Bologna, 20/08/2010 Lodovico Gualandi LODOVICO GUALANDI, I4CDH PATRIA VILE ? Un Paese che ha tradito Guglielmo Marconi, uno dei suoi figli migliori, sincero patriota e benefattore dell’intera Umanità, non può appellarsi al recupero dell’amor patrio e dell’orgoglio nazionale. Patria Vile! avrebbe gridato Giosuè Carducci ! Lodovico Gualandi LODOVICO GUALANDI, I4CDH
SOS MARCONI ! Nell’era di Internet e della comunicazione, cosiddetta globale, l’Opera di Guglielmo Marconi continua ad essere oggetto di incredibili distorsioni e speculazioni che, grazie a questi nuovi mezzi di comunicazione, ha raggiunto delle dimensioni un tempo impensabili e oggi decisamente intollerabili. Nessuna Istituzione preposta si preoccupa di porvi rimedio: non lo fa neppure la RAI, creata da Marconi. Succede così che sull’invenzione della radio, gli studenti che frequentano le nostre università, non riescono a produrre delle Tesi di Compilazione o di Ricerca che rispettino la verità storica. L’aver abrogato definitivamente la data anniversario che doveva ricordare agli italiani l’Opera universale di Marconi non contribuisce certamente a migliorare questa deprecabile situazione. Nessuno ha protestato per quella inconsapevole decisione; non lo ha fatto neppure la figlia di Marconi. Si verifica così che le autorità dell’Accademia delle Scienze di Mosca credono di poter continuare a sostenere nei loro testi che Marconi ha solo sfruttato l’invenzione di Popov per poter avviare una redditizia impresa commerciale. Se la questione non fosse così vergognosamente tragica potrebbe costituire un argomento ameno per i simpatici Signor Grillo, Signor Crozza o per i Conduttori di “Stiscia la Notizia”. L’onestissimo fisico russo Aleksander Popov non ha infatti inventato assolutamente nulla che potesse risultare utile al brevetto di Marconi. Sembra che gli storici della filosofia della scienza, per risolvere alcune diatribe scientifiche, abbiano raggiunto delle notevolissime capacità di analisi: è giunto il momento di dimostrarlo: Marconi lo sta infatti aspettando da più di cento anni. Lodovico Gualandi
LODOVICO GUALANDI, I4CDH
SOS MARCONI
Nonostante i ripetuti SOS MARCONI nessun Assessore alla cultura, nessun Ministro della pubblica istruzione, nessun Ministro delle comunicazioni, e neppure nessun Parlamentare, di destra o di sinistra, sembra essersi reso conto che l'Italia continua a tradire un suo patriota benefattore dell'Umanità. Dovrebbe essere noto che un marconista, quando lancia un SOS lo ripete fino a che non ha la certezza che sia stato intercettato. da chi è in grado di intervenire. Da diversi anni ad alcuni Direttori della RAI è stato segnalato che l'ente pubblico non dispone di un solo programma sull'opera di Marconi che sia privo di affermazioni che offendono la verità storica sulla sua invenzione. La recente trasmissione di Radio 1, programmata in diretta da Villa Griffone alle 9 del mattino dell'8 giugno scorso, nonostante la presenza di alcuni storici, ne offre una volta di più la prova. Un ascoltatore intelligente desiderava infatti conoscere perché a Marconi venga ancora contestata l'invenzione della radio senza che nessuna autorevole istituzione intervenga per fare conoscere ufficialmente la verità storica. Il Presidente della Fondazione Marconi, presente in studio, ha risposto di essere a conoscenza del problema ma di non disporre dei mezzi sufficienti per affrontarlo. La risposta non ha permesso di capire a quali mezzi il Presidente facesse riferimento: non dovrebbero essere mezzi economici perché di finanziamenti nei tanti anni la Fondazione ne ha ricevuti in più di un'occasione. Se invece la carenza riguardava l'esistenza di ricerche o pubblicazioni sull'argomento che siano in grado di dimostrare una volta per tutte e senza ombra di dubbio che Marconi è il vero inventore della radio, ebbene questi documenti esistono da tempo e il Centro Studi della FGM non li può ignorare. L'unica speranza di rendere a Marconi l'unico omaggio che egli ha sempre desiderato dagli italiani è che il mio segnale di soccorso venga raccolto in Inghilterra, dove esistono delle istituzioni forse più sensibili di fronte all'opera di Marconi. Se Marconi infatti avesse rinunciato alla cittadinanza italiana il problema della paternità della radio non sarebbe esistito: ma Marconi, affinché la sua invenzione rimanesse un patrimonio scientifico dell'Italia, non accettò l'offerta della cittadinanza inglese. Dai documenti storici risulta che fin dall'inizio, la distorsione della verità storica sulla sua opera, si è verificata per l'incomprensione della comunità scientifica italiana: spetta pertanto alle nostre istituzioni porvi l'auspicato, doveroso rimedio.
