Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995

La Nave Laboratorio "Yacht Elettra"


Guglielmo Marconi a Bordo della Nave Elettra



Panfilo Elettra da dove Marconi effettuò tutti gli esperimenti.


Yacht Elettra


Yacht Elettra

L'incendio sull'Elettra a Civitavecchia nel 1930.

Nel porto di Civitavecchia avvenne l'unico incidente alla nave Elettra. Era il pomeriggio del 12 agosto del 1930, quando un corto circuito agli impianti degli accomulatori sviluppò un incendio. Al fatto accorsero molti lavoratori del porto cercando di porre rimedio tra cui il Cav. Annibale Foschi che con il suo rimorchiatore spinse l'Elettra sottobordo alla nave di linea De Fenu e con le manichette di quest'ultima fu scongiurato ogni pericolo.




Giugno 1930 - Guglielmo Marconi, attorniato dai componenti la delegazione inviata dalla Famèja Bulgnèisa, sul ponte dell'Elettra

A bordo del panfilo Elettra, ancorato a Terracina, Guglielmo Marconi riceve la visita di una delegazione della Famèja Bulgnèisa, che gli reca in dono un album colossale, con le firme di 50.000 cittadini bolognesi. I primi nomi sono quelli dei paesani di Pontecchio. "Dal più anziano al più giovane, dal più istruito al più ignorante, dal più povero al più ricco", recita in dialetto bolognese la dedica del ponderoso registro.



Giugno 1930 - Guglielmo Marconi, col segretario particolare dott. Di Marco, col comandante Devolo e col
radiotelegrafista Adelmo Landini, salutano i delegati della Famèja Bulgnèisa mentre scendono a terra.


Fiume: D' Annunzio e Marconi a bordo dell'Elettra


"La bianca Nave dei miracoli": L'Elettra..ieri


La nave Elettra nel porto di Civitavecchia anno 1930


La nave "Elettra", "nave dei miracoli"


The yacht Elettra at Penzance, during experiments for Marconi's beam system.


La nave Elettra ormeggiata nel Porticciolo Duca degli Abruzzi a Genova


Lo yacht Elettra nel Porticiolo Duca degli Abruzzi a Genova,
con il gran pavese in onore dell'accensione delle luci del municipio di Sydney,
compiuta da Guglielmo Marconi nella sua cabina radio a bordo dell'Elettra. 26 marzo 1930.


Marconi in un gruppo di Giornalisti a bordo dell'Elettra



La tristissima immagine della nave colpita da bombe e mitragliata
nella valle di Diklo, vicino a Zara, nel gennaio 1944 dove rimase arenata nel basso fondale.


Il relitto dell'Elettra poco prima del suo ormeggio ai cantieri S.Rocco di Muggia


La nave Elettra nell'arsenale Triestino San Marco

Voglio riportare le testuali parole che l'ammiraglio Virgilio Spigaì già presidente del Lloyd Triestino, aveva pronunciate nel marzo 1974 e riportate su "Il Piccolo" di Trieste: "Due anni fa ho visitato un relitto di nave che nemmeno in un film giallo sarebbe dato di vedere: basti pensare che i vigili del fuoco stavano pompando fuori l'aqua per impedire che affondasse. Mi si disse trattasi dell'Elettra che nel 1962 il governo Jugoslavo aveva restituito all'Italia essendo stata affondata in acque dalmate. Poteva essere indubbiamente un omaggio alla civilta' mondiale. Io come semplice cittadino mi sono vergognato che assulutamente nulla fosse stato fatto in dieci anni". La dichiarazione prosegue nello spiegare il suo interessamento presso gli organi che avrebbero potuto intervenire, ma, quella stessa buorocrazia che nel 1895 impedì a Marconi di sviluppare i suoi brevetti in Italia è presente anche oggi dopo ottanta anni; e proprio Trieste ha il triste retaggio di avere in un suo cantiere il relitto dell'Elettra, il panfilo di Marconi, quello stesso che lui aveva eretto a studio navigante e che i tecnici e gli operai dell'Arsenale Triestino - San Marco hanno fatto l'impossibile per mantenere a galla, altrimenti sarebbe gia' affondato da un pezzo. La fotografia che allego non ha bisogno di commenti.

Carlo Galessi, I3BCB

Tratto da Radio Rivista 11-75 pag. 564



L'articolo del quotidiano "il Piccolo" di Trieste che annuncia l'ingloriosa fine della nave Elettra


L'Elettra fu divisa in piu' parti, delle quali le maggiori sono la chiglia,
che si trova a Pontecchio,
e la poppa, che qui vediamo, alla stazione Telespazio del Fucino.


