Fondato nel 1995
Film dedicati al mondo della Radio
Il primo film che vi segnaliamo e in bianco e nero "S.O.S. Lutezia",
v. Si tous les gars du monde [1956]
Drammatico
Attori:
Hélène Pedrière
Claude Sylvain
Jean-Louis Trintignant
Regia: Christian-Jaque
Nazione: Francia
Durata: 110 m
Si tous les gars du monde (Paris, 24.02.56 - 110') - naz.: Francia/Italia
- regía: Christian-Jaque - v.c. n. 22425 del 21.08.56 - m. 3000 - ppp:
24/08/56 - c. pr.: Cinétel, Paris (Francia) / Films Ariane, Paris
(Francia) / Filmsonor, Paris (Francia) - c. compr.: Rizzoli Film di
Angelo Rizzoli.
In Italia: S.O.S. Lutezia - In Usa: Dead Run (1961 - 98')
A PARER NOSTRO E' UN FILM DA FAR VEDERE NELLE SCUOLE PERCHE' VIENE
MESSA IN RISALTO IL VALORE E L'IMPORTANZA DELLA RADIO.
L'equipaggio
di un motopeschereccio è vittima di un avvelenamento collettivo
causato da cibi avariati che costringe gli uomini a stazionare nel mare
del Nord. Il disperato messaggio di soccorso viene captato da un radioamatore
che si mette subito in contatto con un medico. Questi, dopo aver fatto
una diagnosi, comunica che per salvare gli uomini da morte sicura occorre
la somministrazione di un siero entro un periodo di dodici ore. In seguito
all'intervento di altri due radioamatori, il siero viene messo a disposizione.
Il problema è andarlo a recuperare a Berlino Est.
Altri approfondimenti su S.O.S. LUTEZIA
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film consigliati:
HIGH FREQUENCY (Qualcuno in ascolto)
Thriller
Attori:
Vincent Spano, Oliver Benny, Anne Canovas, Isabelle Pasco
Regia: Faliero Rosati
Nazione: Italia
Durata: 100 m
Anno: 1988
Tra rocce e nevai ad altissima quota in Svizzera, il tecnico Peter svolge
con competenza e passione - tutto solo - il proprio lavoro in una baita
attrezzatissima per controllare la frequenza e regolarità delle
innumerevoli immagini in arrivo via satellite. In tanta solitudine capita
a Peter di udire la voce del dodicenne Danny dilettante radioamatore
che vive con la madre su di un'isola nel Maine. Fra i due il colloquio
diviene simpatico e quotidiano. Nel frattempo una tempesta magnetica
ha causato un danno all'antenna: Peter coglie su di un video la strana
immagine di una grande sala dove un uomo uccide un individuo e una giovane
donna appare spaventata. Tra il tecnico e il lontano americano si attivano
ricerche appassionanti: l'intento è identificare la sconosciuta,
dopo averla localizzata, avvertirla e con ciò forse salvarla.
Peter fa calcoli e poi ricostruisce i dettagli dell'immagine; l'altro
lo ascolta, pone domande e scartabella libri ed enciclopedie. Finalmente
viene chiarita la natura dell'edificio, la città (Washington)
e perfino la persona della donna (una certa Anna Sweder) con tanto di
domicilio e indirizzo. Sicuramente Peter, che ha lavorato freneticamente,
nulla può fare, ma Danny se ne va arditamente a Washington e
si reca nell'alloggio della sconosciuta. In Svizzera, ora Peter lo vede
nella sala, ben inquadrato da una telecamera che esiste nell'alloggio
medesimo. Di poi, la scoperta: la donna non è affatto la vittima
di qualche oscura trama, ma la complice di un terribile gioco di spionaggio
internazionale, condotto sul posto da un figuro per conto di una qualche
Potenza. Nell'appartamento vi è l'attrezzatura tecnica necessaria
per utilizzare il codice di accesso ai vari satelliti. Danny è
caduto in una spaventosa trappola e scrive per l'amico rapidi messaggi,
che Peter legge sul video: il ragazzo deve essere salvato e la macchinazione
sventata. Peter si pone in grado di poter denunciare al mondo intero
e in presa diretta quello che sta accadendo e li minaccia di farlo.
