Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995

Salve a tutti,

anni fa mi sono posto una domanda e cioe' l'origine della famosa parola ANTENNA, cosi' diffusa ed usata in tutto il mondo.
Ho consultato due vocabolari ed ho avuto la conferma che la parola ANTENNA e' di origine latina :

VOCABOLARIO IL- CASTIGLIONI-MARIOTTI
ANTENNA: della nave,antenna (antenna), ae, f.; lungo palo, stilus, i, m.;

DIZIONARIO ZINGARELLI
ANTENNA, f.* ANTENNA-lunga pertica di legno che attraversa, inclinata, l'albero della nave ed alla quale e' allacciata la vela triangolare o latina.

In tutto il mondo e' stato adottato questo nome per definire il dispositivo atto ad irradiare o captare onde elettromagnetiche !

Dal libro "Guglielmo Marconi" di W.P.Jolly, pag.12 :

"......a Giuseppe piaceva l'idea che suo figlio (Guglielmo) diventasse un ufficiale di Marina e lo incoraggio' a indirizzare i suoi studi in modo da essere ammesso all'Accademia Navale. Giunse persino al punto di comperare al ragazzo una barca a vela......".

( Da cio' si puo' dedurre che Marconi conoscesse il termine marinaresco "ANTENNA").

Alla pag.27 del libro "Guglielmo Marconi" di W.P. Jolly, ed. Mursia si cita:

..."ma ecco che una delle modifiche quasi fortuite di Guglielmo, eseguita durante un esperimento all'aperto, doveva confermare la sua personale certezza che le onde hertziane potevano costituire la base di un sistema pratico di trasmissione di segnali a distanza. L'apparato da lui usato comprendeva due lastre metalliche attaccate una ad ogni lato dello spinterometro -e piastre analoghe erano poste su ogni lato del coherer - allo scopo di aumentare la lunghezza d'onda e, si sperava, anche la portata della trasmissione. "
Parecchio tempo dopo racconto' all'amico Solari come era avvenuta la grande scoperta:
"...tenevo per caso una delle piastre di metallo a una notevole altezza dal terreno e avevo messo l'altra a terra. Con questo espediente i segnali divennero cosi' forti che mi permisero di aumentare fino a un chilometro la distanza di trasmissione. Da quel momento il ritmo dei progressi ando' bruscamente accelerando. La lastra in alto - l'ANTENNA - fu sollevata a sempre maggiori altezze e l'altra - la TERRA - fu seppellita nel terreno".

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NEL 1977 A FIRENZE NELL'EDIFICIO DI PALAZZO VECCHIO, ALLA PRESENZA DI MARIA CRISTINA ED ELETTRA MARCONI HO ASCOLTATO UN MESSAGGIO REGISTRATO DELLA VOCE DI GUGLIELMO MARCONI NEL QUALE L'INVENTORE DESCRIVEVA DETTAGLIATAMENTE LA FORTUITA SCOPERTA E L'INVENZIONE DELL'ANTENNA.

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Da Radio Rivista del giugno 1974, alle pagine 14 e 15 Marino Miceli conferma quanto sopra, aggiungendo:
"...l'assistente di Righi, il tedesco dott. Dessau,non certo tenero verso Marconi, affermava qualche anno piu' tardi che a Popov non era mancata la potenza di emissione, ma piuttosto un rivelatore sensibile; noi posteri, col senno di poi, affermiamo che era mancata anche un'altra cosa importantissima: una antenna che provvedesse all'accoppiamento tra generatore e spazio. In quel primo stadio casalingo, infatti, il trasmettitore era nelle condizioni di un organo privo di canne: l'ancia vibrava e stando vicini ad essa si poteva sentire il suono, pero' mancava la canna per diffondere il suono a distanza. Come avrete notato, non rispettando le relazioni temporali, ma soffermandoci su un problema tecnico, abbiamo messo i due sperimentatori alla pari, se poi vogliamo prendere in considerazione la priorita',dobbiamo dire che nell'autunno del 1894 Marconi era gia' a quello stadio di esperienze promettenti cui Popov giunse nella primavera del 1896. Che i due sperimentatori siano arrivati fino a quel punto indipendentemente e' facile dimostrarlo: si trattava della " prima semplice idea d'una logica elementare " accennata dal Marconi; ne' d'altra parte Popov poteva sapere quanto il Nostro aveva fatto un anno prima,lavorando a Villa Griffone".

da Radio Rivista novembre 1986

Una lacuna del Deutsches Museum di Monaco.

