Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995

Nuovi ritrovamenti a Villa Griffone
le antenne del giovane Marconi


Tecnologia del passato
tra restauro e archeologia

Quasi nulla è rimasto delle apparecchiature usate da Guglielmo Marconi nel periodo pionieristico delle esperienze a Pontecchio. Per colmare questa lacuna la Fondazione Marconi ha dapprima adottato una filosofia simile a quella che si usa nel restauro di beni quando essi sono ancora vivi, adatti a svolgere le funzioni per cui furono costruiti. Grazie a questo disponiamo oggi di una collezione di queste prime materializzazioni della radio, funzionanti, ricostruite correttamente dal punto di vista storico e tecnologico, ove possibile con materiali d'epoca e comunque sempre riproducendo i processi costruttivi originali. Più recentemente, sulla base di notizie storiche attendibili, si è tentata la via della vera e propria ricerca "archeologica". Sono state così portate alla luce alcune parti di apparecchiature marconiane proprio laddove, per l'uso che ne fu fatto, erano state collocate originariamente. In questa breve pubblicazione viene illustrato questo ritrovamento ed inquadrato il materiale reperito nel suo contesto storico e tecnico.

Gabriele Falciasecca
Presidente Fondazione Guglielmo Marconi


Apparato trasmittente dei primi esperimenti di Guglielmo Marconi.
(Replica funzionante, Fondazione Guglielmo Marconi, Collezione Bigazzi)

E' noto che Guglielmo Marconi trascorse buona parte della sua adolescenza a Villa Griffone e che nella soffitta di quella bella casa paterna allestì il suo primo laboratorio. In quel laboratorio, conosciuto come "stanza dei bachi", poiché in precedenza in essa venivano allevati bachi da seta, Marconi all'età di circa 16 anni iniziò ad effettuare esperimenti di "elettrologia" e a 18 anni, nel 1892, compì il suo primo tentativo da inventore: la costruzione di una pila elettrica da presentare a un concorso internazionale bandito dalla rivista L'Elettricità. lì giovane Marconi era abbonato a tale rivista ed essa fu la fonte principale delle sue conoscenze scientifiche. Negli anni trascorsi nel laboratorio-soffitta, Marconi accumulò preziose basi di elettrologia e di elettrochimica che si rivelarono molto importanti per l'invenzione del suo sistema dì telegrafia senza fili. Gli esperimenti che portarono Marconi alla sua celebre invenzione furono iniziati nel 1894 e i primi successi nella trasmissione di comunicazioni senza fili a mezzo di onde elettromagnetiche risalgono all'estate 1895. In particolare, il superamento della collina dei Celestini situata nei pressi di Villa Griffone viene indicato come il momento fondamentale per la nascita delle radiocomunicazioni. Durante quell'esperimento, il segnale venne lanciato da Marconi per mezzo di un'apparato trasmettitore collocato in giardino e ricevuto dall'apparato ricevitore posto al di là della collina dei Celestini. Villa Griffone e i suoi immediati dintorni sono quindi un luogo storico e in essi è stata recentemente effettuata una ricerca "archeologica" sul campo che ha dato ottimi frutti. Tale ricerca ha un importante precedente nel lavoro svolto da Adriano Ducati sulla base di informazioni ottenute da Antonio Marchi, giardiniere di Villa Griffone negli anni in cui Marconi svolse i suoi primi decisivi esperimenti. Questi riferì di avere ricevuto l'ordine "dal Signorino" di scavare, in precisi punti del giardino, delle fosse nelle quali furono collocate delle lastre di rame e zinco. Due di queste lastre furono recuperate da Adriano Ducati nel 1938. immediatamente dopo la morte di Marconi, ma purtroppo in seguito disperse. Maurizio Bigazzi, collaboratore della Fondazione Guglielmo Marconi, ha ripreso le ricerche sul campo e ottenuto risultati di grandissimo interesse. In particolare, sulla base di approfondite conoscenze relative ai molteplici tentativi svolti dal giovane Marconi per la realizzazione del suo sistema di telegrafia senza fili, è stato individuato uno dei punti in cui egli lavorò: ora lo possiamo affermare con certezza poiché nei pressi di un piccolo edificio al tempo chiamato "granarein" (piccolo granaio), a una cinquantina di metri da Villa Griffone, è stata ritrovata una lastra metallica di zinco affondata nel terreno in posizione verticale a una profondità di circa un metro. E' stato possibile asportare soltanto una parte di tale lastra, poiché l'ossidazione era tale che parte dello zinco si è nel tempo dissolta nel terreno.
Tale lastra completava l'apparato trasmettitore (composto da una batteria di accumulatori, un tasto telegrafico, un rocchetto di Ruhmkorff e un oscillatore di onde elettromagnetiche) insieme ad un'altra lastra simile sopraelevata ed elettricamente isolata rispetto al terreno.
Con questo nuovo sistema denominato "antenna-terra", Marconi riuscì a irradiare quantità di energia notevolmente maggiori rispetto a quelle emesse dagli apparati usati per ricerche di laboratorio sulle onde elettromagnetiche. Questo fatto si rivelò fondamentale per la possibilità di comunicare a distanze sempre maggiori negli spazi liberi attraverso onde elettromagnetiche. Come Marconi cercò di spiegare in maniera semplice ma efficace, "era stato inventato l'organo ma erano state dimenticate le canne", paragonando così l'irradiazione acustica all'irradiazione elettromagnetica ed evidenziando l'importanza dell'antenna e della presa di terra nelle radiocomunicazioni.


