Guglielmo Marconi di Villa Griffone, ritengo doveroso segnalare che presso la Sala di Consultazione della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, e nelle biblioteche pubbliche italiane, non esiste una sola enciclopedia, o testo di storia della scienza e della tecnica, che offra un'esposizione panoramica e comprensiva sulla vera paternità della radio.

La Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi a Villa Griffone di Pontecchio nel 1895 , e brevettata a Londra il 2 giugno 1896 , ma nella Grande Enciclopedia Sovietica presente nella Sala di Consultazione della Biblioteca dell'Archiginnasio, l'invenzione è attribuita al Fisico russo.

Non si comprende perché l'Università degli Studi di Bologna e nessun'altra Istituzione scientifica non riveli che alla fine del secondo conflitto mondiale, per stabilire ufficialmente che la radio era stata inventata dal fisico russo , le autorità del passato regime sovietico costrinsero gli scienziati dall'Accademia delle scienze di Mosca a dichiarare il falso.

Se le autorità che governano il nostro Paese non si preoccuperanno di stabilire mediante inconfutabili documenti storici che il Vero Inventore della Radio è Guglielmo Marconi, i giornalisti della carta stampata e gli autori di pagine web e di programmi radio televisivi, continuando ad attingere sull'invenzione della radio le versioni pubblicate dalle Enciclopedie Zanichelli, De Agostini. Mondatori, e perfino da alcune importanti opere della Treccani , contribuiranno a perpetuare la disinformazione su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane del XX secolo.

Lodovico Gualandi
“marconista del XXI secolo”

Bologna: 3/05/2013




MARTEDI' 7 MAGGIO

Nel lontano 1949 cominciò a circolare a Bologna un film sovietico in versione passo ridotto, intitolato “Martedì 7 Maggio”. In questo film, realizzato con evidenti scopi di prestigio e di propaganda, l'invenzione della radio era attribuita al Fisico russo Aleksander Stepanovich Popov, con delle motivazioni che potevano convincere solo chi ignorava la descrizione scientifica e tecnica del brevetto Marconi.

Negli anni 60 un Fisico cecoslovacco emigrato negli Stati Uniti rivelò che il 7 maggio 1945 , le autorità del passato regime sovietico costrinsero degli scienziati dell'Accademia delle scienze di Mosca a dichiarare che la radio era stata inventata dal fisico russo Aleksander Popov.

In Italia purtroppo nessuna istituzione scientifica e nessun governo hanno mai stabilito ufficialmente essere Marconi il vero inventore della radio. Accade così il paradosso che l'unica nazione al mondo che festeggia un falso inventore della radio è la Russia: mentre in Italia al Vero Inventore della Radio gli è stata abrogata la Data Anniversario.

Lodovico Gualandi
Rai Senior “marconista del XXI secolo”


Bologna: 6/05/2013



MARCONI E MILIARDI !


Il titolo onorifico di "marconista del XXI secolo" mi permette di segnalare il pericolo che con il pretesto di onorare degnamente Guglielmo Marconi, anche nelle previste manifestazioni RADIO EXPO che si svolgeranno a Milano nel 2015, si potrebbero verificare gli inutili sprechi di denaro pubblico che si verificarono nel 1995, nel 2001 e nel 2009: quando il conclamato intento di onorare degnamente Marconi si trasformò nella inconsapevole abrogazione la Sua Data Anniversario.


Lodovico Gualandi.
RAI Senior

Bologna: 11/05/2013

La Russia, l'Italia e la RAI

In Russia ogni 7 maggio si celebra puntualmente il Radio Day, attribuendo ufficialmente l'invenzione della radio al Fisico russo Aleksander Popov.

L'Italia non avendo mai stabilito ufficialmente che la Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi, continua a favorire inconsapevolmente la divulgazione di un falso programmato 68 anni fa dalle autorità del passato regime sovietico, per ragioni di prestigio e di propaganda.