Spaventati e resi all'impotenza, costoro dopo aver appiccato il fuoco
all'alloggio in cui si trova Danny fuggono, mentre la madre del ragazzo,
contattata da Peter, allerta la polizia, che salva il ragazzo. Dopo
tante avventure ai due amici ora non resta che di conoscersi di persona.
Le comunicazioni radio sono fra WM1ATE (Danny) Vinalhaven, Maine (isola)
nord Atlantico e HB9RFX (Peter) Svizzera fra Francia e Italia (Monte
Bianco)
Frequency
- Il futuro in ascolto
Regia di Gregory Hoblit
Cast: Dennis Quaid, James Caviezel, Shawn Doyle, Elizabeth Mitchell,
Andre Braugher, Noah Emmerich;
thriller/fantastico;
Usa; 2000; C.; dur. 1h e 50'
Un buon thriller di marca fantastica sospeso tra Ritorno al futuro e
L'uomo dei sogni
Il viaggio nel tempo è un tema assai frequentato su celluloide,
ma Frequency ha l'originalità di istituire tra passato e presente
un punto di contatto che, per quanto fantastico, conta autorevoli scienziati
tra i suoi sostenitori, uno dei quali, il Prof. Brian Greene, insigne
autore di ardite teorie cosmologiche, ha collaborato alla realizzazione
del film di Gregory Hoblit. La storia di partenza è assai semplice
(come di frequente le buone idee): vediamo un pompiere, Frank Sullivan,
compiere imprese (troppo) eroiche nel 1969, poi passiamo al 1999 e ritroviamo
il figlioletto John che è diventato un poliziotto di trentasei
anni e con svariati problemi personali, anche per la precoce scomparsa
della figura paterna - è per l'appunto la sera precedente al
giorno della morte del padre, scomparso trent'anni prima in un incendio
-. Qui Hoblit piazza la prima 'magia per caso', fondamentale per lo
sviluppo del plot: il vecchio apparecchio da radioamatore di Frank viene
riesumato per caso da John e rimesso in funzione. Fuori la più forte
tempesta solare dal 1969 ad oggi si fa sentire producendo le aurore
boreali, fenomeno di rifrazione del campo elettromagnetico che si manifesta
nelle zone alte dell'atmosfera: in pratica le onde radio inviate dalla
ricetrasmittente di Frank nel 1969, per una strana congiuntura spazio-temporale,
'arrivano' alla stessa ricetrasmittente, azionata da John, nel 1999.
L'incontro tra i due è normale finché comprendono di trovarsi
nella stessa casa nel Queens in due epoche diverse, ed il figlio, memore
di un dolore durato una vita, avvisa il padre che seguendo il suo istinto
di pompiere l'indomani morirà. Chiaramente il decesso viene aggirato,
ma l'alterazione della linea temporale, per un credibile sviluppo di
eventi incatenati, genera nuovi inquietanti sviluppi e ricordi nuovi
di zecca nel futuro a venire, nuovi anche per John, che mantiene comunque
consapevolezza del 'reale' e tenta, per quanto possibile, di riassestare
le cose: il problema numero uno, fondamentalmente, è un serial
killer destinato, come Frank, a morire nel 1969, ma anch'egli 'recuperato'
nel continuum spazio-temporale proprio grazie ad una minimale interferenza
del pompiere, e destinato a provocare gravi lutti nella famiglia Sullivan.
Frequency continua fino ai titoli di coda in una corsa impazzita per
fermare l'assassino seriale senza causare turbamenti eccessivi nel presente:
dal 1999 il figlio poliziotto guida in base ai suoi indizi incompleti
la caccia del padre pompiere, interpretato da un Dennis Quaid felicemente
in parte. Il presupposto principale del film di Hoblit è lo stesso
alla base dei sequels di Ritorno al futuro - alterando il passato si
generano presenti (e futuri) alternativi -, mentre la magia del recupero
(impossibile) della presenza del padre perduto ricorda non poco lo spirito
di un piccolo grande film come L'uomo dei sogni di Phil Alden Robinson.