Parte della lastra ritrovata con ricostruzione delle sue dimensioni reali.

Il secondo importante ritrovamento testimonia un'evoluzione di questo elemento che il giovane Marconi modificò attraverso gli innumerevoli esperimenti svolti nel 1895. Si tratta di un filo di rame rigido avvolto in modo particolare alla parte superiore del tronco di un vecchissimo cipresso situato nel giardino di Villa Griffone. Da tale filo, tramite due isolatori di porcellana, scendeva una trecciola di fili di rame, ricoperta di guttaperca (materiale isolante). che al momento del ritrovamento si presentava annerita dall'ossido accumulatosi nel tempo.



La lunghezza del filo fa' presupporre che durante gli esperimenti svolti da Marconi esso si estendesse fino alla finestra del suo laboratorio. Da un'analisi di questa curiosa composizione appare evidente che quel filo fu uno dei molteplici tipi di antenna che Marconi ideò e sperimentò per il suo sistema. Dai ritrovamenti effettuati, risulta evidente l'importanza che il giovane Marconi attribuì all'elemento antenna nel suo sistema di telegrafia senza fili.



I miglioramenti che egli apportò attraverso molteplici esperimenti effettuati nel giardino di Villa Griffone, lo portarono nell'estate del 1895 a realizzare l'antenna che gli permise "il grande passo":il superamento della collina dei Celestini. La rievocazione di quel celebre esperimento è stata effettuata nel 1995, anno del Centenario Marconiano, in seguito all'accurata ricostruzione dell'antenna che Marconi descrisse dettagliatamente: essa è composta da un lungo filo verticale collegato a quattro cubi di


lamiera metallica e isolati da terra, (si veda la prima immagine). La presenza, a Villa Griffone, di accurate ricostruzioni degli apparati marconiani e dei recenti ritrovamenti di materiale utilizzato da Marconi durante i suoi esperimenti negli anni 1894-95. rende i locali della Villa adibiti a museo e il giardino adiacente un luogo di notevole interesse per la storia delle radiocomunicazioni.


Marconi fotografato davanti Villa Griffone, nella prima versione si vede Marconi in un ambiente familiare,
mentre nella seconda si vede marconi solitario e altero.
La prima fotografia e' sicuramente originale, mentre la seconda e' stata ritoccata in periodo piu' tardo


Il Museo di Villa Griffone, caratterizzato dalla compresenza di apparati storici, ipertesti, filmati, dispositivi interattivi ed un programma di esperienze didattiche sulla storia dell'elettricità e della radio.
L'accesso al Museo e' possibile solo su prenotazione e tramite visita guidata.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla segreteria della Fondazione Guglielmo Marconi:
Tel. 051.846121/051.846222 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.OO e dalle 14.30 alle 16.30.


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