Nel corso di una mia recente visita al Deutsches Museum di Monaco ho acquistato una "Guida attraverso le Collezioni", edita in lingua italiana dal Museo stesso. A pagina 99 il libretto descrive la "Storia della radiotecnica" sulla quale ho sottolineato con disappunto e stizza la seguente frase: "combinando abilmente il sistema hertziano per produrre oscillazioni ad alta frequenza, l'antenna di Popov ed il coherer di E. Branley. C. Marconi riusci' nel 1896 a trasmettere segnali Morse senza fili". A parte l'errore nell'iniziale del nome di Guglielmo Marconi, l'asserire che Marconi abbia usato l'antenna di Popov mi risulta lesivo nei suoi confronti, proprio perche'l'antenna e' stata una sua scoperta fatta per caso nel corso dei suoi esperimenti,........(omissis perche' gia'riportato sopra). Questa lettera potrebbe servire anche da spunto per un articolo su codesta Rivista che possa chiarire dubbi e fare conoscere meglio l'operato del primo radioamatore della Storia, Guglielmo Marconi il quale, non dimentichiamolo, nonostante il disinteresse delle autorita' governative di quel tempo, si trasferi' all'estero senza peraltro mai voler rinunciare alla cittadinanza italiana. Noi radioamatori italiani abbiamo quindi il dovere di difenderne la memoria, contestando le inesattezze derivanti sia dall'ignoranza che da motivi di rivalita'.
Sarebbe anche opportuno che noi ricordassimo maggiormente Marconi in occasione di date storiche o anniversari, cosi' come hanno fatto i colleghi inglesi nel giugno scorso per commemorare i novanta anni dal rilascio del suo primo brevetto (2 giugno 1896). A proposito: il primo ed unico brevetto di Popov e' del luglio 1899.

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Da Radio Rivista del novembre 1986

Tutta la campagna di disinformazione riguardante la priorita' di Guglielmo Marconi ha radici antiche, ma venne a riacutizzarsi, anche per meschini motivi politici, dopo il 1946.
Marconi ha preso i primi contatti col Preece del Ministero P.T. britannico nella primavera del 1896, ma non ha presentato una vaga idea, bensi' un sistema funzionante che gia' permetteva collegamenti a circa un miglio. Quindi Marconi, checche' ne dicano i sostenitori di Popoff, ha inventato e perfezionato la telegrafia senza fili qualche tempo prima: secondo la documentazione esistente, fra l'autunno del 1894 e la primavera del 1895. L'aggiunta del sistema antenna-terra al trasmettitore ed al ricevitore e' della primavera 1895. L'aggiunta di queste induttanze a capacita' abbassavano la frequenza delle oscillazioni e cio' portava ad una maggior distanza utile, pur senza incrementare la sensibilita' del coherer.
Se proprio si dovesse dare una paternita' all'idea del filo aereo, io risalirei al parafulmine di Franklin. Del resto gia' nel 1891 a Livorno, come assistente-allievo del prof. Vincenzo Rosa, Marconi aveva impiegato il filo aereo collegato ai primi rudimentali coherers, per rivelare le scariche atmosferiche.
Un autorevole chiarimento sulla parte avuta da Marconi nella invenzione della telegrafia senza fili e sul ruolo di Popoff, venne nel 1962 da uno studioso del tutto estraneo alle diatribe sciovinistiche europee: il californiano Charles Süsskind.
In un suo lungo e documentatissimo lavoro, il Susskind da' come dimostrata senza possibilita' di dubbio la priorita' marconiana: lo scritto del Susskind e' stato stampato sui Proceedings of I.R.E. tra agosto ed ottobre 1962: quindi basterebbe riferirsi a questi per chiedere che vengano corretti tali errori tanto a Monaco, quanto presso la ITU, per finire alla "De Agostini" ignorando i veri e propri falsi storici che si leggono su quasi tutta la letteratura francese, quando tratta dell'argomento.