Buoni modelli, dunque, ben shakerati in un anomalo fanta-thriller di
marca spazio-temporale, privo di smagliature in fase di script ed emotivamente
avvincente.
Nel DVD di "Frequency", fra i contenuti "extra" ci sono anche le interviste
a due radioamatori americani: Bruce, N6TFS e Marshall, K6MEF che descrivono
l' attività radioamatoriale.
Radio Killer
- Joy Ride
Titolo originale: Joy Ride
Nazione: USA
Anno: 2001
Durata: 96 min.
Regia: John Dahl
Sito ufficiale: www.joyridemovie.com
Distribuzione: Medusa
Cast: Paul Walker, Steve Zahn, Leelee Sobieski.
Il viaggio in auto verso casa di due fratelli, Lewis e Fueller, e della
loro amica d'infanzia Venna, si trasforma in un incubo quando i ragazzi
decidono di divertirsi un po' con un scherzo radiofonico ai danni di
uno sconosciuto camionista dal significativo soprannome, "chiodo arrugginito".
I giovani non sanno però che l'uomo in realtà è
un folle assassino che, da quel momento, comincerà a perseguitarli
per avere la sua vendetta...
Prendendo spunto dai due road-movie per eccellenza del cinema del brivido,
ovvero "The Hitcher" e "Duel", il regista John Dahl dirige un discreto
thriller che mescola sapientemente suspense ed un pizzico di ironia,
mantenendo, per tutta la durata, un buon ritmo. Un film "essenziale",
con pochi elementi, quasi elementari (due fratelli, la bella e contesa
di turno, il folle assassino, la strada) che recupera un cinema di semplice
e puro divertimento, utilizzando, in modo intelligente, tutti gli stereotipi
ed i luoghi comuni del genere. Peccato che la trama sia piuttosto esile
ed assolutamente priva di originalità e che manchi la "cattiveria"
giusta per farlo assurgere al titolo di "film da vedere". In sostanza
una pellicola interessante, sostenuta anche da un trio di giovani attori
(Paul Walker, Steve Zahn, Leelee Sobieski) di belle speranze e ottime
promesse, ma che non lascia un segno tangibile del suo passaggio nella
cinematografia di genere.
Phenomenon
Anno: 1996
Fantastico - 123 minuti
di Jon Turteltaub
con Robert Duvall, John Travolta, Forest Whitaker
Usa
George Malley è un ragazzo semplice: nella cittadina di Harmon
tutti lo apprezzano come meccanico e persona fidata, e la sua vita scorre
senza imprevisti tra un'auto da riparare e un incontro con il migliore
amico Nate. Ma il giorno del suo compleanno George scopre di avere sensibilità
e poteri paranormali, e la sua vita cambia completamente: anche gli
amici, spaventati dalla stupefacente trasformazione, finiscono per emarginarlo.
Solo la fiducia di Doc, permetteranno a george di provare che la temuta
genialità non è altro che immenso calore umano. Un calore
che ha commosso milioni di spettatori in tutto il mondo.
Contact
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: James V. Hart
Michael Goldenberg
dal romanzo di: Carl Sagan
Interpreti: Jodie Foster
Matthew McConaughey
Angela Bassett
James Woods
Durata: 150 min.
Usa 1997
Ellie Arroway (Jodie Foster) per tutta la vita ha cercato delle risposte.
Da bambina si alzava di notte per ascoltare la sua radio a onde corte
in attesa che altre voci si unissero alla sua. Orfana di madre, dopo
la morte del padre si dedica totalmente alla scienza, tanto che giovanissima
le viene offerta una cattedra di astronomia a Harvard. Ma Ellie vuole
dimostrare la teoria che "l'universo è un posto troppo grande
per viverci da soli", e così fa di tutto per collaborare prima
al SETI (il programma americano per la ricerca di intelligenze extraterrestri)
poi per fondare un proprio programma di ricerca e di "ascolto" dello
spazio. Un giorno, i suoi radiotelescopi captano qualcosa: un contatto
proveniente dalla stella di Vega.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Carl Sagan, scrittore
e scienziato che aveva ideato una storia basata sulla possibilità di
un contatto tra la razza umana e una forma di vita intelligente proveniente
da un altro pianeta.