La Rai Radiotelevisione italiana non si dimostra più generosa, perché dimenticando che in Italia le prime Broadcasting nacquero per merito di Guglielmo Marconi, non ha mai favorito la conoscenza dei documenti che dimostrano a chi veramente appartiene la paternità della radio e delle prime radiocomunicazioni a brevi e grandi distanze.

Si tratta di documenti talmente chiari ed incontestabili, da mettere in seria discussione l'onestà e l'intelligenza di coloro che dimostrano di non averli ancora compresi.

Lodovico Gualandi
Rai Senior
“marconista del XXI secolo”



PETIZIONE MARCONI !
 

L'articolo 50 della Costituzione della Repubblica Italiana consente ad ogni cittadino italiano di rivolgere alle Camere una petizione per chiedere provvedimenti legislativi, o per esporre delle comuni necessità: affermando anche che egli può fare a meno delle formalità previste, se a presentare la petizione provvede un parlamentare.

    Lodovico Gualandi, eletto "marconista del XXI secolo" ha inviato alla Senatrice Michela Montevecchi una "PETIZIONE MARCONI", affinché assuma gentilmente l'incarico di presentarla alle Camere.

    Troppe fonti di informazione stravolgono la verità storica sulla vera paternità della Radio, e l'ingiustificata abrogazione della data anniversario di Marconi da parte del Governo italiano, contribuisce purtroppo a facilitarne la diffusione.

    Il  ripristino di una Data anniversario per l'Inventore della Radio, oltre a non costare nulla all'Erario, favorirebbe anche il ripristino ufficiale della verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane.  

                                                                                                                                           Lodovico Gualandi


Bologna: 21/06/2013




LA GERMANIA PER MARCONI !

In Italia, per quanto riguarda l'esatta conoscenza delle originali invenzioni tecniche e fondamentali scoperte scientifiche di Guglielmo Marconi (le sole che avrebbero potuto consentirgli di inventare la radio e realizzare le radiocomunicazioni, a brevi e grandi distanze), esiste una deplorevole incompetenza a livello Universitario e Accademico.
Solo questo verificabile fatto poteva permettere al governo italiano di abrogare inconsapevolmente la Data Anniversario di Guglielmo Marconi.
A riscattare questa ingenerosa decisione - e svegliare dal torpore la comunità scientifica - ci ha pensato l'amica Germania con un film verità intitolato "Das Unsichtbare Netz", dove un intelligente regista e un competente storico hanno finalmente riscattato cento anni di disinformazione ufficiale italiana su una delle maggiori conquiste scientifiche del XX secolo.


Lodovico Gualandi
Rai Senior "marconista del XXI secolo"

Bologna: 25/01/2014



La Rai e la Voce della Russia
 

In Russia la radio e la televisione celebrano ogni 7 Maggio il “Radio Day”, attribuendo l’invenzione della radio al Fisico russo Aleksander Stepanovic Popov: questo falso viene purtroppo divulgato in tutto il mondo in 64 lingue dalla rete di stazioni propagandistiche della “Voce della Russia”.

In Italia invece la data anniversario del Vero Inventore della Radio è stata inconsapevolmente abrogata, mentre la Rai sembra addirittura ignorare che la Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi, e che se Roma nel 1924 e Bologna nel 1936 ebbero le loro prime Broadcasting, questo si verificò solo per merito Suo.

Lodovico Gualandi
Rai Senior “marconista del XXI secolo”

Bologna: 27/01/2014




SOS... Marconi tradito anche da Maurizio Crozza !
 