Marino Miceli - I4SN
da Radio Rivista giugno 1988

Ristabilire la verita'

Caro direttore,
ti faccio avere fotocopia di due lettere ricevute dalla U.I.T. e dal Deutsches Museum in risposta a quanto pubblicato a pag.34 di Radio Rivista del novembre 1986.
Ti voglio ricordare come, nel corso di una visita da me fatta a quell'impor- tante museo a Monaco di Baviera, mi venne consegnato un libretto in cui si poteva tra l'altro leggere che "...combinando abilmente il sistema hertziano per produrre oscillazioni ad alta frequenza, l'antenna di Popov ed il coherer di E. Branley, C. (sic) Marconi riusci' nel 1986 a trasmettere segnali Morse senza fili"; inoltre, anni prima avevo colto sull' Enciclopedia GE 20 della De Agostini di Novara le medesime inesattezze: tali fatti mi spinsero a scrivere agli interessati, oltre che alla U.I.T. a Ginevra, per cercare di ristabilire la verita'.
Naturalmente la De Agostini non mi ha ancora risposto. In ogni caso, anche se con ritardo, il Deutsches Museum ha dimostrato serieta'. Cordiali saluti.
Flaviano Moro - I2MOV
Dalla U.I.T.
Geneve, le 16 Dec. 1986
Monsieur,
J'accuse reception de votre lettre et de la tres interessante precision qu'elle contient.
Je suis persuade' qu'elle constituera une contribution appreciee a l'histoire de Guglielmo Marconi. Veuillez agreer, Monsieur, mes salutation distinguees. Pour le Secretaire general
R. Fontaine
Chef de la Division des Relations Publiques

Dal Deutsches Museum Muenchen, 07. 04. 88

Egregio signor Moro,
come nuovo direttore del Reparto Tecnica delle Comunicazioni, mi e' stata passata la Sua lettera del 04. 12. 1986. Desidero per prima cosa scusarmi del fatto che la Sua lettera non abbia ancora avuto risposta. La Sua indicazione, secondo la quale Marconi non adotto' l'antenna di Popov, concorda sicuramente con le conoscenze di Storia della Tecnica. E' attualmente in atto una nuova impostazione del Reparto Tecnica delle Comunicazioni, che prevede anche una nuova Guida alle Collezioni, che non contenga, sperabilmente, simili errori.
Cordiali saluti.
(per incarico)
Dr. O. Blumtritt

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Vi chiedo scusa se posso avervi tediato con questi due messaggi, ma lo dovevo fare, dopo aver letto gravi inesattezze ed essermi reso conto che non era ancora ben chiaro il significato di ANTENNA, prova ne sia che anche John D.Kraus nel suo libro "Antennas Since Hertz and Marconi" non ha capito la differenza tra trasmettitore con risuonatore (circuiti accordati che si influenzano a breve distanza) ed ANTENNA (PALO) !!!
Mi sorge anche spontanea un'altra domanda, se l'antenna e' stata inventata da un russo perche' ha un nome latino ?
Siamo nel mese delle Celebrazioni Marconiane, nel Centenario dell'invenzione della Radio ma di Marconi si parla pochissimo, senza troppo entusiasmo, con informazioni arrivate da altri paesi, prese sul serio e non approfondite. Vi assicuro che in Argentina, questo argomento, e' molto piu' sentito che da noi. Parlo di questa nazione perche' ci sono stato due mesi e di recente.
Vi saluto e ringrazio per la vostra pazienza ed attenzione.

73 ciao a tutti da Flaviano I2MOV

Flaviano Moro I2MOV
Via Po, 2
27070 BREME (PV)

COMITATO GM INTERNATIONAL
Flaviano Moro I2MOV
PRO GUGLIELMO MARCONI PADRE DELLA RADIO

Guglielmo Marconi il coherer e l'antenna


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