Lodovico Gualandi
LODOVICO GUALANDI, I4CDH
Lodovico Gualandi
LODOVICO GUALANDI, I4CDH
Che Guglielmo Marconi sia il vero Inventore della Radio non è mai stato confermato ufficialmente da nessuna autorevole Istituzione italiana.
In un infelice documentario della RAI sull'opera dello scienziato Nicola Tesla si è affermato che nel lontano 1943 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America invalidò un famoso brevetto di Marconi, considerandolo preceduto da un brevetto di Tesla. Questa notizia non veritiera è stata purtroppo ripresa in molte pagine Internet; compresa la frequentatissima wikipedia. Si tratta di un vero e proprio falso che è doveroso segnalare perché non fa onore alle Istituzioni culturali italiane, infatti, nessun brevetto di Tesla avrebbe potuto consentire una radiocomunicazione, poiché venivano impiegate delle oscillazioni di alta frequenza di vibrazione che non avevano nulla da spartire con le onde elettriche generate dal sistema trasmittente brevettato da Marconi il 2 Giugno 1896. Il libro che l'Editore Sandit pubblicherà fra alcuni mesi lo dimostrerà in maniera esaustiva, segnalando anche le vere cause di tanta incomprensione ed informazione scorretta sull'opera di Marconi, da parte di autorevoli ed insospettabili Istituzioni scientifiche.
Lodovico Gualandi
LODOVICO GUALANDI, I4CDH
L'Italia non ha mai emesso un francobollo dedicato a Guglielmo Marconi, con la dicitura Inventore della Radio. Poiché si tratta di un deplorevole falso storico vale forse la pena di renderne possibile la comprensione anche ai meno esperti di Storia delle origini della Radio. La prima vera antenna radioelettrica trasmittente venne inventata da Guglielmo Marconi perché era costituita da un conduttore aereo che quando veniva percorso da una tensione e una corrente elettrica di alta frequenza di vibrazione, irradiava (cioè trasmetteva nello spazio libero) dei campi elettromagnetici. In quei tempi lontani una radiocomunicazione si poteva pertanto ottenere solo con il sistema radio ricetrasmittente inventato da Marconi e brevettato a Londra il 2 Giugno 1896. Agli studiosi delle origini della radio dovrebbe essere noto che l'impiego delle antenne radioelettriche marconiane escludevano tutte le applicazioni che non comportavano l'uso della radiazione elettromagnetica. Poiché nel 1895 il fisico russo A.Popov impiegava nei suoi esperimenti il conduttore dell'asta di un parafulmine, è un grossolano errore considerarlo l'inventore dell'antenna radioelettrica. Popov non può nemmeno essere considerato l'autore del primo radiomessaggio perché, sia a brevi che a grandi distanze, un messaggio poteva essere inviato e ricevuto su una stampante solo mediante l'impiego della radio ricetrasmittente inventata da Marconi. Non si dovrebbe neppure dimenticare che antenna radioelettrica, radio, radio onde e radiocomunicazioni, sono termini impropri quando vengono citati per esperimenti eseguiti da altri ricercatori, prima dell'invenzione di Marconi. AUGURI PER UN SERENO 2011 E TRIONFO DELLA VERITA' STORICA SULL'INVENZIONE DELLA RADIO Lodovico Gualandi
LODOVICO GUALANDI, I4CDH
(AGI) - Bologna, 21 luglio 2011 - Quella di Guglielmo Marconi fu invenzione o scoperta? La riposta - che a oltre un secolo di distanza da quello che avvenne a Villa Griffone, nella campagna bolognese, giura non si possa ancora trovare in nessun testo di storia della scienza e della tecnica - arriva dallo studioso bolognese Lodovico Gualandi, recentemente nominato dalla Fondazione Guglielmo Marconi "Marconista dell'anno". Classe 1926, un passato da tecnico prima all'Eiar e poi alla Rai, una grinta invidiabile anche a un quarantenne, Gualandi - infaticabile studioso di Marconi e autore del recente libro (l'ultimo di una lunga serie) "Il vero inventore della radio"(Sandit editore) - sostiene di poter fornire al quesito "una risposta concreta ed esauriente sotto il profilo storico, scientifico e tecnico". Ovvero: quella di Marconi "fu una invenzione tecnica seguita immediatamente da una fondamentale scoperta scientifica". "Guglielmo Marconi - spiega Gualandi - nel lontano 1895, a Villa Griffone, invento' la radio. Questa conquista, come si era verificato sette anni prima con l'opera dello scienziato tedesco Heinrich Hertz, fu il risultato di una invenzione tecnica seguita da una scoperta