Ne viene fuori una storia di tipo fantastico, che potrebbe essere considerata
come soltanto avventurosa, se al centro di tutto non venisse posto il
problema del rapporto tra scienza e fede. Sotto questo aspetto il film
pone molte domande ed offre poche risposte, facendo capire che da una
parte c'è la scienza con i suoi fatti concreti e tangibili, dall'altra
la fede che non possiede formule matematiche per dimostrare i propri
principi. Il teologo Palmer è un leader spirituale rappresentante
di quella New Age, che tanti proseliti ha ottenuto in America. Molta
materia proposta, molta confusione, un'idea di religione legata alla
corporeità e alla possibilità di 'vedere', di 'dimostrare',
molte ambizioni che si scontrano con le esigenze commerciali di fare
spettacolo, cosa che alla fine riesce meglio (data la bravura di Zemechis)
rispetto ai contenuti che si vogliono proporre. Dal punto di vista pastorale,
prevalgono quindi le ambiguità , assai diffuse in una narrazione
troppo lunga e dilatata (due ore e mezzo).
Radiofreccia
REGIA
Luciano Ligabue
TITOLO ORIGINALE
Radiofreccia
GENERE
Commedia, Drammatico
Durata: 112 min.
Italia 1998
"RADIO
FRECCIA" è una storia di amicizia. Anzi, è la storia
dell'amicizia di un gruppo di ragazzi di provincia con Freccia. Cioè
con il più spaccone e strafottente, il più libero, il
più coraggioso e leale del borgo. E l'ammirazione è il
sentimento che ispira l'amicizia di Bruno, Tito, Iena e Boris.
L'ambiente è quello della provincia degli anni settanta, anni
cruciali in cui la realtà rurale secolare cedeva definitivamente
il passo alla modernizzazione. Anni in cui bastava un trasmettitore
da 5 watt per aprire una radio "libera", anni in cui si cominciavano
a sentire gli effetti della "rivoluzione sessuale" anche in
provincia, ma anche gli anni dell'eroina, della droga come fenomeno
di massa.
Così è Bruno che, a dispetto dello scetticismo generale,
apre Radio Raptus, cioè la soffitta di casa sua con un trasmettitore
da 5 watt, un giradischi con i suoi dischi, e la sua voce dentro. E
la radio diventa la seconda casa (la prima è il Bar Laika) di
tutti e cinque. Al punto che quando Freccia, in seguito ad una lite
furiosa con l'arrogante amante della madre, è costretto ad abbandonare
la casa dov'era nato (nella quale non tornerà mai più),
si trasferisce nella soffitta di Bruno.
Poi c'è il bar, la loro prima casa, retaggio eterno della vita
di paese. E dentro al bar c'è Adolfo, cioè il barista,
cioè un cinquantenne con la battuta al veleno, cioè uno
che non guarda in faccia a nessuno (anche se sei Freccia) e che se fai
una cazzata te lo dice senza tanti complimenti. Ma anche uno che ti
sa capire, che non ti giudica. Meglio di un padre, meglio di una madre,
soprattutto se sei Freccia. Così la vita scorre, con i ragazzi
che fanno gli operai (solo Bruno studia), vanno in discoteca il sabato
sera o girano la provincia alla ricerca del segnale di Radio Raptur.
La vita scorre, ma non tranquilla. Freccia conosce una ragazza di città,
una tossica. Con lei comincia a farsi. Con lei compie il doloroso percorso
di ogni tossico. Un percorso dal quale porta all'isolamento. Ma non
alla fine. Almeno se sei Freccia.
Con dolore e fatica, Freccia, torna alla vita e agli amici, alla radio
e al bar. E poi arriva anche l'amore. Che all'inizio è bellissimo
e non sembra neanche vero. Che poi invece diventa veleno perché
lei ti lascia e te ricominci a farti, e ti fai così tanto che
ti trovano morto in fosso.
E rimane solo Bruno davanti al microfono della vostra radio a ricordarti,
te e gli altri, perché questa radio, da allora, si chiama Radiofreccia
e perché chiude proprio oggi che compie diciott'anni. Ed è
un giorno come un altro dell'anno 1993.
