Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995
Fondato nel 1995


25 aprile, anniversario della Liberazione


Durante il fascismo fu riconosciuta agli effetti civili la festa del 25 aprile con tutta un'altra motivazione: Gazzetta Ufficiale n. 84 del 12 aprile 1938. Legge 28 marzo 1938 - XVI, n. 276: "Il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile". Fu successivamente modificata nella forma attuale dal primo governo provvisorio, ancora prima della proclamazione della Repubblica con D.L.luogotenenziale 22 aprile 1946 n. 185. Disposizioni in materia di ricorrenze festive, in "G.U. del Regno d'Italia" del 24 aprile 1946, n. 96. All'art. 1 sta scritto: "A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale" Il 25 Aprile è la data convenzionalmente scelta per ricordare la Liberazione d'Italia.
L'esito della lotta partigiana e della Resistenza, che ha avuto inizio nel settembre del 1943, è culminato con l'insurrezione popolare proclamata dal Comitato di Liberazione Nazionale.
Il 2 giugno invece fu istituito nel 1949 con la legge 27/5/1949 n. 260 (riordino della normativa sulle festività e istituzione della Festa della Repubblica) dal governo De Gasperi. Nel 2001 con l'entrata in vigore della legge 20/11/2000 n. 336 è stata ripristinata la festa della Repubblica del 2 giugno, che era stata spostata alla prima domenica del mese di giugno.