scientifica, piu' importante dell'invenzione stessa. Infatti - prosegue Gualandi - se Hertz non avesse inventato il primo trasmettitore di onde elettriche (conosciuto come l'oscillatore o dipolo orizzontale di Hertz) egli non avrebbe potuto assolutamente scoprire che delle onde elettriche di lunghezza infinitamente maggiore di quelle ipotizzate nella Teoria elettromagnetica della luce di Maxwell si potevano produrre artificialmente". Ma non e' finita qui. "Se anche Marconi nel 1895 - spiega ancora lo studioso bolognese, conterraneo del famoso scienziato - non avesse inventato prima il suo originale oscillatore verticale trasmittente in quarto d'onda - definito erroneamente in molta letteratura "Sistema antenna-terra" - e l'altrettanto inconfondibile primo vero radioricevitore, non avrebbe potuto assolutamente scoprire che la radiazione elettromagnetica generata e captata dal suo sistema ingegneristico non era limitata alle brevissime distanze, ma poteva addirittura compiere un lavoro a distanze che la comunita' scientifica riteneva impossibile raggiungere". La conclusione, per Gualandi, e' dunque a portata di mano. "Quella di Marconi fu una invenzione tecnica seguita immediatamente da una fondamentale scoperta scientifica; come grande scoperta scientifica - aggiunge - fu quella successiva del 12 dicembre 1901, quando Marconi scopri' che impiegando in trasmissione delle onde elettriche di lunghezza superiore ai 300 metri era possibile superare la distanza che separava l'Europa dall'America. L'onda marconiana della prima trasmissione transatlantica - conclude Gualandi - venne infatti stimata in 1200 piedi, pari a circa 360 metri di lunghezza: una scoperta scientifica che anche nel 1901 poteva verificarsi solo da parte di chi aveva inventato la radio". SCIENZA: MARCONISTA DELL'ANNO,"SOGNO UN FILM-VERITA' SU MARCONI" (AGI) - Bologna, 29 dic. - Il film dovrebbe rivelare chi furono i veri maestri di fisica e matematica dello scienziato Guglielmo Marconi, quali furono le sue prime basilari invenzioni e scoperte scientifiche fatte nel parco della villa paterna alle porte di Bologna e perche' lo scienziato bolognese poteva brevettare la sua invenzione solo in Inghilterra. Sogna un film-verita' su Marconi Lodovico Gualandi, classe 1926, un passato di tecnico prima all'Eiar e poi alla Rai, "Marconista dell'anno" per il 2011 su decisione della stessa Fondazione Marconi. Ormai prossimo a passare il testimone, Gualandi - infaticabile studioso di Marconi e autore del recente libro (l'ultimo di una lunga serie)"Il vero inventore della radio" (Sandit editore)- vuole ribadire ancora una volta che quella di Marconi "fu vera invenzione e scoperta". "Indubbiamente - spiega Gualandi - un film potrebbe risultare molto efficace, come fu a suo tempo quello americano dedicato a Thomas Edison.
VALORE STORICO CULTURALE DI UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO
Lun 20 Feb 2012 Lodovico Gualandi LODOVICO GUALANDI, I4CDH BOLOGNA INGRATA! In tutta la letteratura da cartolina della città tanto amata dall’Inventore della Radio, non esiste la minima traccia di Guglielmo Marconi. Le motivazioni di natura politica, spesso addotte per giustificare questo comportamento, fino ad arrivare all’inconsapevole decisione di abrogare la Data Anniversario di Marconi, sono solo un pretesto per mascherare una verità di tutta altra natura, le cui radici infeconde, come si è detto, non sono mai state estirpate. Le motivazioni che impediscono ancora di conoscere la verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane del XX secolo, sono tuttora legate al fatto che del complesso di apparati che consentirono solo al giovane genio autodidatta di realizzare le radiocomunicazioni a brevi e grandi distanze, nessuno, neppure il Sommo Augusto Righi, sembrava averne compreso le vere ragioni scientifiche e tecniche.. Paradossale è anche il fatto che se si domanda ad un Fisico dei nostri giorni quali sono state le basilari invenzioni tecniche e scoperte scientifiche marconiane che permettono di considerare ufficialmente Marconi Vero Inventore della Radio, difficilmente si ottiene una risposta che rispetti la verità storica, scientifica e tecnica. I testi di storia della scienza e della tecnica, le enciclopedie e i programmi radio televisivi della RAI ne rappresentano l’inequivocabile conferma.