Nel 1974, centenario della nascita di Marconi, si costituiva a Villa Griffone il Parco delle Rimembranze,
la statua in bronzo, opera del Mantu' e alta 8 metri, la struttura in ferro fa parte della chiglia del panfilo Elettra,
affondato in adriatico nel settembre 1943.

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Un articolo di Elena DE MARCO, pubblicato sul quotidiano "il Piccolo" di Trieste, domenica 10 gennaio 1998.


Lettera inviata alla giornalista Elena De Marco e pubblicata nell'edizione di SABATO 21 FEBBRAIO 1998,
del il quotidiano "il Piccolo" di Trieste.


La giornalista Elena De Marco, mentre viene intervistata dal giornalista-conduttore Puccio Corona.
Elettra, candida nave che navighi nel miracolo ed animi i silenzi

Nave laboratorio di Guglielmo Marconi -ELETTRA-
L'Elettra quando era nell'arsenale San Marco a Trieste.

Il 6 settembre 2000 la prua parte per il suo ultimo viaggio. Attraversa la città dopo essere stata trasbordata via mare dal Cantiere San Marco alla Stazione Marittima di Trieste, in pieno centro cittadino. Alla sera, con un trasporto eccezionale che si protrarrà per oltre sette ore, con le vie cittadine completamente chiuse al traffico, ed una folla di curiosi che seguirà l'evento anche durante la notte, il gigantesco manufatto verrà trasportato nel piazzale prospiciente l'Area di Ricerca di Padriciano (280 m), a qualche chilometro da Trieste, sul Carso triestino, di fronte al Laboratorio di Ricerche elettromagnetiche. Alla cerimonia svoltasi all'inizio del viaggio, presente la Principessa Elettra Marconi, figlia dello scienziato, era presenta una rappresentanza di Radioamatori con il Presidente della Sezione di Trieste IV3DYS. Ora tutti potranno finalmente vedere la sezione dello scafo più grande e fin'ora più nascosta.


L'attuale allocazione della prua dell'Elettra nell'Area di Ricerca di Padriciano a Trieste
L'attuale allocazione della prua dell'Elettra nell'Area di Ricerca di Padriciano a Trieste




Cabina degli apparati radio nel panfilo "Elettra"

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 radiogramma
Il testo autografo del radiogramma inviato da Guglielmo Marconi alla moglie Maria Cristina, il 20 agosto 1934,
dallo yacht Elettra".


Il giorno dell'accensione delle luci del municipio di Sydney,
compiuta da Guglielmo Marconi nella sua cabina radio a bordo dell'Elettra, 26 marzo 1930.



26 marzo 1930.



Guglielmo Marconi con l'ufficiale marconista
della nave Elettra Adelmo Landini
ritratti a bordo dell' "Elettra" mentre Marconi invia il segnale
che farà accendere le luci nel palazzo dell' "Esposizione dell' elettricità " nella città di Sidney (26 marzo 1930).


Marconi a bordo della nave


il panfilo Elettra di Marconi sul quale eseguiva tutti gli esperimenti


L'ammiraglio Ing. Gino Montefinale durante le esperienze sulle microonde sulla plancia dell'Elettra
insieme a Guglielmo Marconi e la sua consorte


Una delle Cabine della nave Elettra


Marconi e gli ospiti danzano sul panfilo "Elettra" al suono di musica trasmessa via radio


L'Equipaggio della nave Elettra (Anni '30)


L'Equipaggio della nave Elettra

Nave laboratorio di Guglielmo Marconi "ELETTRA"


CARATTERISTICHE TECNICHE YACHT "ELETTRA"
ex "ROVENSKA"

Piroscafo ad 1 elica e 2 alberi
Cantiere di costruzione: Ramage & Ferguson Ldt - Leith (Inghilterra)
Anno di costruzione: 1904
Varata il 27 marzo 1904 con il nome di Rovenska
Lunghezza fuori tutto: 67,40 metri
Lunghezza del ponte: 198' piedi (60,35m) Lunghezza tra le perpendicolari: 56,36m
Larghezza al gallegiamento: 184' (56,08m)
Larghezza massima fuori ossatura: 8,38m (27'76'')
Altezza al ponte di coperta: 5,18m (17')
Immersione a pieno carico: 5,00 m
Macchina: Ramage & Ferguson Ltd - Leith - a vapore a triplice espansione a 3 cilindri.
126,95 Cavalli nominali e 1000 Cavalli indicati
Capace di esprimere una velocita' di 12 nodi.
2 caldaie monofronti Ramage & Fergusson Ldt
Tonellaggio di stazza netta: 232,18 t
Tonellaggio di stazza lorda: 632,81 t
dimensioni di stazza 63,40 x 8,31 x 4,96 metri
Nominativo: I B D K - Itl.
Iscritto al compartimento marittimo di Genova il 27-10-1921 N. Matricola: 956
(E quindi al R.Y.C.I. Real Yacht Club Italiano)
Classificazione: 100 A. 1.1. Navigazione: Lungo corso
Ultimo armatore: Ministero delle comunicazioni - Direzione poste e telegrafi - Roma.
La sera del 21 gennaio 1944 la nave - requisita dai tedeschi e convertita in nave da guerra con la sigla G107 (cambiata in MA) - venne individuata nelle acque di Diklo, vicino a Zara, da cacciabombardieri e colpita. Il comandante, prima che la nave affondasse, scelse di arenarla. Successivamente, per diversi giorni, giungevano i caccia per mitragliare il relitto.

