Comitato Guglielmo Marconi International - Fondato nel 1995

RICORRENZE STORICHE
Guglielmo Marconi e il suo amore per il Mugello

La visita di G. marconi nel 1932 a Borgo; a sinistra la moglie, al centro Guglielmo Marconi e a destra il N.H. Filippo Negrotto Cambiaso Tutto il mondo, tutti i giornali - o quasi - hanno ricordato il centenario - 12 Dicembre 1901 - 2001 - del primo segnale transatlantico che il grande scienziato Guglielmo Marconi riuscì a trasmettere; furono tre "clic", tre punti dell'alfabeto Morse corrispondenti alla lettera "S" e sull'altura di Signal Hill che domina il porto di St. John's a Terranova, l'isola dei merluzzi e degli icebergs che affonderanno il Titanic, nasce cento anni fa la telegrafia senza fili, iniziando così l'era della radio. Sono le 12,30 del 12 Dicembre 1901; alla cuffia che lo collega a Poldhu in Cornovaglia, 3.400 chilometri lontano, c'è Guglielmo Marconi, giovane scienziato autodidatta che ha tesaurizzato l'esperienza di Augusto Righi, l'inventore dei rilevatori delle onde hertziane. E' arrivato con il piroscafo Sardinian, ha con sé un "cervo volante" per l'antenna. Il tentativo iniziale fallisce perché il vento spezza la fune, ma poi è il suo trionfo e lo scacco degli ambienti scientifici, tutti ostili e convinti che la curvatura terrestre avrebbe impedito la propagazione non orizzontale delle onde elettromagnetiche. 

Questa parentesi storica per ricordare come questo grande scienziato (al quale Borgo, dopo la sua morte avvenuta nel 1937, dedicò una strada) spesse volte veniva a riposare ed a villeggiare a Borgo San Lorenzo, ospite della famiglia Negrotto Cambiaso. Infatti la moglie dello scienziato, Maria Cristina Bezzi Scali, era imparentata con questa antica famiglia patrizia genovese, trapiantata a Borgo fin dalla seconda metà del '700. La visita di marconi nel 1933. Da sinistra la moglie, lo scienziato che saluta i borghigiani davanti al circolo dell'Unione e sul dietro si riconosce Mons. Corsini, pievano di Borgo. (Foto Tassini- collez. A.Giovannini) Si racconta che Guglielmo Marconi fosse innamorato del Mugello; ne amava il paesaggio, la storia (fu ospite tante volte a Vicchio per visitare i luoghi natali di Giotto e del Beato Angelico), la tradizione, gli abitanti, la gente semplice con cui amava parlare; appassionato di edifici sacri restò entusiasta della millenaria pieve romanica di San Lorenzo, del Santuario del SS.Crocifisso e della chiesa gotica francescana, benché chiusa da un secolo e mezzo e di proprietà della stessa famiglia Negrotto. 

I vecchi borghigiani e mugellani ricordano ancora la visita dello scienziato a Borgo il 24 Ottobre del 1932; accompagnato dalla moglie e dalla figlia Elettra si dilettava a girare in lungo e in largo per le vecchie strade paesane benvoluto e stimato da tutti.

Aldo Giovannini

foto 1: La visita di G. marconi nel 1932 a Borgo; a sinistra la moglie, al centro Guglielmo Marconi e a destra il N.H. Filippo Negrotto Cambiaso.

Foto 2: La visita di marconi nel 1933. Da sinistra la moglie, lo scienziato che saluta i borghigiani davanti al circolo dell'Unione e sul dietro si riconosce Mons. Corsini, pievano di Borgo. (Foto Tassini- collez. A.Giovannini)

Articolo tratto da:
il filo, Idee e notizie dal Mugello, gennaio 2002

Si Ringrazia Il Dott. Paolo Guidotti Direttore del "Il Filo" per aver concesso l'autorizzazione alla ripubblicazione dell'articolo




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