MARCONI A Bologna la prima Broadcasting ad onda media, progettata e curata personalmente dall'Inventore della Radio, fu inaugurata il 9 Agosto del lontano 1936. Marconi come località più adatta per servire Bologna, e altre città e paesi nel raggio di oltre 50 chilometri, aveva scelto l'aperta campagna nei dintorni di Budrio. Per chi ha lavorato con passione nei primi trasmettitori ad onda media dell'Eiar e della Rai, e conosce le angherie subite da Marconi da parte di quei funzionari dell'Ente che preferivano stabilire i contratti con le Case concorrenti RCA, Western Electric e Telefunken, non meraviglia l'ingenerosa indifferenza dimostrata dalla Rai verso la figura di Marconi e lo storico Centro Trasmittente di Budrio. Non meraviglia neppure l'indifferenza dimostrata verso chi da tempo segnala che la Rai non dispone di un solo servizio sull'Opera di Marconi che meriti di essere riproposto, perché non rispetta la verità storica sulle sue invenzioni e scoperte scientifiche. Budrio doveva diventare un Centro di studi e di scienze, in special modo nel campo della radio: lo avevano perorato il prof. Quirino Majorana, il prof. Sartori, l'ing. Aldo Righi e il comm. Bruno Cavalieri Ducati. Il Comune di Bologna aveva assicurato che sarebbe stato sempre in prima fila perché l'alta, nobilissima iniziativa divenisse realtà. E' doveroso allora ricordare che Marconi manteneva sempre più di quello che prometteva: un esempio mai recepito da chi ci governa. Lodovico Gualandi Bologna, 16 maggio 2012 LODOVICO GUALANDI, I4CDH per altre info clicca qui: Gentile Redazione, un marconista quando lancia un SOS abbandona il tasto telegrafico solo a missione compiuta. Cordiali saluti, Lodovico Gualandi. 7 Maggio 2012
I russi hanno ragione a sostenere la loro tesi perché lo fanno in buona fede: non perché sia stato Popov ad inventare la radio. Popov infatti non ha inventato nulla che potesse permettere una radiocomunicazione a soli cento metri di distanza: hanno ragione perché la notizia che sia stato Popov ad inventare la radio era stata stabilita ufficialmente, il 7 maggio del lontano 1945, dall’Accademia delle Scienze di Mosca e dal Governo sovietico mentre, in Italia, nessuna Accademia scientifica e nessun Governo ha mai stabilito ufficialmente essere Marconi il Vero Inventore. Questa deplorevole indifferenza permette alla “THE VOICE OF RUSSIA ” di continuare a divulgare la versione riprodotta in calce, e continuerà a diffonderla in buona fede ogni 7 maggio, fino a quando un’Accademia scientifica e il Governo italiano non stabiliranno ufficialmente che l’Invenzione della Radio appartiene a Guglielmo Marconi, ristabilendo anche quella Data Anniversario, abrogata da funzionari e ministri a cui non è mai stata offerta la possibilità di conoscere la verità storica. Breve stralcio della versione trasmessa da “THE VOICE OF RUSSIA” Russia is marking Radio Day. May 7 became a holiday in 1945, exactly 50 years after the great Russian physicist, Alexander Popov, invented wireless communication in 1895. Lodovico Gualandi Bologna, 8 giugno 2012 LODOVICO GUALANDI, I4CDH
MARCONI E LA VERITA' STORICA SULL'INVENZIONE DELLA RADIO Se si analizzano i Testi di Storia della Scienza e della Tecnica, le Enciclopedie e molte pagine Internet, confrontandone i contenuti, non può sfuggire che a Guglielmo Marconi viene spesso contestata l'originalità e la rilevanza scientifica del sistema ingegneristico da lui inventato; nonostante si fosse dimostrato l'unico in grado di permettere le radiocomunicazioni, a brevi e grandi distanze. Prima del brevetto di Marconi, infatti, nessuno dei suoi presunti precursori era riuscito a progettare un sistema tecnico in grado di permettere la trasmissione, la ricezione e la registrazione di un messaggio a soli cento metri di distanza. L'opinione espressa in molta letteratura, che Marconi non abbia inventato nulla in quanto gli apparati da lui impiegati con successo erano composti da dispositivi già inventati da altri è pertanto deplorevolmente falsa. L'Invenzione della Radio rappresenta una delle maggiori conquiste scientifiche del XX secolo. Conquista scientifica italiana perché lo ha voluto Marconi. Se egli avesse infatti accettato la cittadinanza britannica - come gli era stato insistentemente proposto - questa conquista sarebbe diventata inglese: la leggenda di Popov inventore della radio non sarebbe nata e Marconi avrebbe sicuramente ricevuto il Premio Nobel per l'Invenzione della Radio, e non per avervi soltanto contribuito, come affermato nell'inadeguata motivazione del Nobel. Il libro “IL VERO INVENTORE DELLA RADIO della “Sandit Libri”, con la prefazione del Presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, dimostra che l'Invenzione della Radio è stata una creazione meditata e cosciente; frutto di una rigorosa ricerca scientifica. Mi auguro che la sua diffusione riesca a favorire il ripristino della Data Anniversario di Marconi, ingiustamente e ingenerosamente abrogata dal governo italiano.