L'«ELETTRA» DI GUGLIELMO MARCONI


Roma: marzo 2000

- La figlia di Guglielmo marconi, a sinistra e l'onorevole Maretta Scocca, sottosegretario per i Beni culturali e le attivita culturali, posano vicino al modellino della nave Elettra conservato nella casa Romana della famiglia dell'inventore della radio. Sopra la teca con il modellino, possiamo notare i simboli araldici della famiglia di Cristina Bezzi-Scali, la moglie di Marconi. L'onorevole Maretta Scocca sta studiando un progetto per trasformare in un museo la vera Elettra

La Spezia. Un'immagine che risale agli anni Trenta della nave Elettra, il panfilo che Guglielmo Marconi acquisto dopo la Prima Guerra mondiale per adibirlo a "laboratorio galleggiante". Fu proprio a bordo di questa magnifica nave, ancorata a Gibilterra, che il grande scienziato, il 26 marzo 1930, accese via radio le luci del municipio di Sydney in Australia


Pontecchio Marconi
UN PO' A TUTTE LE GUERRE

Non sarà solo un monumento a Marconi, ma anche una testimonianza contro gli orrori della guerra. Ecco perché, dopo il restauro, la prua della nave "Elettra" continuerà a conservare i segni dei siluri che l'hanno affondata. E' questo il significato che Giò Pomodoro dà al recupero del famoso relitto. Il celebre scultore ha illustrato il progetto del monumento nel corso della "Giornata di Marconi" (organizzata, come ogni anno, dalla fondazione omonima a Villa Griffone di Pontecchio). La prua della nave che fu testimone di importanti esperimenti delloscienziato sarà collocata su una rampa triangolare di pietra e verrà ancorata al terreno. Il tutto poggerà su un basamento circolare pieno d'acqua, come se la nave di Marconi solcasse ancora i mari. Mentre, al suo fianco, un'asta d'acciaio alta 24 metri (pari cioè alla lunghezza della prua) emanerà un segnale radio costante. Alla realizzazione del monumento, che verrà sistemato nell'area di ricerca del Cnr di Trieste, provvederà il consorzio "The Elettra committee" di cui fanno parte alcune aziende del settore spaziale e delle telecomunicazioni. «Il maestro – ha detto, in collegamento via satellite da Parigi, il presidente del comitato e direttore del satellite Eutelsat, Giuliano Berretta – ha avuto l'idea geniale di lasciare i buchi provocati dalle torpedini, per farne un monumento non solo a Marconi, ma anche alla guerra». In ballo c'è anche un progetto per il recupero delle altre parti della nave. «Oggi incontreremo il sottosegretario ai Beni culturali Maretta Scocca – ha detto la principessa Elettra Marconi – sono molto fiduciosa che ci riusciremo». «Discuteremo di cosa si può fare – ha aggiunto il presidente della fondazione, Gabriele Falciasecca – Stiamo pensando ad un qualcosa di simbolico, ad una ricostruzione virtuale».
Durante la cerimonia è stato presentato anche il nuovo sito bilingue della fondazione (www.fgm.it) e sono stati assegnati i premi internazionali Marconi 2000. Quello per la scultura è andato proprio a Pomodoro.

Nicola Cappellini

Notizia tratta dal "il Resto del Carlino" edizione di Bologna cronaca pag. 4 del 16 aprile 2000

Elettra - la nave di Marconi

riceviamo e pubblichiamo: L'Equipaggio della Nave elettra

riceviamo e pubblichiamo: Michele Panunzio, classe 1895 (morto nel 1964),
è stato ufficiale di macchina sull'Elettra nel 1933


riceviamo e pubblichiamo: Caldaie della Nave elettra

Un fortunoso recupero

L'«ELETTRA» DI GUGLIELMO MARCONI

La Nave Yacht "Elettra"

Il panfilo Elettra

Ricostruzione Nave Elettra?

24 luglio 2002: Varo della Nave Elettra della nostra Marina Militare Italina


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