Lavorare
con lentezza
Titolo
originale: Lavorare con lentezza
Nazione: Italia
Anno: 2004
Genere: Drammatico
Durata: 111'
Regia: Guido Chiesa
Sito ufficiale: http://www.lavorareconlentezza.wumingfoundation.com
Bologna, 1976. Due ragazzi sui 20, Sgualo e Pelo, possono solo sognare
una via d'uscita dal quotidiano grigio e opprimente. Qualche volta per
ovviare alla cronica mancanza di denaro fanno qualche "lavoretto"
per un ricettatore locale, Marangon. Questa volta, però, Marangon
propone loro qualcosa di diverso... scavare un tunnel nel sottosuolo
del centro. Obiettivo: la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti. I
due, non senza tergiversare, accettano la rischiosa impresa. Per vivacizzare
le lunghe ore notturne di "lavoro", i due portano nel tunnel
una radiolina. Contro ogni logica, trovano una stazione: Radio Alice.
Una notte i due decidono di andare alla sede dell'emittente e inizia
così per i due ragazzi l'avventura in un mondo nuovo, eccitante.
Il Mago delle Onde
Titolo originale: Il Mago delle Onde
Nazione: Italia
Anno: 2004/2005
Genere: Documentario, Storico
Lingue: italiano, inglese
Durata: 70'
Regia: Alessandro Giupponi |
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Il film-documentario sulla giovinezza di Guglielmo Marconi, ''Il Mago delle Onde'', vuole essere un omaggio che il mondo della comunicazione intende rendere al grande scienziato.
Da meno di dieci anni sono stati rinvenuti dal Professor Giovanni Paoloni, presso l'Accademia Nazionale dei Lincei, alcuni quaderni, dimenticati per quasi un secolo, contenenti i primi appunti di laboratorio del giovane Guglielmo.
Attraverso lo studio delle notizie e delle informazioni in essi contenute, gli studiosi della Fondazione Marconi hanno potuto ripercorrere le tappe che hanno portato il giovanissimo scienziato all'invenzione della Radio e alle intuizioni successive che hanno determinato, nel secolo scorso, quello sviluppo straordinario delle comunicazioni che ha stravolto le nostre abitudini di vita.
Oggi questi preziosi documentari sono tra i "Protagonisti" delle scene di fiction attraverso le quali viene narrata la giovinezza di Guglielmo Marconi.
Il regista Alessandro Giupponi ha realizzato un'opera che, partendo dalle prime sperimentazioni, passa in rassegna gli attuali, incredibili sviluppi della comunicazione e offre un importante apporto per una riflessione sullo stato attuale della ricerca in questo campo e sui suoi possibili, futuri sviluppi.
La narrazione parte dai primi anni del giovane Marconi, dalle sue intuizioni e dai suoi primi esperimenti che condurranno, nel tempo, a invenzioni rivoluzionarie come la telegrafia senza fili, la radio, il radar, la televisione, le comunicazioni satellitari.
Nel film sono descritti, tra fiction, documenti di repertorio ed interviste alle massime autorità del campo, i suoi rapporti in famiglia e con la madre inglese, che determinerà poi la scelta dell'Inghilterra per il lancio dei primi brevetti. Il suo grande maestro, il Prof. Vincenzo Rosa di Livorno. L'incontro con il celebre fisico bolognese, Augusto Righi. Il suo laboratorio misterioso, la sua stanza "dei bachi". I primi esperimenti segreti, che hanno per unica testimone la madre. I primi 5 metri senza fili. L'esperimento dei "Celestini", che provò la capacità delle onde elettromagnetiche di attraversare la massa di una collina. Le preoccupazioni del padre. e poi il suo successivo sostegno economico agli esperimenti del figlio. I suoi strabilianti successi internazionali, fino all'assegnazione del Premio Nobel. La famosa trasmissione transatlantica e i grandi, epici salvataggi di vite umane, dal Titanic alla spedizione Nobile precipitata nell'Artico. e poi la straordinaria capacità imprenditoriale di Marconi che lo porterà ad aprire le fabbriche inglesi di Chelmsford.