Lodovico Gualandi “marconista del XX secolo”
Bologna, 14 giugno 2012 LODOVICO GUALANDI, I4CDH
IL PENOSO RISULTATO DI UNA TARDIVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
Legislatura 16° -Aula-Resoconto stenografico della seduta n. 002 del 06/05/2008
Interrogazione del senatore Filippo Berselli al Ministro dell'Interno, in previsione del Centenario del premio Nobel conferito a Marconi, Premesso che secondo la legge 28 marzo 1938, n.276, mai peraltro abrogata e quindi in vigore, “il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile”; per quale motivo dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi tale ricorrenza non sia mai stata in alcun modo celebrata come”giorno di solennità civile”, si chiede di sapere se e quali iniziative il Governo intenda porre in atto il 25 aprile 2009 come “giorno di solennità civile”, per celebrare adeguatamente il 135° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, e quali disposizioni intenda impartire a tutte le Prefetture italiane affinché in futuro venga rigorosamente rispettato il dettato della legge 28 marzo 1938, n.276. Le iniziative prese dal Governo in carica nel 2008 e le disposizioni impartite a tutte le Prefetture italiane affinché venisse in futuro rispettato il dettato della legge italiana del 28 marzo 1938 sono purtroppo ben note. Il Senatore Filippo Berselli sapeva benissimo che dal lontano 1995, lo studioso Lodovico Gualandi gli aveva più volte segnalato che nei confronti del Governo in carica, la mancata osservanza di quella legge configurava una inconfondibile ipotesi di reato. La tardiva Interrogazione del Senatore Filippo Berselli ha finito così col creare per il Governo italiano una doppia ipotesi di reato: la prima per non aver rispettato una legge per 63 anni, e la seconda per non aver scelto per l'Inventore della Radio una nuova Data Anniversario, ma di avere preferito abrogarla definitivamente senza fornire nessuna ragionevole giustificazione. Bologna, 21 giugno 2012 Lodovico Gualandi, Rai Senior “marconista del XXI secolo”
LETTERA APERTA INDIRIZZATA AI RESPONSABILI DEL NUOVO GOVERNO TECNICO
L'Italia è ancora amministrata da un Governo Tecnico che tenta faticosamente di rimediare agli errori commessi dai Governi che lo hanno preceduto. Ma se anche questo nuovo Governo si rifiutasse di ripristinare una Data Anniversario per l'Inventore della Radio , meriterebbe di entrare a pieno titolo nel Guinness dei Primati dell'Incomprensione Tecnica. Fu infatti una competenza tecnica di primordine quella che nel lontano 1895 permise solo all'italiano Guglielmo Marconi di risolvere il difficilissimo problema delle comunicazioni ad onde elettromagnetiche; mediante la sua prima inconfondibile Tecnologia Wireless. I Responsabili dell'attuale Governo Tecnico non possono ignorare che coloro che li hanno preceduti hanno commesso anche l'errore di abrogare la Data Anniversario di uno scienziato Premio Nobel, autentico Patriota e Benefattore dell'Umanità intera: dimenticando che Marconi rifiutò di accettare la nazionalità britannica affinché la sua invenzione rimanesse un patrimonio imperituro della cultura scientifica e tecnica del Suo amato Paese. Lodovico Gualandi “marconista del XXI secolo”
Il Governo italiano, con un Decreto convertito in Legge il 18 febbraio del 2009, commise l'incauto errore di abrogare definitivamente la Data Anniversario che doveva ricordare l'Inventore della Radio ai compatrioti del Paese da Lui tanto amato. Questa ignobile decisione dimostrò il grado di incompetenza storica, scientifica e tecnica dei ministri e parlamentari di quel governo, nei confronti della maggiore conquista scientifica italiana del XX secolo. L'unica ragione plausibile per quella deplorevole decisione va ricercata nell'incontestabile fatto che la comunità scientifica italiana non ha mai desiderato riconoscere ad un Genio autodidatta, estraneo all'ambiente universitario, la realizzazione pratica di ciò che scienziati di comprovato valore scienziati giudicarono irrealizzabile anche dopo il successo della trasmissione Transatlantica del 12 Dicembre del lontano 1901. Questo innegabile fatto è verificabile nelle Sale di Consultazione delle più prestigiose Biblioteche Pubbliche italiane, dove non è possibile rintracciare un solo testo di Storia della scienza e della tecnica, o una Enciclopedia multimediale, con l'esatta esposizione delle fondamentali invenzioni e scoperte scientifiche che permisero solo a Marconi di Inventare la Radio. L'opinione diffusa che oggi vi siano