Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995

LE ORIGINI DELLA RADIODIFFUSIONE IN ITALIA
La vera storia della radiodiffusione in Italia


Ines Viviani Donarelli & Maria Luisa Boncompagni

Il 6 ottobre del 1924 andò in onda la prima trasmissione radiofonica italiana. Erano le ore 21 quando Maria Luisa Boncompagni (così vuole l’agiografia ufficiale) dai microfoni della neonata URI (Unione Radiofonica Italiana) annunciò l’inizio delle trasmissioni dalla stazione di Roma S. Filippo. (nell’attuale quartiere Parioli di Roma, all’epoca in aperta campagna). Il primo programma fu un concerto presentato da Ines Viviani Donarelli, moglie del direttore artistico della società e uno dei quattro musicisti che eseguirono musiche di Haydn. Si è molto discusso sulla primogenitura di questo storico annuncio: “Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d'onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo”. Con queste parole ottant'anni fa dallo studio di Palazzo Corradi in Via Maria Cristina, Ines Viviani Donarelli, violinista nello stesso concerto che stava iniziando, tra fruscii e rumori di fondo, annunciava la nascita della prima emittente radio in Italia. Senonchè quel che vi sta parlando verrà poi tagliato dai documenti registrati (chissà quando e chissà da chi) e per decenni si attribuirà quella voce misteriosa alla Boncompagni. Finchè la Dr.ssa Barbara Scaramucci direttore delle Teche RAI, nel 1997, ritroverà negli archivi Rai di Firenze il documento originale, dimostrando che la voce del primo annuncio dell’URI fu quella di Ines Viviani Donarelli, e non quella di Maria Luisa Boncompagni. Quest’ultima è tuttavia da considerare come la prima annunciatrice radiofonica italiana, capostipite di una lunga generazione di fini dicitori. L’URI, che nel 1928 si trasformò in EIAR, fu la prima società di gestione del servizio radiofonico nazionale. L’Unione Radiofonica Italiana era a capitale misto pubblico e privato, nata dalla fusione della SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari) e la Radiofono del gruppo Marconi, con la partecipazione dell’industria privata. Nel capitale della società era presente anche la Fiat e non fu un caso che il primo presidente della concessionaria fu Enrico Marchesi, già direttore centrale della casa automobilistica di Torino, dove aveva ricoperto per parecchi anni l'incarico di direttore amministrativo. Marchesi fu affiancato dal direttore generale Raoul Chiodelli, ed entrambi furono sotto la diretta dipendenza del ministero delle Comunicazioni, vice presidente Luigi Solari, molto vicino agli interessi di Guglielmo Marconi. Nel 1909 era stato fondato dall’ing. Luigi Ranieri l’Araldo Telefonico, un servizio di telefonia circolare che si avvaleva di un apparecchio telefonico e di una cuffia, sull’esempio del Telefon Hirmondo di Budapest inaugurato nel 1893. Un segnale acustico, che attraverso il Regio Osservatorio del Collegio Romano segnalava ai suoi abbonati l’ora esatta (vanto dell’epoca), indicava l’inizio del radiogiornale, gestito dall’agenzia Stefani. L’Araldo Telefonico che negli anni dieci si era arricchito di un palinsesto giornaliero di notizie e spettacoli, di fatto morì con la nascita dell’URI, ma va a tutti gli effetti annoverato come il primo esempio di broadcasting italiano.

Il 6 ottobre del 1924 la voce di Ines Viviani Donarelli comunicava l'esordio della radio italiana. Trent'anni dopo, il 3 gennaio del 1954, il viso di Fulvia Colombo notificava il debutto della Rai-tv. Due annunci ormai famosissimi, ma «falsi», ovvero realizzati successivamente. Si tratta di una delle rivelazioni dello speciale di «La radio al tempo della televisione» che ha ripercorso la storia della sfida tra i due mezzi di comunicazione. andata in onda a Tg2 - Dossier il 29 giugno 2008 alle ore 18.05 e 11 ottobre 2008 alle 23.30 su Raidue.


Ines Viviani Donarelli   Maria Luisa Boncompagni


Ines Viviani Donarelli

Annuncio inizio trasmissioni
URI (1924)

 


Maria Luisa Boncompagni

Ricorda la sua carriera
(1984)


Roma: Stazione URI di San Filippo (Parioli) 1924, 1,5 kW - prodotta dalla Marconi -


Roma: Studi URI in Via Maria Cristina


Roma: Targa commemorativa allocata in via Maria Cristina, 5 (Palazzo Corradi)


IN   QUESTO   EDIFICIO

IL   6   OTTOBRE   1924   È   NATA

LA   RADIO   ITALIANA

"URI - UNIONE   RADIOFONICA   ITALIANA"

+ S.P.Q.R.
6  OTTOBRE  2014

Rai

Roma: Trascrizione della targa commemorativa allocata in via Maria Cristina, 5 (Palazzo Corradi)


Folla in ascolto presso un altoparlante il 24 marzo 1924 a Roma.
Si attende la prima trasmissione in diretta di un discorso di Mussolini dal teatro Costanzi.
Un disguido tecnico impedirà l'emissione.

Nel 1924 in Italia nasce la URI (Unione Radiofonica Italiana). Dalla sua prima stazione trasmittente San Filippo (Roma) - prodotta dalla Marconi - il 6 ottobre la URI inaugura le trasmissioni. La stazione di Roma sarà seguita da un'analoga installazione a Milano nel 1925. Il fenomeno delle radioaudizioni, inizialmente ostacolato da costi che sembravano proibitivi per il nostro paese assai povero, prese il via solo a partire dagli anno Trenta, agevolato anche dalle iniziative del regime che dotò ogni Casa del Fascio di un apparato ricevente denominato radio popolare e assunse in seguito il motto "Ogni paese deve avere la sua radio", sostenendo la diffusione di apparecchi economici come la radio Rurale e la Radio Balilla.
Nel 1927 la URI si trasformerà in EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche).
La EIAR si trasformerà nel 1944 in RAI (Radio Audizioni Italia)


QSL: 2 RO - 1939


Dr.ssa Barbara Scaramucci ex direttore delle Teche RAI

Dopo Filogamo e Arbore, il futuro viaggia sul web

Radio Sardegna, prima emittente dell'Italia libera dopo l'8 settembre 1943


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