Il film è un importante contributo per far comprendere al pubblico, e soprattutto ai giovani, quanto siano presenti nella vita di ogni giorno, e quanto lo saranno nel futuro dell'uomo, le tecnologie che hanno come punto di riferimento originario la genialità del grande scienziato.
Jakob Il Bugiardo
Titolo
originale: Jakob The Liar
Nazione: USA
Anno: 1999
Genere: Drammatico
Durata: 1h e 59'
Cast: Robin Williams, Alan Arkin, Bob Balaban, Michael Jeter, Armin Mueller-Stahl, Liev Schreiber, Mathieu Kassovitz.
Regia: Peter Kassovitz
Durante la seconda guerra mondiale, in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, Jakob Heim, proprietario di un caffè chiuso da tempo, ascolta per caso un bollettino radio proibito che annuncia alcuni successi dell'esercito sovietico sui nazisti. Il giorno dopo comunica queste notizie a due amici ormai in preda allo sconforto. Le voci si allargano anche agli altri e ben presto circola la notizia che Jacob possieda un radio, crimine grave punibile anche con la morte. Tuttavia la voglia di speranza prevale sulla paura, e ogni mattina gli abitanti del ghetto chiedono di conoscere le novità. Jakob, incapace di deluderli, fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti. Anche i tedeschi infine vengono a sapere dell'esistenza di questa radio. Non trovando però niente, il generale fa radunare tutti in piazza e minaccia di uccidere dieci persone, se il possessore della radio non si costituisce. Jakob avanza, sale sul palco, confessa che la radio non è mai esistita. Gli intimano di dire la verità. Lui non lo fa, e viene ucciso.
Un certo Marconi
regia di S. Bolchi (1974)
Diretto da Sandro Bolchi su testi di Benvenuto Garone e Diego Fabbri, il film tv del 1974 è dedicato al grande scienziato autodidatta, primo Premio Nobel italiano per la Fisica nel 1909 a soli 35 anni, che con le sue geniali invenzioni (radio, telegrafo senza fili...) ha rivoluzionato il mondo delle comunicazioni. In un'immaginaria intervista rilasciata ad un giornalista americano, Marconi ripercorre le tappe fondamentali della sua avventura scientifica, rievocando soprattutto pensieri, sentimenti ed emozioni che accompagnarono ogni conquista raggiunta. Ne emerge un ritratto inconsueto e accattivante della personalità di Marconi, dell'ultimo grande artigiano della scienza, un uomo che per i suoi esperimenti adoperava rocchetti di fili di ferro, bidoni di benzina e aquiloni, la cui capacità visionaria si combinava con una straordinaria capacità imprenditoriale. A dare volto a un Marconi solitario e ironico, è Gualtiero De Angelis, celebre doppiatore, voce italiana di Gary Cooper, Cary Grant, James Stewart. Luigi La Monica interpreta Sid Ross, il giornalista americano (personaggio di fantasia) che raccoglie il racconto dello scienziato a bordo del famoso panfilo Elettra, ricostruito per l'occasione, sul quale Marconi realizzò alcuni dei suoi più straordinari esperimenti.