in gioco delle questioni più importanti da affrontare che occuparsi di un problema che nemmeno la Fondazione Guglielmo Marconi che si avvale della collaborazione di laureati di formazione tecnico-scientifica e laureati di formazione umanistica, è riuscita a risolvere. Questo comodo pretesto è ingiustificabile. Basti pensare al fatto che nel lontano 1943, nonostante l'Italia avesse nel 1941dichiarato guerra ad una Nazione che solo quattro giorni prima aveva subito il vile attacco giapponese di Pearl Harbor, il Governo degli USA non rinunciò a difendere l'opera universale di Marconi da quegli scienziati che per ragioni politiche e per identificabili interessi mercantili, lo accusavano di non aver inventato nulla che non fosse già stato brevettato da studiosi americani. Solo il Ministro delle Telecomunicazioni di questo breve Governo Tecnico, può rimediare al grave torto commesso dall'incauto Governo politico precedente, evitando il non augurabile discredito che colpirebbe le nostre Università e Accademie scientifiche, se risultasse che l'unico studioso in grado di rivelare la sacrosanta verità risulta ancora un modesto studioso autodidatta “ Rai Senior, marconista del XXI secolo” e del tutto estraneo all'ambiente universitario. Bologna, 12 dicembre 2012 Lodovico Gualandi
RAGIONEVOLE SOSPETTO DI REATO Lodovico Gualandi “Rai Senior e marconista del XXI secolo” segnala un ragionevole “sospetto di reato” commesso da quei ministri del Governo italiano che, il 18 febbraio 2009, ventuno giorni dopo le Celebrazioni del Centenario del Nobel conferito a Marconi, ebbero l'inaudita impudenza di abrogare definitivamente la Data Anniversario stabilita in Suo onore e perpetua memoria. Un'azione che nessun compatriota dell'Inventore della Radio può ragionevolmente accettare senza conoscerne le vere cause. Nessun Governo e nessuna Istituzione scientifica italiana, infatti, si è mai premurata di dichiarare ufficialmente che la Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi nel 1895: non lo affermano nessun testo di storia della scienza e della tecnica, nessuna enciclopedia multimediale e neppure le due imponenti Pietre Miliari poste a Villa Griffone di Pontecchio. Questo incontestabile fatto può rappresentare l'unica ragionevole causa che può assolvere quei ministri dal “sospetto di reato”, previsto dall'articolo 42 del nostro codice penale, permettendo il doveroso ripristino della Data Anniversario di Marconi, e agli studiosi che frequentano le Sale di Consultazione di prestigiose Biblioteche Pubbliche, di riconoscere le versioni vere sull'Opera Universale di Marconi, da quelle che inconsapevolmente non ne rispettano la verità storica, scientifica e tecnica. Bologna, 13 dicembre 2012 Gentili Amici, confido nel Vostro aiuto perché l'AGI e perfino la Redazione "scientifica" dell'ANSA di Roma, dimostrano di non essere in grado di comprendere l'esistenza di un problema che dovrebbe stare a cuore a tutti i compatrioti di Marconi.
Tengo a precisare che non desidero fare pubblicità ai miei libri: basti pensare che la mia trentennale ricerca l'ho condotta tutta a mie spese, e dalla Sandit libri non ho voluto neppure i diritti d'autore: pago solo del fatto che sia stato l'unico Editore a comprendere la necessità di fare conoscere la verità storica sull'Opera di Marconi e l' Invenzione della Radio.
Con stima e riconoscenza, Lodovico Gualandi
-------------------- MARCONI E I BOLOGNESI Perché non dimostrare di essere dei degni concittadini di Marconi? Di fronte alla incontestabile documentazione storica, scientifica e tecnica di prima mano, che rivela essere l'italiano Guglielmo Marconi il vero Inventore della radio e della prima tecnologia wireless a radiazione elettromagnetica, viene spontaneo chiedersi perché esistono ancora degli ingegneri, fisici, tecnici, storici e biografi, italiani e stranieri, che ne contestano la paternità. Bologna, 15 dicembre 2012
Lodovico Gualandi UN IMPROROGABILE DOVERE DEL PROSSIMO GOVERNO ITALIANO L'inconsapevole decisione del precedente Governo politico italiano di abrogare la Data Anniversario di Guglielmo Marconi, permette alle autorità della nuova Federazione Russa di credere, e in buona fede continuare a divulgare, la falsa opinione che la Radio non sia stata inventata dall'italiano Guglielmo Marconi, ma dal fisico russo Aleksander Popov. Bologna, 30/12/2012 Lodovico Gualandi UN MACROSCOPICO FALSO ! LODOVICO GUALANDI, FREELANCE RADIO ENGINEER,HISTORIAN AND WRITER.
RUSSIA O ITALIA ? CHI NE E' VERAMENTE RESPONSABILE !