Il Decreto legislativo del 22 aprile 1946, all'art. 1 recita quanto segue: «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato Festa Nazionale». Nell'articolo 1 si parla espressamente di “Anniversario della Liberazione” e di “Festa Nazionale”.
Il percorso compiuto dal 25 Aprile per diventare una vera e propria festività è, tuttavia, molto articolato. Occorre prima di tutto citare Ivanoe BONOMI, Presidente del Consiglio nel 1944-1945 (CLN). Nella seduta del Consiglio dei Ministri del 25 aprile 1945 il Presidente Bonomi, nonché Ministro degli Interni e ad interim per l'Africa occupata, in occasione della liberazione del Nord Italia rivolge questo messaggio alle truppe combattenti:
«Il Consiglio dei Ministri, adunato mentre stanno per crollare gli ultimi resti della dominazione fascista sostenuta dalle baionette tedesche, saluta gli eserciti vittoriosi che hanno varcato il Po e che vibrano l'estremo colpo al nemico in ritirata. Il Consiglio è lieto di constatare che tra le truppe che marciano alla liberazione del territorio nazionale sono le bandiere e gli animi degli italiani che hanno preso spontaneamente il loro posto naturale nel grande campo di battaglia in cui si è trasformato, per follia degli uomini, il mondo civile».
In questo modo l'Italia liberata saluta i suoi liberatori: essi non comprendono soltanto le truppe dell'esercito e gli alleati, ma anche e soprattutto tutti gli uomini che hanno operato attivamente nella Resistenza italiana.
FERRUCCIO PARRI, Presidente del Consiglio nel 1945 nonché membro del CLN, indice, per il 28 agosto 1945, una cerimonia per solennizzare la totale liberazione dell'Italia. Tramite fonogramma e telegramma con precedenza assoluta, vengono diramate direttive a tutti i ministeri e le Prefetture del Regno affinché ogni edificio pubblico venga imbandierato.
La cerimonia ufficiale, che si svolge in Campidoglio alle 18,30, è la prima di altre manifestazioni che si terranno nel 1945; essa apre il percorso della ricorrenza del 25 aprile come anniversario della Liberazione. I discorsi ufficiali parlano sia della vittoria degli americani sui giapponesi, e quindi della fine della seconda guerra mondiale, sia della liberazione del territorio italiano. Ad essa sono invitate tutte le rappresentanze delle forze alleate, delle istituzioni pubbliche e degli ordini militari. Sono inoltre presenti i direttori delle testate giornalistiche romane più importanti. Queste iniziative sono seguite da una serie di decreti legislativi, come quello del 22 aprile 1946, che all'art. 1 recita quanto segue: «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato Festa Nazionale». Nell'articolo 1 si parla espressamente di “Anniversario della Liberazione” e di “Festa Nazionale”. Così accade anche per quanto riguarda gli anni 1947 e 1948. Un'inversione di tendenza si ha però nel '48: è questo l'anno in cui per l'ultima volta il 25 aprile viene proclamato giorno di Festa nazionale. Nella seduta del Senato della Repubblica del 17 settembre 1948, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi e in concerto con i Ministri del Tesoro Giuseppe Pella e del Lavoro e della Previdenza sociale Amintore Fanfani, viene presentato in Senato il disegno di legge n. 75, che serve a «stabilire il nuovo elenco delle ricorrenze festive». L'inserimento del 25 aprile tra i giorni festivi e non più, così com'era accaduto per gli anni precedenti, tra le festività nazionali, diventa il nodo cruciale sia nel dibattito parlamentare che nelle reazioni degli ex partigiani; essi reagiscono vivacemente perché dietro questa nuova scelta politica intuiscono il tentativo di ridimensionare il valore della Resistenza. Tuttavia, da questo momento in avanti, soltanto il 2 giugno assumerà l'appellativo di Festa nazionale. Vengono quindi definite e chiarite le principali festività:
FESTE NAZIONALI: inizialmente è prevista una sola Festa nazionale: il 2 giugno;
GIORNI FESTIVI: comprendono tutte le domeniche, il primo giorno dell'anno, il 25 aprile, il Lunedì di Pasqua, il 1° maggio, il 4 novembre, il Natale, ecc.;
SOLENNITA' CIVILI: concernono il 4 ottobre, dedicato a S. Francesco e a S. Caterina da Siena, Patroni d'Italia.
Il 22 settembre 1948, al Senato della Repubblica, nella riunione della I Commissione degli Affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, l'onorevole Piero Montagnani, senatore per il PCI nella circoscrizione di Milano, afferma di concordare con il progetto del governo circa il mantenimento della distinzione tra feste nazionali, giorni festivi a tutti gli effetti civili e solennità civili. Tuttavia ritiene che sarebbe opportuno includere il 25 aprile (anniversario della Liberazione) non già tra i giorni festivi, bensì tra le feste nazionali, essendo questa la data che ha condizionato e creato i presupposti di tutto il successivo evolversi della vita democratica italiana. L'onorevole Piero Montagnani, nella riunione del 30 settembre della stessa commissione, ritorna sul problema ed osserva inoltre che: «l'art. 1 del disegno di legge prevede una festa nazionale e, precisamente, il 2 giugno, festa della Repubblica. In linea subordinata e qualora si volesse accedere al principio della pluralità delle feste nazionali, riterrebbe indispensabile includervi anche il 25 aprile, anniversario della Liberazione, poiché questo giorno rappresenta il punto di arrivo della ultraventennale lotta del popolo italiano contro la dittatura fascista ed al tempo stesso il punto di partenza di tutta la successiva storia d'Italia, che ha reso possibile l'evento del 2 giugno. D'altra parte l'inserire il 25 aprile nella categoria dei giorni festivi, a tutti gli effetti civili, potrebbe assumere l'aspetto di una diminuzione dell'importanza di tale ricorrenza, in quanto per gli anni 1946 e 1947 fu dichiarata Festa Nazionale».
E' la legge del 27 maggio 1949 n. 260 che mette ordine in questa complessa e conflittuale materia. L'unica Festa nazionale è quella del 2 giugno, mentre il 25 aprile viene inserito tra i giorni festivi con obbligo (art. 4) da parte delle autorità competenti dell'imbandieramento degli edifici pubblici. È un segnale preciso dei nuovi equilibri che si sono generati tra le forze politiche all'indomani delle elezioni politiche del 1948.

La legge 28 marzo 1938 n.276 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.84 del 12 aprile 1938) istituì la solennità civile dell'anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, il 25 aprile 1874. La data - divenuta poi festa nazionale - ha continuato ad essere ricordata come giornata marconiana, a Pontecchio Marconi e continuerà ad esserlo.
L'abolizione della solennità marconiana è avvenuta con la pubblicazione dell'abrogazione al n. 21875 dell'allegato al Decreto legge 22 dicembre 2008, n. 200 (in Gazzetta Ufficiale – supplemento ordinario – n. 298 del 22 dicembre 2008) convertito in legge 18 febbraio 2009, n. 9 recante misure urgenti in materia di semplificazione normativa.

Nota: Quale semplificazione è eliminare Marconi, genio italiano, dalla festa nazionale?

NOTA: La legge nr. 276 del 28/3/1938: "Il giorno 25 aprile è anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile" è stata abrogata con il Decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200 "Misure urgenti in materia di semplificazione normativa" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 298 del 22 dicembre 2008 - Suppl. Ordinario n. 282/L




25 aprile, anniversario della Liberazione...
Noi proponiamo di scegliere una data adatta affinchè, almeno una volta all'anno, Marconi venisse ricordato nelle università.