Anno di messa in onda: 1974 (Programma nazionale)
Regia: Sandro Bolchi
Sceneggiatura: Benvenuto Garone, Diego Fabbri
Con Gualtiero De Angelis, Luigi La Monica, Andrea Matteuzzi, Giuseppe Addobbati, Piero Biondi, Consalvo Dell'Arti, Sandro Dori, Attilio Dottesio
Scene e costumi: Sandro Dell'Orco
Musiche: Mario Bertolazzi
Fotografia: Giuliano Giustini
Consulente scientifico: Ten. Col. Franco Cremona
Produzione: Intervision realizzata da Mario Davidde
Tratto da:
http://www.rewind.rai.it/scheda.asp?serie=11
La tenda rossa (Krasnaja palatka)
regia di
Michail K. Kalatozov (1970)
Il 24 maggio 1928 il dirigibile Italia, al comando del generale Umberto Nobile, sorvolava il Polo Nord. Poichè il tempo pessimo sconsigliava l'atterraggio, dopo il lancio sui luoghi di una croce e una bandiera nazionale, l'aeronave riprendeva la via del ritorno, ma, appesantita dalle incrostazioni di ghiaccio e con un motore in cattive condizioni, si schiantava ben presto al suolo. Mentre, alleggerito, l'involucro riprendeva quota, trascinando con sè una parte dell'equipaggio, l'altra, con il comandante, restava a terra, trovando riparo sotto una tenda rossa, recuperata dopo il disastro insieme ad altre apparecchiature. Aggiustata fortunosamente una radio, i superstiti lanciano un appello, raccolto da un radioamatore di Arcangelo. Le autorità di Mosca, allora, ordinano al rompighiaccio "Krassin" di dirigersi verso gli scampati. Intanto, due italiani, con lo scienziato svedese Malmgrem, abbandonano la tenda, cercando di raggiungere a piedi la base di partenza, Kigsbay. Contemporaneamente un pilota svedese riesce a raggiungere in volo i superstiti italiani ma può riportare alla base solo uno di essi: il comandante Nobile. Durante la marcia verso Kigsbay Malmgrem muore mentre scompare tra i ghiacci l'esploratore Amundsen, che aveva generosamente accettato di partecipare ai soccorsi. Finalmente, quarantotto giorni dopo la sciagura, i superstiti della tenda rossa vengono messi in salvo dal "Krassin".
REGIA: Michail K. Kalatozov
SCENEGGIATURA: Michail K. Kalatozov, Nicola Badalucco, Ennio De Concini
ATTORI: Claudia Cardinale, Sean Connery, Juri Vizbor, Luigi Vannucchi, Juri Solomin, Edward Marzevic, Hardy Krüger, Otar Koberidze, Boris Kmelnizki, Nikolai Ivanon, Massimo Girotti, Peter Finch, Donatas Banjonis, Mario Adorf, Nikita Mikhalkov
FOTOGRAFIA: Leonid Kalashnikov
MONTAGGIO: Maria Timofeeva
MUSICHE: Ennio Morricone
PRODUZIONE: FRANCO CRISTALDI PER LA VIDES CINEMATOGRAFICA (ROMA) MOSFIL (MOSCA)
DISTRIBUZIONE: INC - RICORDI VIDEO, PANARECORD, RCS FILMS&TV
PAESE: Italia, URSS 1970
GENERE: Drammatico
DURATA: 143 Min
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IL COLPO
regia di Raffaele Manco (2010)
Il Colpo documenta l’avvenuto esperimento delle trasmissioni radiotelegrafiche, nonché futuro segnale di onde elettromagnetiche, di Guglielmo Marconi messo in atto a Villa Griffone, nella località bolognese di Pontecchio. Un lavoro cinematografico valido come strumento culturale per consentire la diffusione di un evento scientifico d’avanguardia nell’800. Un evento storico-scientifico che con la sua riuscita cambierà non solo il destino delle telecomunicazioni, ma sarà anche il rappresentativo progresso nella trasmissione dei segnali in campo medico-scientifico.
DURATA: 15 Min
Documentario tedesco su Marconi
Segnaliamo che nel 2013 l'emittente tedesca ZDF (e l'emittente franco-tedesca ARTE, che l'ha ripetuto, nei primi giorni, del mese di gennaio 2014
con traduzione in francese) hanno trasmesso la docu-fiction di Axel Engstfeld "Das unsichtbare Netz". Il documentario, con l'ausilio di attori e con un'ottimo supporto tecnico, ricostruisce la storia dell'origine della radio riconoscendo pienamente il merito di Marconi ed anzi sottolineandone il ruolo di coraggioso pioniere, spesso incompreso in patria.
In tedesco, il documentario può essere visionato qui:
http://www.zdf.de/ZDFmediathek/beitrag/video/1211142/Das-unsichtbare-Netz
Non sappiamo se il documentario sia mai stato trasmesso dalla televisione Italiana, presumo di no; certamente meriterebbe di essere acquistato, tradotto e trasmesso; la qualità del documentario è secondo me superiore a quella del comunque meritorio (ma pressoché mai trasmesso da RAI) "il mago delle onde".
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