Bologna, 4 gennaio 2013
The historical truth about the Invention of Radio is simple, and if no scientific institution in the world has ever managed to officially establish its paternity, it is solely due to the fact that in Italy, multimedia encyclopaedias and texts of the history of science and technology have always unfairly and unknowingly distorted it. More than a century after the invention of radio and the practical realization of the first real radio communications at short and long distances, only the Academy of Sciences in Moscow has officially attributed the authorship to the Russian physicist Aleksandr Stepanovich Popov. Lodovico Gualandi 13 febbraio: giornata mondiale della radio (dimenticata) La terra di Guglielmo Marconi trascura l'evento istituito da Unesco nel 2011 (Comunicato stampa) Pochi sanno che il 13 Febbraio 2013 si è celebrata la Giornata Mondiale della Radio. La data è stata istituita su iniziativa dell'Unesco nel 2011. I festeggiamenti principali si svolgono nella sede dell'organizzazione a Parigi. Proprio il 13 Febbraio del 1946 iniziarono le trasmissioni della Radio ONU. In questa giornata l'Unesco dedica 24 ore alla Radio, in tutte le sue forme e in tutte le sue epoche. Mi domando per quale motivo l'Italia, e soprattuto Bologna, patria di Guglielmo Marconi, l'attenzione a tale evento è stata scarsa, se non inesistente, pertanto i cittadini, se non appassionati del tema, non ne sono venuti a conscenza. A Bologna non ho sentito parlare di tale evento... eppure mi risulta che la radio sia nata proprio a Bologna.... Nella patria di Guglielmo Marconi c'e' poca attenzione: l'ultime dedicatagli, ad esempio, la dismissione della stazione ad onde medie a lui dedicata di Budrio. Il 18 febbraio 2009, ventuno giorni dopo le Celebrazioni del Centenario del Nobel conferito a Marconi, ebbero l'inaudita impudenza di abrogare definitivamente la Data Anniversario stabilita in Suo onore e perpetua memoria. Negare comunque un Anniversario all'Inventore della Radio o non celebrare la Giornata Mondiale della Radio, non può che nuocere al prestigio delle istituzioni culturali italiane. Quindi è necessario e opportuno che siano celebrati entrambi per ricordare a tutti gli italiani, ed ai giovani studenti in particolare, l'opera universale di Guglielmo Marconi, il primo italiano ad ottenere il Premio Nobel nella disciplina delle scienze fisiche. Bologna: 14/02/2013 MARCONI E LE BIBLIOTECHE ITALIANE In Russia l'invenzione della radio è stata ufficialmente attribuita al fisico russo Aleksander Stepanovich Popov, il 7 maggio del lontano 1945 ; con una data anniversario tuttora rigorosamente rispettata. In Italia invece, abrogando ingiustificatamente la data anniversario di Marconi, si è commesso l'errore di facilitare la distorsione della verità storica in molta letteratura e pagine web. Per il titolo onorifico di “ marconista del XXI secolo ”, conferitomi dalla Fondazione Guglielmo Marconi di Villa Griffone, ritengo doveroso segnalare che presso la Sala di Consultazione della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, e nelle biblioteche pubbliche italiane, non esiste una sola enciclopedia, o testo di storia della scienza e della tecnica, che offra un'esposizione panoramica e comprensiva sulla vera paternità della radio. La Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi a Villa Griffone di Pontecchio nel 1895 , e brevettata a Londra il 2 giugno 1896 , ma nella Grande Enciclopedia Sovietica presente nella Sala di Consultazione della Biblioteca dell'Archiginnasio, l'invenzione è attribuita al Fisico russo. Non si comprende perché l'Università degli Studi di Bologna e nessun'altra Istituzione scientifica non riveli che alla fine del secondo conflitto mondiale, per stabilire ufficialmente che la radio era stata inventata dal fisico russo , le autorità del passato regime sovietico costrinsero gli scienziati dall'Accademia delle scienze di Mosca a dichiarare il falso. Se le autorità che governano il nostro Paese non si preoccuperanno di stabilire mediante inconfutabili documenti storici che il Vero Inventore della Radio è Guglielmo Marconi, i giornalisti della carta stampata e gli autori di pagine web e di programmi radio televisivi, continuando ad attingere sull'invenzione della radio le versioni pubblicate dalle Enciclopedie Zanichelli, De Agostini. Mondatori, e perfino da alcune importanti opere della Treccani , contribuiranno a perpetuare la disinformazione su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane del XX secolo. Lodovico Gualandi Bologna: 3/05/2013
Nel lontano 1949 cominciò a circolare a Bologna un film sovietico in versione passo ridotto, intitolato “Martedì 7 Maggio”. In questo film, realizzato con evidenti scopi di prestigio e di propaganda, l'invenzione della radio era attribuita al Fisico russo Aleksander Stepanovich Popov, con delle motivazioni che potevano convincere solo chi ignorava la descrizione scientifica e tecnica del brevetto Marconi. Negli anni 60 un Fisico cecoslovacco emigrato negli Stati Uniti rivelò che il 7 maggio 1945 , le autorità del passato regime sovietico costrinsero degli scienziati dell'Accademia delle scienze di Mosca a dichiarare che la radio era stata inventata dal fisico russo Aleksander Popov. In Italia purtroppo nessuna istituzione scientifica e nessun governo hanno mai stabilito ufficialmente essere Marconi il vero inventore della radio. Accade così il paradosso che l'unica nazione al mondo che festeggia un falso inventore della radio è la Russia: mentre in Italia al Vero Inventore della Radio gli è stata abrogata la Data Anniversario. Lodovico Gualandi Bologna: 6/05/2013
Il titolo onorifico di "marconista del XXI secolo" mi permette di segnalare il pericolo che con il pretesto di onorare degnamente Guglielmo Marconi, anche nelle previste manifestazioni RADIO EXPO che si svolgeranno a Milano nel 2015, si potrebbero verificare gli inutili sprechi di denaro pubblico che si verificarono nel 1995, nel 2001 e nel 2009: quando il conclamato intento di onorare degnamente Marconi si trasformò nella inconsapevole abrogazione la Sua Data Anniversario.