Nelle Sale di Consultazione dell’Università degli Studi e dell’Archiginnasio di Bologna, non esiste un solo testo ufficiale di storia della scienza e della tecnica, o enciclopedia  che sull’invenzione della radio rispetti la verità storica.
La letteratura ufficiale italiana ne risulta talmente inquinata che perfino Maurizio Crozza, durante il Festival di San Remo, elencando scrupolosamente le grandi invenzioni che appartengono all’Italia, non se la è sentita di affermare che la radio è stata inventata da  Guglielmo Marconi.
     L’intelligente Attore genovese rimedierà  a questo torto, e quando si sarà ben documentato spiegherà  sicuramente agli italiani  perché in Russia ogni 7 Maggio si festeggia la Giornata della Radio (attribuendone l’invenzione al fisico russo Aleksander Stepanovic Popov) , e perché  in Italia, la data anniversario che doveva ricordare il Vero Inventore della Radio è stata invece soppressa.
 
 La GRANDE ENCICLOPEDIA EUROPEA GARZANTI, alla voce Popov Aleksander Stepanovic  afferma:...”Poiché per primo rese nota la sua invenzione, può essergli attribuita la priorità nell'invenzione della telegrafia senza fili”.

Ma quale invenzione!. Dove sono i documenti che ne offrono la dimostrazione storica, scientifica e tecnica.
      I libri  pubblicati dal Centro Studi della  Fondazione Marconi e dall’Università degli Studi di Bologna:
"CENTO ANNI DI RADIO (Edizione SEAT del 1995) e "UN NOBEL SENZA FILI"  (Edizione University Press del 2009), non solo non lo dimostrano ma contribuiscono a distorcere la verità storica.

 La Rai, dal canto suo,  non dispone di un solo filmato su Guglielmo Marconi, degno di essere riproposto.
      Ci ha pensato per fortuna la Germania a riparare a questa lacuna della cultura italiana , producendo l’unico filmato al mondo in grado di fare conoscere,  in maniera incontestabile,  che l’italiano Guglielmo Marconi è il Vero Inventore della Radio, della Radiotelegrafia e della prima Tecnologia wireless a onde elettromagnetiche.
  Chi scrive sta contattando il regista tedesco per ottenere il permesso di riprodurre il filmato con il commento in lingua italiana. Filmato atteso da tutti i compatrioti di Guglielmo Marconi , consapevoli del torto subito dal primo italiano Premio Nobel per la Fisica: diventato Cittadino del Mondo perché Benefattore  dell’Umanità intera.
                                                   

Lodovico Gualandi
Rai Senior “marconista del XXI secolo”

Bologna: 5/03/2014



7 MAGGIO 2014

Un "marconista del XXI Secolo" non può restare indifferente di fronte alla ingiusta ed ingenerosa abrogazione della Data Anniversario di Guglielmo Marconi, sapendo che in Russia, dal lontano 1945 - ogni 7 Maggio - si celebra ufficialmente un RADIO DAY, attribuendo l'invenzione della radio al fisico russo Alexsander Popov.
La ragione per cui in Italia nessuna Università o Accademia delle scienze è mai riuscita a dimostrare che si tratta di un vero e proprio falso storico è dovuta anche all'inconfutabile fatto che le Commissioni permanenti della Camera e del Senato del Parlamento italiano, (competenti nella materia istruzione pubblica), nelle loro biblioteche non dispongono di un solo testo che offra una versione fedele sull'invenzione della radio, radiotelegrafia e prima tecnologia wireless a onde elettromagnetiche.
Se il Direttore bibliotecario che provvede all'acquisto dei libri, alla compilazione dei cataloghi e alla schedatura delle opere in grado di assistere i deputati e senatori in questo versante della conoscenza, conosce un testo che riporti la versione fedele sulle originali invenzioni tecniche e scoperte scientifiche che permisero solo a Marconi di Inventare la Radio, ha il dovere di segnalarlo ai deputati e ai senatori che hanno ricevuto delle petizioni in merito.

Solo in questo modo si può sperare nella soluzione di un annoso problema che non può fare onore ai compatrioti di Marconi.

Lodovico Gualandi
"marconista dl XXI Secolo"


Bologna: 6/05/2014



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