La Russia, l'Italia e la RAI
In Russia ogni 7 maggio si celebra puntualmente il Radio Day, attribuendo ufficialmente l'invenzione della radio al Fisico russo Aleksander Popov. L'Italia non avendo mai stabilito ufficialmente che la Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi, continua a favorire inconsapevolmente la divulgazione di un falso programmato 68 anni fa dalle autorità del passato regime sovietico, per ragioni di prestigio e di propaganda. La Rai Radiotelevisione italiana non si dimostra più generosa, perché dimenticando che in Italia le prime Broadcasting nacquero per merito di Guglielmo Marconi, non ha mai favorito la conoscenza dei documenti che dimostrano a chi veramente appartiene la paternità della radio e delle prime radiocomunicazioni a brevi e grandi distanze. Si tratta di documenti talmente chiari ed incontestabili, da mettere in seria discussione l'onestà e l'intelligenza di coloro che dimostrano di non averli ancora compresi. Lodovico Gualandi L'articolo 50 della Costituzione della Repubblica Italiana consente ad ogni cittadino italiano di rivolgere alle Camere una petizione per chiedere provvedimenti legislativi, o per esporre delle comuni necessità: affermando anche che egli può fare a meno delle formalità previste, se a presentare la petizione provvede un parlamentare. Lodovico Gualandi, eletto "marconista del XXI secolo" ha inviato alla Senatrice Michela Montevecchi una "PETIZIONE MARCONI", affinché assuma gentilmente l'incarico di presentarla alle Camere. Troppe fonti di informazione stravolgono la verità storica sulla vera paternità della Radio, e l'ingiustificata abrogazione della data anniversario di Marconi da parte del Governo italiano, contribuisce purtroppo a facilitarne la diffusione. Il ripristino di una Data anniversario per l'Inventore della Radio, oltre a non costare nulla all'Erario, favorirebbe anche il ripristino ufficiale della verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche italiane. Lodovico Gualandi
Bologna: 21/06/2013
In Italia, per quanto riguarda l'esatta conoscenza delle originali
invenzioni tecniche e fondamentali scoperte scientifiche di
Guglielmo Marconi (le sole che avrebbero potuto consentirgli di
inventare la radio e realizzare le radiocomunicazioni, a brevi e
grandi distanze), esiste una deplorevole incompetenza a livello
Universitario e Accademico.
Bologna: 25/01/2014
In Russia la radio e la televisione celebrano ogni 7 Maggio il “Radio Day”, attribuendo l’invenzione della radio al Fisico russo Aleksander Stepanovic Popov: questo falso viene purtroppo divulgato in tutto il mondo in 64 lingue dalla rete di stazioni propagandistiche della “Voce della Russia”. In Italia invece la data anniversario del Vero Inventore della Radio è stata inconsapevolmente abrogata, mentre la Rai sembra addirittura ignorare che la Radio è stata inventata da Guglielmo Marconi, e che se Roma nel 1924 e Bologna nel 1936 ebbero le loro prime Broadcasting, questo si verificò solo per merito Suo. Lodovico Gualandi Bologna: 27/01/2014
Nelle Sale di Consultazione dell’Università degli Studi e dell’Archiginnasio di Bologna, non esiste un solo testo ufficiale di storia della scienza e della tecnica, o enciclopedia che sull’invenzione della radio rispetti la verità storica. Ma quale invenzione!. Dove sono i documenti che ne offrono la dimostrazione storica, scientifica e tecnica. I libri pubblicati dal Centro Studi della Fondazione Marconi e dall’Università degli Studi di Bologna: "CENTO ANNI DI RADIO (Edizione SEAT del 1995) e "UN NOBEL SENZA FILI" (Edizione University Press del 2009), non solo non lo dimostrano ma contribuiscono a distorcere la verità storica. La Rai, dal canto suo, non dispone di un solo filmato su Guglielmo Marconi, degno di essere riproposto. Lodovico Gualandi Bologna: 5/03/2014 Un "marconista del XXI Secolo" non può restare indifferente di fronte alla ingiusta ed ingenerosa abrogazione della Data Anniversario di Guglielmo Marconi, sapendo che in Russia, dal lontano 1945 - ogni 7 Maggio - si celebra ufficialmente un RADIO DAY, attribuendo l'invenzione della radio al fisico russo Alexsander Popov. |